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Description

PIACENZA, Mario (1884-1957); CALCIATI, Cesare (1885-1929). Himalaia cashmiriano. Milan: Rizzoli, 1930. An account of Piacenza's 1913 exploration of Ladakh and the Kashmiri Himalayas culminating in the first ascent of Kun, the first peak above 7000m to be conquered by an Italian, here illustrated with hundreds of magnificent photographs. Folio, (288 x 222mm). Numerous full-page, folding and in-text photographic illustrations by Piacenza, large folding map at end. Blue cloth binding with title to upper board and spine (reinforced at joints). (1)

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PIACENZA, Mario (1884-1957); CALCIATI, Cesare (1885-1929). Himalaia cashmiriano. Milan: Rizzoli, 1930. An account of Piacenza's 1913 exploration of Ladakh and the Kashmiri Himalayas culminating in the first ascent of Kun, the first peak above 7000m to be conquered by an Italian, here illustrated with hundreds of magnificent photographs. Folio, (288 x 222mm). Numerous full-page, folding and in-text photographic illustrations by Piacenza, large folding map at end. Blue cloth binding with title to upper board and spine (reinforced at joints). (1)

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Italia. I metà del XX secolo Italia. I metà del XX secolo La zingara gitana Olio su tela 128 x 91 cm Altre iscrizioni: firma apocrifa “F Zonaro” al recto Provenienza: Veneto Banca SpA in LCA Stato di conservazione. Supporto: 80% (strappi risarciti nel 2004) Stato di conservazione. Superficie: 90% (stuccature e integrazioni pittoriche, restauro del 2004) Il dipinto è tradizionalmente attribuito a Fausto Zonaro, in ragione della firma, in realtà apocrifa, posta al recto. Come sottolinea Ayut Gurcaglar, «le pennellate e gli effetti di luce e ombra conferiscono al dipinto uno stile realistico, che contraddice l'approccio impressionistico di Zonaro. Anche la firma non presenta similitudini con le firme utilizzate da Zonaro nei dipinti, in termini di spessore, forma e carattere delle lettere né quella peculiare maniera di Zonaro di fare la "Z" allungandone l'estremità inferiore» (comunicazione del 20 maggio 2021). L'opinione di Gurcaglar è sostanzialmente condivisa da Valerie Wadsworth, che, rilevando una similitudine della firma con quella del figlio e imitatore di Zonaro, Faustino, segnala la differenza di qualità della tela non solo rispetto ai dipinti del periodo orientalista, ma anche rispetto ai suoi ritratti veneti: «la posa della modella è statica. Forse Zonaro avrebbe fatto un ritratto più naturale, più vivo» (comunicazione del 23 maggio 2021). Erol Makzume e Cesare Mario Trevigne, i maggiori esperti dell'artista, confermano i dubbi sollevati sia circa lo stile sia circa la firma, escludendo la paternità di Zonaro (comunicazioni del 21 maggio 2021). In particolare, il Prof. Trevigne, curatore dell'Archivio Generale delle opere di Fausto Zonaro, rileva come «la stessa modalità di firma compare anche su altri dipinti, tutti risultanti falsi». Non è da escludere che autore dell'opera sia il figlio Faustino (1913-?), di cui la tela sarebbe una delle testimonianze più riuscite, ovvero un falsario, anonimo, forse di area veneta. Ringraziamo Ayut Gurcaglar, Erol Makzume, Cesare Mario Trevigne e Valerie Wadsworth per il supporto nella catalogazione dell'opera.