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mercoledì 26 giu a : 18:00 (CEST)

ColourEast. Itineraries in Middle Eastern Contemporary Art

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Borgo Pietro Wuhrer 41 25123 Brescia, Italia
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54 risultati

Lotto 7 - Medhat Shafik (Egitto, 1956)AlberoBronzo8.5 cm - Medhat Shafik è un artista egiziano. Nato a El Badari nel 1956, vive e lavora in Italia dal 1976. Il suo stile unico gli è valso il Leone d’Oro per le Nazioni alla Biennale di Venezia del 1995, in cui ha partecipato insieme ad altri due egiziani. Nel 2003 è stato insignito del Gran Premio del Nilo alla IX Biennale Internazionale del Cairo, del primo premio alla Biennale del Cairo nel 2012 e di altri importanti riconoscimenti.Shafik è stato anche menzionato in un importante saggio intitolato ‘Modern Egyptian Art’. il saggio è stato scritto dalla critica d’arte e curatrice Salwa Mikdadi ed è incluso nella Heilbrunn Timeline of Art History presso il Metropolitan Museum of Art di New York.Nella sua pratica, l’artista sperimenta con un gran numero di tecniche e materiali, tra i quali predilige quelli naturali, come pezzi di legno e ramoscelli, e quelli scartati dalla contemporanea società dei consumi. Questa piccola scultura è altamente simbolica e potrebbe avere svariati significati, come la rappresentazione della saggezza sia umana che naturale, accumulata rispettivamente attraverso le varie stratificazioni storiche della società e delle ere geologiche. Allo stesso tempo, potrebbe rappresentare l’essere umano con i piedi, rappresentati dalle radici, ben piantati nella terra e nella storia, e con la mente, indicata dal fogliame rigoglioso, rivolta alla ricerca di risposte a domande a cui non è stata ancora data una risposta certa e definitiva. Firmata.

Stima 300 - 400 EUR

Lotto 10 - Mahmoud Saleh Mohammadi (Iran, Tehran, 1979)Alef, 2022Foglia d'oro applicata su tappeto persiano, Khelardasht, 105 x 166 cm - Mahmoud Saleh Mohammadi è un artista multidisciplinare. Oggi divide il suo tempo tra Milano e Anversa. In una serie di interviste online, Mohammadi ha spiegato la sua visione artistica e gli elementi principali della sua pratica. Un ruolo essenziale è svolto dai colori e, soprattutto, dalla luce, che è considerata un importante elemento spirituale. Nel suo lavoro riversa anche il suo interesse per la filosofia, la poesia, il sufismo, la storia umana e le tradizioni orientali.Accostando tappeti orientali a materiale di recupero trovato in una città occidentale, l'artista crea una sorta di unione, di dialogo tra due mondi molto diversi, che forse alla fine non sono neanche così diversi, dal momento che l'essere umano con i suoi punti di forza e le sue debolezze è sempre al centro di tutti gli aspetti della vita. In ‘Alef’ Mohammadi ha applicato lamine d'oro a forma di lettere dell'alfabeto persiano. Queste lettere però si trasformano, mutano e assumono delle forme astratte. Questa tecnica ricorda il kintsugi giapponese, la pratica di riparare oggetti rotti utilizzando oro fuso, che rende così il recipiente risultante ancora più prezioso. L'idea di utilizzare lettere dorate/forme astratte sui tappeti suggerisce la possibilità di trovare una via di mezzo tra passato e presente e tra tradizione e modernità. Provenienza: Artista.

Stima 7 000 - 10 000 EUR

Lotto 11 - Mahmoud Saleh Mohammadi (Iran, Tehran, 1979)Ma, 2024 Mixed media, acrilico su tela, ricamo Balochi70 x 80 cm - Mahmoud Saleh Mohammadi è un artista multidisciplinare. Oggi divide il suo tempo tra Milano e Anversa. In una serie di interviste online, Mohammadi ha spiegato la sua visione artistica e gli elementi principali della sua pratica. Un ruolo essenziale è svolto dai colori e, soprattutto, dalla luce, che è considerata un importante elemento spirituale. Nel suo lavoro riversa anche il suo interesse per la filosofia, la poesia, il sufismo, la storia umana e le tradizioni orientali.Accostando tappeti orientali a materiale di recupero trovato in una città occidentale, l'artista crea una sorta di unione, di dialogo tra due mondi molto diversi, che forse alla fine non sono neanche così diversi, dal momento che l'essere umano con i suoi punti di forza e le sue debolezze è sempre al centro di tutti gli aspetti della vita. In Ma, il ricamo Balochi con ricamo a specchio diventa il fulcro della tela. La perfezione del motivo e la simmetria sono enfatizzate dallo sfondo semplice. La parola ‘Ma’ può essere spiegata prendendo in considerazione due diverse tradizioni, rispettivamente quella buddista e quella giapponese. In entrambi i casi, la parola può essere tradotta come intervallo, spazio, pausa o vuoto, ma un vuoto pieno di significati. In quest’opera, l’artista intende rappresentare un non-spazio in un momento senza tempo. L’eternità di un’opera d’arte come conseguenza del viaggio di riflessione, pensiero, mentale e spirituale intrapreso dall'artista per raggiungere non solo la creazione, ma anche la vita. Provenienza: artista.

Stima 3 000 - 4 000 EUR

Lotto 12 - Behnam Kamrani (Iran, 1968)Senza titolo, dalla serie ‘Ascension’ Mixed media su carta70 x 89.5 cm - Behnam Kamrani è un artista multidisciplinare iraniano, designer, curatore, critico d'arte e accademico. Egli ha esposto il suo lavoro in 14 mostre personali e in più di 300 mostre collettive in Iran e in tutto il mondo. Ha inoltre co-curato la Biennale di Shangai e ha organizzato una serie di mostre su famosi artisti iraniani moderni e contemporanei in importanti gallerie di Teheran.‘Il mio mondo artistico è influenzato sia dalla cultura visiva orientale che da quella occidentale e ho usato entrambi ogni volta che ho potuto. I miei primi lavori sono stati ampiamente ispirati dalla tradizione pittorica iraniana’. L’opera raffigura Buraq, la magica creatura che guidò il profeta Maometto nei suoi viaggi mistici dalla Mecca a Gerusalemme e fino al paradiso e ritorno, e conosciuti rispettivamente come Isra' e Mi'raj. In questo caso, però, Maometto non è stato ritratto, c'è solo Buraq che sale dalla terra, rappresentata da una serie di forme poligonali, verso il cielo, indicato da tocchi di vernice blu che enfatizzano la volta celeste, arricchita anche da un paio di ali stilizzate. In questa fase della sua produzione, l'artista si è concentrato su elementi provenienti dalla tradizione culturale e religiosa islamica, attribuendo alle sue opere una sorta di aura spirituale. Allo stesso tempo, però, il suo obiettivo è sempre stato quello di espandere i suoi orizzonti artistici e creare un proprio e originale vocabolario visivo.Provenienza: L'attuale proprietario l'ha avuta direttamente dall'artista.

Stima 1 500 - 2 500 EUR

Lotto 23 - Abbas Kiarostami (Iran, Tehran 1940 - Parigi 2016)Senza titolo dalla serie ‘Snow White’, 1978-2003Fotografia71 x 109 cm - Abbas Kiarostami è diventato noto a livello internazionale grazie alla sua fruttuosa carriera di regista, ma in realtà è stato un intellettuale a tutto tondo. Nel corso della sua brillante carriera ha realizzato film profondamente introspettivi attraverso i quali ha portato alla luce ed analizzato le contraddizioni della società iraniana e la necessità per l’Iran di intraprendere una nuova strada. In un’intervista rilasciata nel 2003 Kiarostami ha raccontato di come le immagini lo abbiano sedotto fin da giovane e di come la fotografia abbia sempre occupato un posto speciale nel suo percorso professionale e nella sua vita personale.L’artista amava trascorrere del tempo da solo nei luoghi più remoti e disabitati. I suoi unici compagni erano la natura e la macchina fotografica. In quest’opera Kiarostami immortala il paesaggio disabitato della costa del Mar Caspio. Le fotografie che scattava durante le passeggiate solitarie alla ricerca delle migliori locations per i suoi film non erano destinate ad essere condivise con il pubblico. Voleva catturare rare istantanee di pace, bellezza ed armonia e tenerle per sé come ricordo di momenti speciali ed unici. Soltanto in una seconda fase della sua vita ha deciso di condividerli con il pubblico. Alberi e piante diventano simboli di vita e continuità ed emergono dalla neve, mostrando una forte resilienza.Fotografie di Kiarostami sono conservate in diversi musei e collezioni prestigiose tra cui: il Centre Pompidou e il Los Angeles County Museum (LACMA); il Victoria and Albert Museum possiede un'opera simile alle nostre, dalla serie “Trees in Snow” (Acc. No. E.461-2011) e il Museum of Modern Art (MoMa, New York) ha reso omaggio all'artista con una retrospettiva dei suoi film e delle sue fotografie intitolata Abbas Kiarostami: Image Maker (2007). Una fotografia della stessa serie è recentemente passata in asta da Sotheby's Londra, Modern and Contemporary Middle East, Aprile 2024, Lotto 558.Provenienza: L’attuale proprietario ha avuto l’opera direttamente dall’artista.

Stima 3 000 - 4 000 EUR

Lotto 24 - Abbas Kiarostami (Iran, Tehran 1940 - Parigi 2016)Senza titolo dalla serie ‘Snow White’, 1978-2003Fotografia71 x 109 cm - Abbas Kiarostami è diventato noto a livello internazionale grazie alla sua fruttuosa carriera di regista, ma in realtà è stato un intellettuale a tutto tondo. Nel corso della sua brillante carriera ha realizzato film profondamente introspettivi attraverso i quali ha portato alla luce ed analizzato le contraddizioni della società iraniana e la necessità per l’Iran di intraprendere una nuova strada. In un’intervista rilasciata nel 2003 Kiarostami ha raccontato di come le immagini lo abbiano sedotto fin da giovane e di come la fotografia abbia sempre occupato un posto speciale nel suo percorso professionale e nella sua vita personale.L’artista amava trascorrere del tempo da solo nei luoghi più remoti e disabitati. I suoi unici compagni erano la natura e la macchina fotografica. In quest’opera Kiarostami immortala il paesaggio disabitato della costa del Mar Caspio. Le fotografie che scattava durante le passeggiate solitarie alla ricerca delle migliori locations per i suoi film non erano destinate ad essere condivise con il pubblico. Voleva catturare rare istantanee di pace, bellezza ed armonia e tenerle per sé come ricordo di momenti speciali ed unici. Soltanto in una seconda fase della sua vita ha deciso di condividerli con il pubblico. Alberi e piante diventano simboli di vita e continuità ed emergono dalla neve, mostrando una forte resilienza.Fotografie di Kiarostami sono conservate in diversi musei e collezioni prestigiose tra cui: il Centre Pompidou e il Los Angeles County Museum (LACMA); il Victoria and Albert Museum possiede un'opera simile alle nostre, dalla serie “Trees in Snow” (Acc. No. E.461-2011) e il Museum of Modern Art (MoMa, New York) ha reso omaggio all'artista con una retrospettiva dei suoi film e delle sue fotografie intitolata Abbas Kiarostami: Image Maker (2007). Una fotografia della stessa serie è recentemente passata in asta da Sotheby's Londra, Modern and Contemporary Middle East, Aprile 2024, Lotto 558.Provenienza: L’attuale proprietario ha avuto l’opera direttamente dall’artista.

Stima 3 000 - 4 000 EUR

Lotto 28 - Antonella Leoni (Italia, 1959)The Healer Hwa Allah, 2023 Papiro 186 x 89.5 cm - Antonella Leoni è un’artista e una calligrafa. Ha vissuto in diversi paesi, dove ha anche esposto le sue opere in mostre personali e collettive. Attualmente si divide tra l'Italia e l'Egitto. Ha condotto i suoi studi a Londra e Milano e nel 2019 ha conseguito il prestigioso Diploma in Arte della Calligrafia e degli Ornamenti Arabi presso l'Accademia Khalil Agha del Cairo, diventando così la prima artista europea a ricevere un titolo così importante nella storia dell'accademia. Leoni è una calligrafa professionista e per questo nel 2018 è stata tra gli ospiti d'onore della Biennale Internazionale di Calligrafia Araba del Cairo, dove ha esposto tre delle sue opere più significative, e nel 2022 è stata invitata ad esporne dieci alla Biennale di Calligrafia di Sharjah.Nel suo processo creativo, l'artista parte abitualmente da un grande foglio di papiro, che viene poi manipolato con la tecnica della marmorizzazione al fine di creare su di esso un motivo unico. In ‘The Healer Hwa Allah’ ci sono due parole arabe, rispettivamente Hwa (arabo, 'lui'), e Al-shafi (arabo, il guaritore). Le due parole sono inserite tra favi e una moltitudine di api, che insieme alla ricca decorazione dello sfondo formano una sorta di horror vacui, così tipico della tradizione artistica islamica. Leoni ha scelto di rappresentare l’iperattività delle api nella produzione del miele per simboleggiare il dono fatto all’umanità dall’unico Dio. Provenienza: Artista.

Stima 2 000 - 3 000 EUR

Lotto 45 - David Daoud (Libano, Beirut, 1970)Chemin vers la citadelle, 2023Olio su tela80 x 80 cm - David Daoud è un artista, disegnatore e scultore libanese, nato a Beirut nel 1970. Ha lasciato il Libano con la sua famiglia nel 1978 a causa della guerra civile (1975-90) e si è trasferito in Francia. Nel 2011, ad esempio, fu insignito del prestigioso 1° premio Frédéric de Carfort della Fondation de France pour la Peinture. Ha dipinto le quattordici stazioni della Via Crucis nella chiesa di Saint-Rémi de Marines e altre tre nella chiesa di Saint-Gildard, Longuesse (Ile de France). L’artista esplora da un lato i temi legati all'esilio, alla migrazione e alla diaspora, avendo vissuto in prima persona la decisione di lasciarsi alle spalle il Libano e la conseguente organizzazione di una nuova vita in un paese diverso; dall'altro, analizza la storia personale e globale degli esseri umani e delle società contemporanee, considerate, come sono, organismi complessi. Le sue opere presentano spesso un mondo onirico, misterioso e magico, che è allo stesso tempo una rappresentazione della realtà.Le opere di Daoud sono presenti in diverse collezioni, tra cui: l'Institute du Monde Arabe di Parigi, il Museo della Preistoria di Beirut, il Municipio di Marines, Vexin (Francia) e quello di Isle-Adam (Francia).Questo dipinto potrebbe raffigurare un angolo del Medio Oriente e le figure umane potrebbero essere credenti che salgono sulla collina per raggiungere una moschea o una chiesa per eseguire la loro preghiera. Firmato in basso a sinistra. Provenienza: Artista.

Stima 3 500 - 5 000 EUR

Lotto 46 - David Daoud (Libano, Beirut, 1970)Songe, 2022 Olio su tela160 x 130 cm - David Daoud è un artista, disegnatore e scultore libanese, nato a Beirut nel 1970. Ha lasciato il Libano con la sua famiglia nel 1978 a causa della guerra civile (1975-90) e si è trasferito in Francia. Nel 2011, ad esempio, fu insignito del prestigioso 1° premio Frédéric de Carfort della Fondation de France pour la Peinture. Ha dipinto le quattordici stazioni della Via Crucis nella chiesa di Saint-Rémi de Marines e altre tre nella chiesa di Saint-Gildard, Longuesse (Ile de France). L’artista esplora da un lato i temi legati all'esilio, alla migrazione e alla diaspora, avendo vissuto in prima persona la decisione di lasciarsi alle spalle il Libano e la conseguente organizzazione di una nuova vita in un paese diverso; dall'altro, analizza la storia personale e globale degli esseri umani e delle società contemporanee, considerate, come sono, organismi complessi. Le sue opere presentano spesso un mondo onirico, misterioso e magico, che è allo stesso tempo una rappresentazione della realtà.Le opere di Daoud sono presenti in diverse collezioni, tra cui: l'Institute du Monde Arabe di Parigi, il Museo della Preistoria di Beirut, il Municipio di Marines, Vexin (Francia) e quello di Isle-Adam (Francia).In ‘Songe’ c’è una donna al centro della composizione. È a seno nudo e a piedi nudi, ha solo un pezzo di stoffa blu intenso che le avvolge la vita e le gambe e indossa gioielli d'oro. È seduta a terra e tiene le mani giunte davanti al viso come se stesse pregando. È circondata da gruppi di persone e animali, che sono a malapena definiti. La scena intorno alla donna è dinamica, come suggerisce la presenza di persone impegnate nelle proprie attività, in contrasto con l'immobilità della donna orante o sognante. Firmato in basso a sinistra e firmato e datato sul retro. Provenienza: Artista.

Stima 7 000 - 10 000 EUR

Lotto 47 - David Daoud (Libano, Beirut, 1970)Empreintes, 2022Olio su tela146 x 113.5 cm - David Daoud è un artista, disegnatore e scultore libanese, nato a Beirut nel 1970. Ha lasciato il Libano con la sua famiglia nel 1978 a causa della guerra civile (1975-90) e si è trasferito in Francia. Nel 2011, ad esempio, fu insignito del prestigioso 1° premio Frédéric de Carfort della Fondation de France pour la Peinture. Ha dipinto le quattordici stazioni della Via Crucis nella chiesa di Saint-Rémi de Marines e altre tre nella chiesa di Saint-Gildard, Longuesse (Ile de France). L’artista esplora da un lato i temi legati all'esilio, alla migrazione e alla diaspora, avendo vissuto in prima persona la decisione di lasciarsi alle spalle il Libano e la conseguente organizzazione di una nuova vita in un paese diverso; dall'altro, analizza la storia personale e globale degli esseri umani e delle società contemporanee, considerate, come sono, organismi complessi. Le sue opere presentano spesso un mondo onirico, misterioso e magico, che è allo stesso tempo una rappresentazione della realtà.Le opere di Daoud sono presenti in diverse collezioni, tra cui: l'Institute du Monde Arabe di Parigi, il Museo della Preistoria di Beirut, il Municipio di Marines, Vexin (Francia) e quello di Isle-Adam (Francia).In questo dipinto l’artista ripropone una scena corale. Anche in questo caso, persone e animali abbozzati solo da poche linee precise sono raffigurati in quello che sembra un paesaggio desertico. Potrebbero essere mercanti con i loro animali o pastori che si spostano da un luogo all’altro in un viaggio perenne. Firmato in basso a destra e firmato e datato sul retro. Provenienza: Artista.

Stima 7 000 - 10 000 EUR