DROUOT
martedì 16 lug a : 14:00 (CEST)

AUCTION 469 - OLD MASTER AND 19TH CENTURY

Casa d'Aste Capitolium Art - +390302072256 - Email

Via Carlo Cattaneo, 55 25121 Brescia, Italia
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182 risultati

Lotto 10 - PIERI STEFANO (1542 - 1629) - PIERI STEFANO (1542 - 1629) Battesimo di Cristo e delle turbe. olio su tavola. Cm 115x84,50. L'opera è accompagnata da scheda a cura di Marco TanziLa bella tavola, gremita di gente, rappresenta due episodi narrati nel Vangelo di Luca (Lc 3, 14-15): in primo e in secondo piano è la folla che accorre al fiume Giordano per essere battezzata da Giovanni Battista. Divisi in piccoli gruppi, i personaggi sembrano confabulare indicando il figlio di Zaccaria. Più indietro ancora, quasi sullo sfondo, al centro, è invece raffigurato il momento culminante del battesimo di Gesù, insieme a due giovani che, infreddoliti e coperti soltanto da un perizoma, attendono a loro volta di ricevere il sacramento. La composizione è impostata su direttrici oblique, zigzaganti, a partire dai due personaggi, tagliati all'altezza del busto che discutono nell'angolo in basso a sinistra. Mano a mano che si procede nella narrazione, le figure, che in primo piano appaiono perfettamente messe a fuoco e ben definite nei dettagli, risultano più abbozzate, tanto che i volti dei giovani, del Precursore e di Gesù sembrano perdere di consistenza e nitidezza, così come il paesaggio, che sfuma in una lontananza lattiginosa.Per quanto riguarda i dati della cronologia e dello stile, è un dipinto da collocare intorno al passaggio tra il terzo e l'ultimo quarto del Cinquecento, fortemente segnato dai caratteri del manierismo fiorentino: più nel dettaglio il rimando formale è alla generazione degli artisti formatisi a contatto con Giorgio Vasari e con Federico Zuccari. In particolare, mi sembra senza dubbio corretta l'attribuzione avanzata nel 1989 in sede privata da Federico Zeri, il quale vi ravvisava la mano di Stefano Pieri, pittore nato a Firenze intorno al 1542 e morto in età avanzatissima nel 1629. Siamo in presenza di un'opera che si può collocare con un buon margine di verosimiglianza intorno alla metà dell'ottavo decennio del Cinquecento. Siamo quindi in presenza dell'opera di un artista piuttosto raro nel panorama del tardo manierismo fiorentino, con importanti esperienze fatte nei principali cantieri pittorici in patria e nella capitale, a diretto contatto con i protagonisti della cultura figurativa di quegli anni. tra suggestioni dal Bronzino e dall'impresa dello Studiolo di Francesco I de' Medici in Palazzo Vecchio, il dipinto mostra tuttavia una sua autonomia stilistica e brani di notevole suggestione formale e rimarchevole qualità esecutive. Cornice presente

Stima 6 000 - 8 000 EUR

Lotto 11 - VON AACHEN HANS (1552 - 1615) - VON AACHEN HANS (1552 - 1615) Il bagno di Diana. olio su tela. Cm 119x152. L'opera è accompagnata da expertise a cura del Prof. Luciano Anelli, 29 marzo 2007, che di seguito riprendiamo.Raffinatissimo dipinto di matrice nord-europea e rudolfina, raffigura un episodio mitologico ben noto e descritto nelle Metamorfosi di Ovidio (da cui sembra ovvio essere ricavato il dipinto, in relazione alla cultura del tempo) o da altre meno note leggende della tradizione greca.A Praga, alla corte di Rodolfo II d'Asburgo, s'era creata una koinè artistica particolare e sofisticata, che espresse uno stile tutto suo, abbastanza facilmente - com'è in questo quadro - riconoscibile.I maggiori esponenti ne furono Mattaus Gunderlach, Hans von Aachen, Joseph Heintz, Giuseppe Arcimboldo, Bartolomeus Spranger.Numerosi ed approfonditi riscontri stilistici con opere note e sicure ci certificano che l'opera qui esaminata appartiene al pennello di Hans von Aachen (1552-1615) nella fase piena e matura della sua attività, quando più intensamente aderì all'ambiente rudolfino.Si vedano i confronti con l'Annunciazione della Galleria Nazionale di Praga, con testa della figlia dell'artista dell'Ambasciata di Cecoslovacchia, l'Allegoria del Trionfo della causa imperiale sul Tempo della Galleria Statale di Stoccarda, l'Assemblea degli Dei della National Gallery di Londra, mentre citazioni letterali sono dell'Allegoria della Pace dell'Ermitage di Leningrado.Nell'opera qui esaminata il von Aachen sviluppa certo un tema iconografico di una notevole complessità, ma devo dire che ce la mette tutta -nell'ottica di una pittura raffinata e lambiccata- per rendere ancora più lambiccata una scena sostenuta da uno straordinario linguaggio tecnico-stilistico.Il soggetto si trasforma perciò in un puro pretesto per creare un vero e proprio trionfo di nudi femminili (il Re, che fu accusato anche di stregoneria e di strani riti, si compiaceva molto di tali temi un po' lubrichi, e d'altra parte il Papa, Roma e la Controriforma erano lontani) che si atteggiano in tutti i contorcimenti consentiti al corpo umano, mostrando una scienza anatomica rara.E poi, il von Aachen insiste sulla tattilità dell'epidermide sfruttando giochi di luci vivaci che emergono dall'ombra e dalla penombra, tra il baluginare dei bronzi e degli argenti, e criptiche, ripetute allusioni (il giovane dello sfondo che fugge spaventato potrebbe essere Atteone; il tendaggio e gli oggetti lucenti appesi a sinistra sono davvero un puro pretesto pittorico).

Stima 3 000 - 5 000 EUR