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Descrizione

SCHEDEL, Hartmann. Liber Chronicarum. Registrum huius operis libri cronicarum cum figuris et ymagibus ab initio mu(n)di. Nuremberg, Anton Koberger per Sebald Schreyer e Sebastien Kammermaister, 12 luglio 1493 In-folio. 425x280 mm. Legatura in pergamena su assi di legno, tassello con titolo sul dorso liscio, sguardie rinnovate. Carte 325: [20, Titolo e Tabula], 300 numerate I-CCXCIX - [1], [5 ‘De Sarmacia Regione’]. Sono presenti due Colophon, sulla carta 266r (4 giugno 1493) e sulla carta 300v (”Anthonius Koberger Nuremberge impressit”, 12 luglio 1493). Le carte CCLIX-CCLXI, con numerazione e titolo corrente, sono bianche essendo state riservate ad annotazioni e aggiunte del lettore, come risulta da carta CCLVIII v. Oltre 1800 figure di diverse dimensioni impresse in xilografia nel testo. Una grande carta dell’Europa su due pagine dispiegate (299v-300r). Nel recto della prima carta non numerata, il titolo impresso in xilografia. Manca ultima carta bianca. Lievi macchie marroni sulla mappa del mondo, traccia di gora sulla parte centrale della carta dell’Europa. Carta 74, buchetto sulla stampa di Pavia; 75, piccola mancanza angolo destro superiore; 169, rinforzo con braghetta sul margine interno; 175, buchetto nel testo; 184, taglio. Piccolo restauro sul margine inferiore della carta 206. Rinforzi in alcune carte iniziali e negli ultimi cinque fogli, con tracce d’umidità. Nel complesso buon esemplare. Prima edizione latina. Rarissimo incunabolo magnificamente figurato. Capolavoro della storia della stampa, l’opera contiene più di 1800 superbe illustrazioni incise in xilografia da Michael Wolgemut et Wilhelm Pleydenwurff. Oltre ad occupare un posto chiave nella storia dell'illustrazione libraria, la Cronaca di Norimberga offre uno spaccato meraviglioso della conoscenza rinascimentale e della comprensione umanistica del mondo del XV secolo. La "Cronaca di Norimberga" è un resoconto anno per anno di eventi importanti nella storia del mondo dalla creazione all'anno di pubblicazione, inclusi riferimenti a eventi contemporanei come l'invenzione della stampa a Magonza, l'esplorazione dell'Africa, e un possibile viaggio nel 1483 in America menzionato al foglio 290v. van Egmond: “As a product of humanism, the Liber chronicarum is a synthesis of religion, empiricism and classical antiquity. It is no wonder that of all people Schedel published the famous chronicle of world history. After all, he lived right in the centre of humanism: Nuremburg. Schedel grew up in the transitional period from the handwritten to the printed book and became an ardent book collector. … The Nuremburg humanism was characterised by research into scientific, astronomical and astrological issues. … In the Liber chronicarum Schedel attempts to join together the Biblical and profane history, with lots of emphasis on the descriptions of cities and countries. For instance, in the various eras in world history he has the founding of cities run parallel with Biblical history; that is why the descriptions and pictures of cities are spread throughout the entire book.”La cronaca di Norimberga è celebrata per le sue belle e numerose illustrazioni xilografiche: contiene numerose rappresentazioni di città, 29 su doppia pagina, una grande tavola con blasoni e stemmi (CLXXXIII-CLXXXIIII), un mappamondo (XIII) e una mappa dell'Europa in doppia pagina in fine. Comprende anche due importanti mappe a doppia pagina: una bella mappa del mondo basata sulla Cosmographia di Mela del 1482 (vedi Shirley 19) e una mappa dell'Europa settentrionale e centrale di Hieronymus Münzer (1437-1508) da Nicolas Khyrpffs. La mappa del mondo è una delle sole tre mappe del XV secolo che mostrano la conoscenza portoghese del Golfo di Guinea del 1470 circa. Si ritiene quindi che sia la prima mappa moderna di questa regione ad apparire stampata (vedi Campbell, The Earliest Printed Maps, 1472-1500, 1987).Come spesso accadeva per i libri di questo periodo, alcune xilografie compaiono nel testo più di una volta, con la sola modifica delle didascalie: le 1809 illustrazioni sono impresse da 645 legni, con numerose scene bibliche e ritratti di santi, imperatori, re e principi: questa copia include sulla carta 169v il famoso ritratto di "Papa Giovanna" ("Joannes Septimus"), che è stato rimosso o deturpato in molte copie. Lo stampatore, Anton Koberger utilizzò diciannove xilografie già esistenti provenienti dalle Postillae (1481), mentre le altre xilografie provenivano dalla bottega degli artisti Michael Wolgemut e Wilhelm Pleydenwurff. Si ritiene che abbia partecipato anche il giovane A. Durer, che fu allievo di Wolgemut dal 1486 al 1489. Il nome dell'autore compare a carta CCLXVIr: “collectum breui tempore auxilio doctoris hartmanni Schedel”. Brunet 1, 1860; HC *14508; BMC II, 437; BSB-Ink. S-195; Bod-Inc. S-108; Goff S-307; ISTC is00307000; Olschki, 1954, n.557.See Adrian Wilson, The Making of the Nuremberg Chronicle (1976); S.C. Cockerell's count, Som

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SCHEDEL, Hartmann. Liber Chronicarum. Registrum huius operis

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EUSEBIUS CESARIENSIS. Chronicon. Venezia, Erhard Ratdolt, 1483 4to. 218 x 158mm. Legatura in piena pergamena del XVI secolo, fogli di guardia successivi. Carte 182 non numerate. Incipit a carta a2r. Le carte [1], [13] e [182] bianche. Segn.: [pi greco]12 a-v8 x10. Le carte iniziali [2-11] contengono: “Tabula operis huius … “Colophon al verso della carta 181 “Erhardus Ratdolt Augustensis ... non paruo studio impensisque emendatissime impressit Uenetijs … 1483. Idibus Septembris” [13. IX]. Stampato in rosso e nero, Iniziali xilografate, Carattere Gotico e Romano. Marginalia di mano antica. Iscrizione non leggibile sul margine superiore della carta a2r con data “(15)27 die 23 Iulii”. Abile restauro alla legatura e alle carte bianche a1 e x10, e alla carta 08. Qualche lieve difetto, buon esemplare. Seconda edizione, la prima che include la continuazione fino al 1481 dell’umanista Matteo Palmieri. Viene menzionato Gutenberg e l’invenzione della stampa (v3 verso): “Quantum litterarum studiosi Germanis debeant nullo satis dicendi genere posset. Namque a loanne Gutenberg Zuningen equiti Maguntie rheni solerti ingenio librorum Imprimendorum ratio 1440 inuenta: hoc tempore in omnes fere orbis partes propagatur: qua omnis antiquitas paruo ere comparata: posterioribus infinitis voluminibus legitur.” Si tratta della terza citazione riportata, dopo quella del 1474 nella "Chronica" di Riccobaldo da Ferrara e quella del 1483 nel Supplementum chronicarum di Jacopo Filippo Foresti.Le Cronache di Eusebio, in due libri, furono composte all’inizio del IV secolo: il testo originale greco andò perduto insieme al primo libro. Il secondo libro, in forma tabellare, contiene la storia del mondo da Abramo fino ai vicennalia di Costantino I nel 325 d.C. San Girolamo, che la tradusse in latino, continuò la cronologia che fu poi proseguita da Tiro Prospero fino al 455. In questa edizione l’opera cronologica viene completata fino alla fine del 1481. IGI 3753; HC 6717; Ageno 26; GW 9433; BMC V 287; Goff; E-117; Hain-Copinger; 6717*; Pellechet 4634; ISTC ie00117000; Thacher; 287. Redgrave, Ratdolt 36. 4to, 218 x 158 mm. Full vellum binding of XVIth century, later endpapers. 182 not numbered leaves. Incipit on leaf a2r. The first leaves containing: Tabula operis huius … “Colophon on verso of leaf 181 “Erhardus Ratdolt Augustensis ... non paruo studio impensisque emendatissime impressit Uenetijs … 1483. Idibus Septembris” [13. IX]. Woodcut initials, printed in red and black, numerous contemporary marginal annotations, Illegible ownership inscription to title-page dated 23 July 1527. Skillful restorations on binding and on blank leaves a1, x10 and 08. Some slight defects, good copy. Second edition, the first including the continuation up to 1481 by the humanist Matteo Palmieri. Gutenberg and the invention of printing are mentioned (v3 verso): “Quantum litterarum scholars Germanis debeant nullo satis dicendi genere posset. Namque a loanne Gutenberg Zuningen equiti Maguntie rheni solerti ingenio librorum Imprimendorum ratio 1440 inuenta: hoc tempore in omnes fere orbis partes propagatur: qua omnis antiquitas paruo ere comparata: posterioribus infinitis voluminibus legitur.” This is the third citation reported, after that of 1474 in the "Chronica" by Riccobaldo from Ferrara and that of 1483 in the Supplementum chronicarum by Jacopo Filippo Foresti.The Chronicles of Eusebius, in two books, were composed at the beginning of the fourth century: the original Greek text was lost together with the first book. The second book, in tabular form, contains the history of the world from Abraham to the vicennalia of Constantine I in AD 325. St. Jerome, who translated it into Latin, continued the chronology which was then continued by Tiro Prospero up to 455. In this edition the chronological work is completed up to the end of 1481.