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Descrizione

John J. Pershing Bozza di discorso dattiloscritta firmata in onore del comandante delle forze di spedizione americane della Prima Guerra Mondiale Bozza dattiloscritta di un discorso scritto in onore del comandante John J. Pershing e degli sforzi compiuti dalle sue American Expeditionary Forces nel proteggere la Francia durante la Prima Guerra Mondiale, tre pagine, 6 x 8, senza data, firmata sul retro dell'ultima pagina a inchiostro, "John J. Pershing". Il discorso, che reca diverse modifiche manoscritte ed è stato redatto da un ufficiale o un dignitario francese non identificato, recita per intero: "È un dovere molto piacevole, nel momento in cui voi e i vostri valorosi legionari mettete piede sul suolo francese, augurarvi, a nome del 'Gouvernement de la Republique' e anche a nome del Dipartimento che ho l'onore di amministrare, il più rispettoso e caloroso benvenuto. L'intera Nazione, posso assicurarle, ha dedicato agli Stati Uniti e a tutti gli eroici fratelli di guerra dei nostri soldati una gratitudine che non morirà. Ricorda in particolare le virili parole che, nei giorni più tristi del 19 diciotto, il generale Pershing rivolse al Marechal Foch, comandante delle armate alleate: "DISFATEVI COMPLETAMENTE DI NOI, SIAMO QUI PER ESSERE UCCISI". Siete qui in Normandia: questo Paese vi accoglie con gioia e ha il privilegio di essere il primo ad acclamarvi. Questa sera Parigi vi riceverà a braccia aperte. Tra pochi giorni vi sarà dato di contemplare all'opera nella nostra Terra i "grandi feriti della guerra". Andrete in pellegrinaggio nelle Fiandre, nella Champagne, sui campi di battaglia della Marna e di Verdun, dove dormiranno, accanto ai nostri amati caduti, i vostri compatrioti, caduti per la più santa delle cause, per il diritto e per la libertà del mondo. Questi ricordi non possono scomparire dalla memoria degli uomini. Come potremmo, come francesi, dimenticare l'aiuto così prezioso degli Stati Uniti? E io stesso, generale, come potrei dimenticarlo? Dalla mia casa natale, dal mio piccolo giardino, si può vedere, sulla sua triste collinetta calcarea, Vauquois, o meglio quello che era Vauquois, perché non ne rimane nemmeno una pietra; e quando l'atmosfera è limpida, si può vedere, dalla Torre della Palla del mio villaggio; quel "Nido d'aquila", quel "Mont faucon d'Argonne" di cui i pionieri tedeschi avevano fatto una fortezza considerata inespugnabile, ma che i vostri valorosi soldati, dopo aver riconquistato Saint Mihiel e La Woevre, recuperarono nell'ottobre 1918 nella loro marcia vittoriosa. Momenti solenni, tempo nobile ora e per sempre scolpito nella storia, Oh! come batteva veloce allora il nostro cuore!!! Dieci anni dopo, la stessa emozione li fa palpitare. Per onorare i loro amati ospiti, i Normanni solleveranno applausi entusiastici, che saranno ripetuti domani e nei giorni successivi da tutti i Francesi uniti in una gratitudine senza limiti". In condizioni da ottime a buone, con pieghe, usura da manipolazione e qualche macchia di umidità sulla firma. Dato il suo contenuto, questo discorso sembra essere stato redatto poco dopo la fine della Prima guerra mondiale. Prima del suo ritorno negli Stati Uniti, dove fu promosso Generale degli Eserciti degli Stati Uniti, Pershing fu festeggiato dal popolo francese in diverse occasioni, una delle quali fu il conferimento della Gran Croce della Legione d'Onore a Parigi, in Francia, il 4 luglio 1919.

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John J. Pershing Bozza di discorso dattiloscritta firmata in onore del comandante delle forze di spedizione americane della Prima Guerra Mondiale Bozza dattiloscritta di un discorso scritto in onore del comandante John J. Pershing e degli sforzi compiuti dalle sue American Expeditionary Forces nel proteggere la Francia durante la Prima Guerra Mondiale, tre pagine, 6 x 8, senza data, firmata sul retro dell'ultima pagina a inchiostro, "John J. Pershing". Il discorso, che reca diverse modifiche manoscritte ed è stato redatto da un ufficiale o un dignitario francese non identificato, recita per intero: "È un dovere molto piacevole, nel momento in cui voi e i vostri valorosi legionari mettete piede sul suolo francese, augurarvi, a nome del 'Gouvernement de la Republique' e anche a nome del Dipartimento che ho l'onore di amministrare, il più rispettoso e caloroso benvenuto. L'intera Nazione, posso assicurarle, ha dedicato agli Stati Uniti e a tutti gli eroici fratelli di guerra dei nostri soldati una gratitudine che non morirà. Ricorda in particolare le virili parole che, nei giorni più tristi del 19 diciotto, il generale Pershing rivolse al Marechal Foch, comandante delle armate alleate: "DISFATEVI COMPLETAMENTE DI NOI, SIAMO QUI PER ESSERE UCCISI". Siete qui in Normandia: questo Paese vi accoglie con gioia e ha il privilegio di essere il primo ad acclamarvi. Questa sera Parigi vi riceverà a braccia aperte. Tra pochi giorni vi sarà dato di contemplare all'opera nella nostra Terra i "grandi feriti della guerra". Andrete in pellegrinaggio nelle Fiandre, nella Champagne, sui campi di battaglia della Marna e di Verdun, dove dormiranno, accanto ai nostri amati caduti, i vostri compatrioti, caduti per la più santa delle cause, per il diritto e per la libertà del mondo. Questi ricordi non possono scomparire dalla memoria degli uomini. Come potremmo, come francesi, dimenticare l'aiuto così prezioso degli Stati Uniti? E io stesso, generale, come potrei dimenticarlo? Dalla mia casa natale, dal mio piccolo giardino, si può vedere, sulla sua triste collinetta calcarea, Vauquois, o meglio quello che era Vauquois, perché non ne rimane nemmeno una pietra; e quando l'atmosfera è limpida, si può vedere, dalla Torre della Palla del mio villaggio; quel "Nido d'aquila", quel "Mont faucon d'Argonne" di cui i pionieri tedeschi avevano fatto una fortezza considerata inespugnabile, ma che i vostri valorosi soldati, dopo aver riconquistato Saint Mihiel e La Woevre, recuperarono nell'ottobre 1918 nella loro marcia vittoriosa. Momenti solenni, tempo nobile ora e per sempre scolpito nella storia, Oh! come batteva veloce allora il nostro cuore!!! Dieci anni dopo, la stessa emozione li fa palpitare. Per onorare i loro amati ospiti, i Normanni solleveranno applausi entusiastici, che saranno ripetuti domani e nei giorni successivi da tutti i Francesi uniti in una gratitudine senza limiti". In condizioni da ottime a buone, con pieghe, usura da manipolazione e qualche macchia di umidità sulla firma. Dato il suo contenuto, questo discorso sembra essere stato redatto poco dopo la fine della Prima guerra mondiale. Prima del suo ritorno negli Stati Uniti, dove fu promosso Generale degli Eserciti degli Stati Uniti, Pershing fu festeggiato dal popolo francese in diverse occasioni, una delle quali fu il conferimento della Gran Croce della Legione d'Onore a Parigi, in Francia, il 4 luglio 1919.

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amherst, Stati Uniti
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