Null Judith GAUTIER (1850-1917). 2 L. A. S. (la prima "Judith"); 4 pagine in-8 c…
Descrizione

Judith GAUTIER (1850-1917). 2 L. A. S. (la prima "Judith"); 4 pagine in-8 ciascuna (un angolo tagliato sulla prima). [Circa 1866-1867], all'amico architetto Charles Robelin, che Judith (giovane moglie di Catulle Mendès) aveva invitato a raggiungerli a Barbizon: "Se non vieni morirai, da otto giorni questa foresta mi impedisce di scriverti. Prima avevo un asino che mi teneva molto occupata, veniva a prendermi tutte le mattine, mi portava nel bosco e mi buttava in ogni fosso che incontrava, io cadevo con una grazia perfetta per rialzarmi in fretta, ma l'asino si fingeva malato per ammorbidirci...". Voleva provare ad andare a cavallo, ma l'incontro con una cavalla, "oh donne!", portò a "giochi e gigotaggi", e a qualche terrore per Judith: "Prima avevo paura dei pittori, ma i pittori sono animali molto gentili. Poi le vipere, poi i lupi, poi i cinghiali! Ma di bestie feroci ho visto ormai solo cervi, conigli e scoiattoli"...[1890], ringraziandovi per un bell'articolo sul suo libro La Conquête du Paradis... "I piccoli litigi che mi minacciate mi preoccupano un po', perché mi fanno pensare che possiate credere che io abbia scritto con leggerezza, mentre al contrario ho studiato questa storia complicata per quasi sette anni prima di dipanarla. Avrei potuto supportare ogni dettaglio storico con prove documentali"... Non crede che La Bourdonnais abbia ricevuto il milione: "Ma gli inglesi hanno la prova che ha ricevuto la promessa per iscritto. [...] Vedo che lei conosce bene questa grande avventura francese che mi ha appassionato tanto, e mi rattrista un po' pensare che forse non conosce Dupleix"...

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Judith GAUTIER (1850-1917). 2 L. A. S. (la prima "Judith"); 4 pagine in-8 ciascuna (un angolo tagliato sulla prima). [Circa 1866-1867], all'amico architetto Charles Robelin, che Judith (giovane moglie di Catulle Mendès) aveva invitato a raggiungerli a Barbizon: "Se non vieni morirai, da otto giorni questa foresta mi impedisce di scriverti. Prima avevo un asino che mi teneva molto occupata, veniva a prendermi tutte le mattine, mi portava nel bosco e mi buttava in ogni fosso che incontrava, io cadevo con una grazia perfetta per rialzarmi in fretta, ma l'asino si fingeva malato per ammorbidirci...". Voleva provare ad andare a cavallo, ma l'incontro con una cavalla, "oh donne!", portò a "giochi e gigotaggi", e a qualche terrore per Judith: "Prima avevo paura dei pittori, ma i pittori sono animali molto gentili. Poi le vipere, poi i lupi, poi i cinghiali! Ma di bestie feroci ho visto ormai solo cervi, conigli e scoiattoli"...[1890], ringraziandovi per un bell'articolo sul suo libro La Conquête du Paradis... "I piccoli litigi che mi minacciate mi preoccupano un po', perché mi fanno pensare che possiate credere che io abbia scritto con leggerezza, mentre al contrario ho studiato questa storia complicata per quasi sette anni prima di dipanarla. Avrei potuto supportare ogni dettaglio storico con prove documentali"... Non crede che La Bourdonnais abbia ricevuto il milione: "Ma gli inglesi hanno la prova che ha ricevuto la promessa per iscritto. [...] Vedo che lei conosce bene questa grande avventura francese che mi ha appassionato tanto, e mi rattrista un po' pensare che forse non conosce Dupleix"...

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GAUTIER (Judith) - YAMAMOTO (Hōsui). Poesie della Libellula. Tradotto dal giapponese D'après la version littérale de M. Saionzi Conseiller d'État de S. M. l'Empereur du Japon. Parigi: [L. Frinzine et Cie], Ch. Gillot, [1885]. - In-4, 313 x 243 : (55 ff.), 7 tavole, copertina illustrata. Piena tela Bradel blu, dorso liscio, copertina anteriore conservata (legatura del XX secolo). Prima edizione di questa raccolta di poesie giapponesi tradotte in versi da Judith Gautier, con prefazione di Tsoura-Youki. È illustrata in ogni pagina da una composizione del pittore giapponese Hōsui YAMAMOTO (1850-1906), riprodotta in cromografia con il procedimento Gillot, ognuna stampata con un inchiostro di colore diverso. Sono inoltre presenti 8 illustrazioni a colori dello stesso artista, di cui una sul titolo, e 7 fuori testo. Edizione di 820 esemplari su carta imperiale giapponese; si tratta di UNO DEI 20 RARISSIMI ESEMPLARI RICOSTRUITI, giustificati con inchiostro viola e recanti la lettera N. Questa edizione è sconosciuta a Vicaire, Talvart e Place. Quasi tutte le illustrazioni sono state arricchite dalla stessa Judith Gautier, che ha firmato la copertina con il suo nome in giapponese. Preziosa copia arricchita da DUE PITTURE ORIGINALI FIRMATE DA HÖSUI YAMAMOTO, una su colla di seta e l'altra su carta giapponese raffigurante una composizione floreale. Include anche una poesia autografa firmata dalla poetessa, una copia della traduzione della poesia della principessa Sikisi che compare nella raccolta: "Dolci fiori che toccano // Il tetto della nostra casa, // Quando l'ora vola via // Quando ti vedo nelle mie lacrime // Non dimenticarmi, oh fiori // Judith Gautier". Il dipinto su seta qui a fianco sembra essere un'illustrazione di questa poesia. Copia in una modesta legatura del XX secolo; alcune macchie sulle tavole. Conservata solo la prima di copertina. Macchie e foxing sulla copertina e sul fronte del foglio di fronte. Si ringrazia il sig. Frantz Fray per l'identificazione delle firme.