Null Busto reliquiario di San Cassiano di Tingis in legno intagliato, policromat…
Descrizione

Busto reliquiario di San Cassiano di Tingis in legno intagliato, policromato e dorato. Vestito da soldato con elmo e corazza, il santo tiene una spada nella mano destra e un bastone di comando nell'altra; riserva reliquiaria ovale circondata da pelle arrotolata in altorilievo sul petto; base modanata recante l'iscrizione S.CASSIANVS.M. Italia, circa 1600 H. 36 cm Iscrizione a inchiostro sotto la base S. Cassianus Martyr. (lievi danni e parti mancanti) San Cassiano di Tingis fu uno dei cinque soldati dell'esercito di Massimiano in Nord Africa che furono giustiziati nel 298. L'imperatore romano, infatti, attuò una dura repressione nei confronti dei suoi soldati che avevano abbracciato la fede cristiana, arrivando a condannare a morte tutti coloro che si rifiutavano di adorare gli idoli. Questo fu il caso di cinque di loro che prestavano servizio nella Mauritania Tingitana, l'attuale Marocco. Anche Cassiano, un impiegato militare cristiano, fu giustiziato come martire, protestando contro quella che considerava una sentenza iniqua del prefetto Agricolanus. Il motivo al centro dell'iscrizione sulla base potrebbe essere interpretato come il numero 9, a indicare che questo busto reliquiario apparteneva a una collezione conservata nel tesoro di una chiesa.

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Busto reliquiario di San Cassiano di Tingis in legno intagliato, policromato e dorato. Vestito da soldato con elmo e corazza, il santo tiene una spada nella mano destra e un bastone di comando nell'altra; riserva reliquiaria ovale circondata da pelle arrotolata in altorilievo sul petto; base modanata recante l'iscrizione S.CASSIANVS.M. Italia, circa 1600 H. 36 cm Iscrizione a inchiostro sotto la base S. Cassianus Martyr. (lievi danni e parti mancanti) San Cassiano di Tingis fu uno dei cinque soldati dell'esercito di Massimiano in Nord Africa che furono giustiziati nel 298. L'imperatore romano, infatti, attuò una dura repressione nei confronti dei suoi soldati che avevano abbracciato la fede cristiana, arrivando a condannare a morte tutti coloro che si rifiutavano di adorare gli idoli. Questo fu il caso di cinque di loro che prestavano servizio nella Mauritania Tingitana, l'attuale Marocco. Anche Cassiano, un impiegato militare cristiano, fu giustiziato come martire, protestando contro quella che considerava una sentenza iniqua del prefetto Agricolanus. Il motivo al centro dell'iscrizione sulla base potrebbe essere interpretato come il numero 9, a indicare che questo busto reliquiario apparteneva a una collezione conservata nel tesoro di una chiesa.

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