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Descrizione

M'hamed ISSIAKHEM (Taboudoucht 1928 - Alger 1985)

Coppia Olio su pannello 128 x 41,5 cm Firmato in basso a sinistra Issiakhem Provenienza : Collezione privata francese, donata dall'artista nel giugno 1974. Si ringrazia la famiglia dell'artista per aver confermato l'autenticità di quest'opera. Quest'opera verticale raffigura una coppia ieratica in uno spazio ristretto in cui la donna, spina dorsale dell'opera, sta indietro e sopra l'uomo. Un delicato equilibrio di forze si stabilisce in questa composizione dai toni tenui, dove il rosso dei copricapi - unico tocco di colore - lega le due figure, così come la chiarezza dei loro volti. L'artista dipinge qui il legame potente e intimo di due anime unite, una vera e propria allegoria del padre e della madre, dell'uomo e della donna algerini, e rivela la capacità di una coppia o di un popolo di restare uniti, anche in mezzo alla sofferenza. Quest'opera risuona profondamente con la vita personale dell'artista. *** Olio su pannello Firmato in basso a sinistra Provenienza : Collezione privata francese, dono dell'artista, giugno 1974. Si ringrazia la famiglia dell'artista per aver confermato l'autenticità dell'opera. *** Quest'opera verticale raffigura una coppia ieratica in uno spazio ristretto dove la donna, spina dorsale dell'opera, sta indietro e sopra l'uomo. Un delicato equilibrio di forze si stabilisce in questa composizione dai toni smorzati, dove il rosso dei copricapi - unico tocco di colore - lega le due figure, così come la chiarezza dei loro volti. Scrive Anissa Bouayed: "Il pittore M'hamed Issiakhem ha lavorato tutta la vita per portare alla luce l'anima del suo popolo, per rivelarne la profonda verità attraverso i volti e le trame che lo circondano. Ha lottato senza sosta contro lo snobismo nell'arte, contro questo "entre soi" impegnato in lunghe chiacchierate su opere presumibilmente troppo complesse per essere comprese dal popolo" in M'hamed Issiakhem, mostra tributo dal 1° dicembre 2010 al 31 gennaio 2011, Fiac 2010. Qui l'artista dipinge i legami potenti e intimi di due anime unite, una vera e propria allegoria del padre e della madre, dell'uomo e della donna algerini, e rivela la capacità di una coppia/di un popolo di restare uniti, anche in mezzo alla sofferenza. Quest'opera risuona profondamente con la vita personale dell'artista. "Il pittore M'hamed Issiakhem ha lavorato tutta la vita per portare alla luce l'anima del suo popolo, rivelandone la profonda verità attraverso i volti e le trame che lo circondano. Ha lottato senza sosta contro lo snobismo nell'arte, contro quell'"entre soi" impegnato in lunghe chiacchierate su opere presumibilmente troppo complesse per essere comprese dal popolo". Anissa Bouayed in M'hamed Issiakhem, mostra omaggio dal 1° dicembre 2010 al 31 gennaio 2011, Fiac 2010. M'hamed Issiakhem nasce il 17 giugno 1928 nella Grande Cabilia, in una famiglia di commercianti relativamente benestanti, dove vive un'infanzia felice e appagata nonostante il precoce sradicamento dalla sua terra e dalla madre che lascerà il segno nella sua opera. Questa serenità fu infranta nel 1943, quando M'hamed Issiakhem si impadronì di una granata da un deposito americano, senza dubbio incoraggiato dai suoi compagni scout, per i quali era il volontario designato. Portò questa granata, che si supponeva fosse scollegata e innocua, nella casa di famiglia e la maneggiò, circondato dalla sua famiglia. L'arma è esplosa, uccidendo due delle sue sorelle minori e suo nipote e ferendo altri tre membri della famiglia. M'hamed è sopravvissuto, ma è rimasto gravemente ferito e ha dovuto subire l'amputazione del braccio sinistro e di una falange del dito indice. Questo tragico evento ebbe un notevole impatto sull'uomo e sul suo lavoro e segnò l'inizio del secondo episodio di separazione dalla madre. Schiacciato da un senso di colpa sempre più grande, mentre si riprende e si rende conto della desolazione lasciata dall'esplosione, deve affrontare lo sguardo di una madre in lutto, di un padre che piange la perdita delle sue ambizioni per il figlio maggiore e gli sguardi pesanti e comprensivi di chi lo circonda. Cercando di trovare il suo posto, ma senza riuscirci, finisce per lasciare la casa di famiglia e prendere un treno per Algeri nel 1947. All'epoca aveva diciotto anni e fu ad Algeri, tra amici e parenti, che iniziò la sua vita adulta. Desideroso di dimostrare a se stesso e alla sua famiglia che non era riducibile alla sua disabilità e che poteva mantenersi economicamente, pensò di sfruttare il suo dono per il disegno, che un'infermiera aveva contribuito a far emergere durante il suo ricovero in ospedale fornendogli fogli di carta e matite. Si iscrisse alla Société des beaux-arts. Subito notato per le sue capacità, entra all'Ecole Nationale des Beaux-Arts di Algeri, dove vince i primi premi in illuminazione, ceramica e incisione; i secondi premi in ronde-bosse, accademia, pittura (accademia di disegno e accademia di pittura), modellazione e disegno.

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M'hamed ISSIAKHEM (Taboudoucht 1928 - Alger 1985)

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