Null Secondo N. PIELH
Il generale Washington, comandante in capo delle
Eserciti …
Descrizione

Secondo N. PIELH Il generale Washington, comandante in capo delle Eserciti americani, nato in Virginia nel 1733 Acquaforte in nero. 21,5 x 17 cm Cornice in legno e stucco dorato con perle e oves.

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Secondo N. PIELH Il generale Washington, comandante in capo delle Eserciti americani, nato in Virginia nel 1733 Acquaforte in nero. 21,5 x 17 cm Cornice in legno e stucco dorato con perle e oves.

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[GENERALE CAZALS] Verbale autografo. 1801, 80 pp. in-4 e in-8, numerose cancellature, schizzo di mappa, 5 pp. in-8 e 7 pp. di pianta. (gc12). Minute sparse di appunti del futuro generale Cazals sulla Sicilia e l'Italia al suo ritorno dall'Egitto alla fine del 1801. Dopo aver partecipato alle campagne dell'esercito in Olanda e poi in Germania sotto Kléber e Championnet, Louis-Joseph-Elisabeth Cazals (1774-1813) fu impiegato nell'Armée d'Orient nel maggio 1798, poco dopo essere stato promosso chef de bataillon. Partecipò alla presa di Malta nel giugno 1798, poi alla presa di Alessandria, fu nominato comandante del Genio nella divisione di Kléber, fu alle Piramidi e alla battaglia di Gemyleh in settembre; nominato comandante del forte di El Arich, fu costretto a capitolare in seguito a una rivolta della guarnigione nel gennaio 1800. Fu promosso comandante provvisorio di brigata da Kléber poco dopo Eliopoli e partecipò alla riconquista del Cairo e di Alessandria. Secondo Six, tornò in Francia alla fine del 1801, dove fu nominato direttore delle fortificazioni di Perpignan e poi comandante del genio al campo di Montreuil. Note su Ercolano e Napoli: "Ercolano, ora ricoperta di lava, cenere e terra per un'altezza di 30 metri, fu fondata sulla lava; fu distrutta contemporaneamente a Pompeia, ma i suoi abitanti meno sfortunati ebbero il tempo di salvarsi (...). Fino a 50 anni fa, la posizione di Ercolano era sconosciuta (...). Tutti gli oggetti ritrovati a Ercolano, Pompeia e Stabine sono stati riuniti nel museo; durante la guerra, tutti gli oggetti più preziosi furono portati a Palermo (...)". In allegato: note estratte dallo Scamori, sui diversi ordini di architettura, uno schizzo della costa della Sicilia da Siracusa a Messina, secondo il sig. de Laborde, con indicazioni delle principali città e del vulcano Etna e schizzi di piante di case romane con atrio, pianta di un anfiteatro romano, schizzo di un portico.