Farhad Orouji (Iran, 1981)Rosso, dalla serie ‘Viaggio libero nella meditazione p…
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Farhad Orouji (Iran, 1981)Rosso, dalla serie ‘Viaggio libero nella meditazione partendo dal riciclo geometrico’, 2020 Acrilico e collage su tela 150 x 150 cm

Farhad Orouji è un artista, curatore eaccademico iraniano, vive in Italia dal 2005.In Rosso l’artista esplora un diverso po di viaggio, quello legato alla caducità delle cose e al riciclo di materiali che diventano inutilizzabili in breve tempo. Quest’opera, così come le altre della stessa serie, richiama alla mente il po di decorazione appartenente alla tradizione islamica. Fonte di ispirazione potrebbero essere i motivi geometrici articolati simmetrici che decorano le cupole di importanti edifici religiosi non solo in Iran ma in tu o il mondo musulmano. In Rosso, tuttavia, gli spazi risultanti nei complessi motivi non sono riempiti da ulteriori motivi vegetali e geometrici, ma da un collage di brochure da supermercato, facendo di Rosso un esempio dell’incontro tra tradizione e modernità e la rappresentazione di uno dei tanti aspetti della cosiddetta a cultura pop. Firmato e datato sul retro. Provenienza: Artista.

Farhad Orouji (Iran, 1981)Rosso, dalla serie ‘Viaggio libero nella meditazione partendo dal riciclo geometrico’, 2020 Acrilico e collage su tela 150 x 150 cm

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Vahshi Bafqi (1532-1583), Shirîn e Farhad, Iran qâjâr, 1842 Manoscritto su carta con 12 righe per pagina in due colonne, il testo in persiano nasta'liq sheskate in inchiostro nero su fondo in polvere d'oro. Il manoscritto è riccamente miniato in oro e policromia con diversi frontespizi di Sarlow decorati con fogliame floreale e volute e sormontati da un cartiglio dorato per il titolo, oltre a diversi cartigli che separano le diverse sezioni. I titoli non sono iscritti nei cartigli ma in note marginali. Alla fine del manoscritto, un colophon che nomina il mecenate Mîrza Mohammad Ebrahîm, riporta la data 1258 AH / 1842 e si completa con una formula religiosa contenente il nome di Hussein. Rilegato in cartapesta con decorazione dipinta e laccata su entrambi i lati di composizioni di usignoli che riposano su steli di rosa e su rami di rosa canina, con una farfalla che completa le composizioni. 17,3 x 10,5 cm Lieve usura, alcune macchie e lentiggini, piccole scheggiature e lievi incrinature sulla rilegatura. Vahshi Bafqi (1532-1583) fu un poeta iraniano attivo a Kashan durante il periodo safavide. Shirîn e Farhad, i cui protagonisti sono stati resi celebri dal poema Khosrow e Shirîn tratto dal Khamseh di Nezâmî, è probabilmente la sua opera più nota. Come questa storia di amore impossibile interrotto dal suicidio, il poema rimase incompiuto. Fu completato nel XIX secolo da poeti shiraziani. Si ringrazia la signora Negar Habibi, docente di arte islamica all'Università di Ginevra, per aver identificato il contenuto di questo manoscritto. Una copia manoscritta Qajar di Shirîn e Farhad di Vahshi Bafqi, Iran, datata