Null EUGENIO MERINO, (Madrid, 1975).

"Deadball", 2011.

Bronzo patinato.

Misur…
Descrizione

EUGENIO MERINO, (Madrid, 1975). "Deadball", 2011. Bronzo patinato. Misure: 27 x 19 x 27 cm. Vediamo qui un cranio sovrasviluppato, che assume la forma di un calcio. Ispirandosi, con il suo solito sarcasmo, all'allungamento cranico che veniva praticato tra le classi oligarchiche delle culture più antiche (come si può vedere nei fossili di Paracas), Eugenio Merino infila qui un commento sarcastico sulla riformattazione mentale che il calcio ha trasformato in un grande business di tecnocrati e milionari. Eugenio Merino è soprattutto noto per le polemiche che crea con le sue opere: dal "Jaffar suicida" della mostra "Mondolirondo" del 2006, all'installazione "Starway to heaven", passando per "Always Franco" (presentato ad ARCO) o "For the Love of Go(l)d". Ha iniziato a lavorare in pittura, con opere di minor contenuto rispetto a quelle attuali (secondo le sue stesse parole, la svolta nella sua carriera è stata dovuta alla noia degli stessi processi e al fatto di non provare nulla come spettatore delle sue stesse opere). Mostra il suo lavoro politico, tipico di un creatore che, condizionato dal suo tempo, trasferisce la sua ideologia sociale alle sue mani e da lì all'opera scultorea che schizza lo spettatore (come è giusto che sia). Laureato in Belle Arti presso l'Università Complutense di Madrid, ha realizzato mostre personali presso Unix Gallery (Houston, USA), Unix Fine Arts (New York, USA), ADN Galería (Barcellona, Spagna), Jerome Zodo Gallery (Milano, Italia) e Louis 21 (Madrid, Spagna), tra le altre sedi. Ha tenuto numerose mostre personali e collettive e ha partecipato a diverse fiere d'arte, come Volta NY, Volta Basel, ARCO (Madrid). Art Brussels, FIAC (Parigi), Armory Show, Arte Fiera (Bologna), Art BO (Bogotà), MACO (Messico), Art Wynwood (Miami) e ha esposto al MOCA Museum di Taipei e al BPS22 di Charleroi (Belgio).

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EUGENIO MERINO, (Madrid, 1975). "Deadball", 2011. Bronzo patinato. Misure: 27 x 19 x 27 cm. Vediamo qui un cranio sovrasviluppato, che assume la forma di un calcio. Ispirandosi, con il suo solito sarcasmo, all'allungamento cranico che veniva praticato tra le classi oligarchiche delle culture più antiche (come si può vedere nei fossili di Paracas), Eugenio Merino infila qui un commento sarcastico sulla riformattazione mentale che il calcio ha trasformato in un grande business di tecnocrati e milionari. Eugenio Merino è soprattutto noto per le polemiche che crea con le sue opere: dal "Jaffar suicida" della mostra "Mondolirondo" del 2006, all'installazione "Starway to heaven", passando per "Always Franco" (presentato ad ARCO) o "For the Love of Go(l)d". Ha iniziato a lavorare in pittura, con opere di minor contenuto rispetto a quelle attuali (secondo le sue stesse parole, la svolta nella sua carriera è stata dovuta alla noia degli stessi processi e al fatto di non provare nulla come spettatore delle sue stesse opere). Mostra il suo lavoro politico, tipico di un creatore che, condizionato dal suo tempo, trasferisce la sua ideologia sociale alle sue mani e da lì all'opera scultorea che schizza lo spettatore (come è giusto che sia). Laureato in Belle Arti presso l'Università Complutense di Madrid, ha realizzato mostre personali presso Unix Gallery (Houston, USA), Unix Fine Arts (New York, USA), ADN Galería (Barcellona, Spagna), Jerome Zodo Gallery (Milano, Italia) e Louis 21 (Madrid, Spagna), tra le altre sedi. Ha tenuto numerose mostre personali e collettive e ha partecipato a diverse fiere d'arte, come Volta NY, Volta Basel, ARCO (Madrid). Art Brussels, FIAC (Parigi), Armory Show, Arte Fiera (Bologna), Art BO (Bogotà), MACO (Messico), Art Wynwood (Miami) e ha esposto al MOCA Museum di Taipei e al BPS22 di Charleroi (Belgio).

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