Null ADD FUEL (Portogallo, 1980).

Senza titolo.2020.

Inchiostro gel su ceramic…
Descrizione

ADD FUEL (Portogallo, 1980). Senza titolo.2020. Inchiostro gel su ceramica, stratificato. Pezzo unico. Firmato e datato sul retro. Misure: 75,5 x 75,5 cm; 82,5 x 82,5 cm (cornice). Add Fuel è l'artista visivo e illustratore portoghese Diogo Machado. Laureato in Graphic Design presso lo IADE (Istituto di Arti Visive, Design e Marketing) di Lisbona, ha trascorso alcuni anni lavorando in studi di design in Portogallo, seguiti da un soggiorno di otto mesi a Monaco (Germania). Dal 2007 si concentra esclusivamente sul suo lavoro artistico. Con il nome completo Add Fuel to the Fire, ha creato un universo visivo oscuro ma esuberante, popolato da un cast di creature viscide, eccentriche e gioiose, influenzato da una varietà di interessi che vanno dai videogiochi ai fumetti, all'animazione, alla fantascienza, ai film di serie B a basso costo, ai giocattoli di design e alla cultura visiva urbana. Nel 2008, affascinato dalle possibilità estetiche dei motivi simmetrici e delle tassellazioni, ha abbreviato il suo nome e ha iniziato a reindirizzare la sua attenzione verso la lavorazione e la reinterpretazione del linguaggio del design tradizionale delle piastrelle, in particolare della ceramica portoghese smaltata a stagno. Mescolando con disinvoltura questi due linguaggi visivi apparentemente inconciliabili, la sua pratica attuale cerca di combinare elementi decorativi tradizionali con riferimenti visivi contemporanei in nuove forme che rivelano un'impressionante complessità e una magistrale attenzione ai dettagli. Se, a prima vista, il suo lavoro in pannelli di piastrelle di piccole e medie dimensioni, murales dipinti a stencil su larga scala ed edizioni di stampe può sembrare un semplice pastiche del formalismo classico, un'analisi più attenta premia lo spettatore con un mondo caotico di motivi e personaggi inconfondibilmente originali e ricchi di ironia e umorismo. Creando equilibrio e armonia grazie a ripetizioni simmetriche, all'accumulo di strati e a tecniche di illusione visiva come il trompe-l'œil, le sue composizioni a più strati producono un ritmo poetico che gioca con la percezione e le (molteplici) possibilità di interpretazione dello spettatore. Esplorando un'ampia gamma di tecniche manuali e digitali nei campi del disegno, della pittura, della ceramica e della stampa, la sua pratica esprime un sofisticato dialogo tra vecchio e nuovo, tra patrimonio e modernità. Oltre ai numerosi interventi di arte pubblica realizzati in diversi Paesi, ha esposto le sue opere in mostre personali e collettive presso rinomate gallerie, come Underdogs Gallery (Lisbona, 2017 e 2014), Saatchi Gallery (Londra, 2017), Nuart Gallery (Stavanger, 2017), ABV Gallery (Atlanta, 2017), Colab Gallery (Weil am Rhein, 2015), Galerie SOON (Zurigo, 2013) e Pure Evil Gallery (Londra, 2012), e in occasione di importanti eventi di arte urbana come Nuart Festival (Aberdeen, 2017; Stavanger, 2016), PUBLIC'16 (Perth e Albany, 2016), Sacramento Mural Fest (Sacramento, 2016), Forgotten Project (Roma, 2015), Djerbahood (Djerba, 2014) e Tour Paris 13 (Parigi, 2013), tra i tanti.

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ADD FUEL (Portogallo, 1980). Senza titolo.2020. Inchiostro gel su ceramica, stratificato. Pezzo unico. Firmato e datato sul retro. Misure: 75,5 x 75,5 cm; 82,5 x 82,5 cm (cornice). Add Fuel è l'artista visivo e illustratore portoghese Diogo Machado. Laureato in Graphic Design presso lo IADE (Istituto di Arti Visive, Design e Marketing) di Lisbona, ha trascorso alcuni anni lavorando in studi di design in Portogallo, seguiti da un soggiorno di otto mesi a Monaco (Germania). Dal 2007 si concentra esclusivamente sul suo lavoro artistico. Con il nome completo Add Fuel to the Fire, ha creato un universo visivo oscuro ma esuberante, popolato da un cast di creature viscide, eccentriche e gioiose, influenzato da una varietà di interessi che vanno dai videogiochi ai fumetti, all'animazione, alla fantascienza, ai film di serie B a basso costo, ai giocattoli di design e alla cultura visiva urbana. Nel 2008, affascinato dalle possibilità estetiche dei motivi simmetrici e delle tassellazioni, ha abbreviato il suo nome e ha iniziato a reindirizzare la sua attenzione verso la lavorazione e la reinterpretazione del linguaggio del design tradizionale delle piastrelle, in particolare della ceramica portoghese smaltata a stagno. Mescolando con disinvoltura questi due linguaggi visivi apparentemente inconciliabili, la sua pratica attuale cerca di combinare elementi decorativi tradizionali con riferimenti visivi contemporanei in nuove forme che rivelano un'impressionante complessità e una magistrale attenzione ai dettagli. Se, a prima vista, il suo lavoro in pannelli di piastrelle di piccole e medie dimensioni, murales dipinti a stencil su larga scala ed edizioni di stampe può sembrare un semplice pastiche del formalismo classico, un'analisi più attenta premia lo spettatore con un mondo caotico di motivi e personaggi inconfondibilmente originali e ricchi di ironia e umorismo. Creando equilibrio e armonia grazie a ripetizioni simmetriche, all'accumulo di strati e a tecniche di illusione visiva come il trompe-l'œil, le sue composizioni a più strati producono un ritmo poetico che gioca con la percezione e le (molteplici) possibilità di interpretazione dello spettatore. Esplorando un'ampia gamma di tecniche manuali e digitali nei campi del disegno, della pittura, della ceramica e della stampa, la sua pratica esprime un sofisticato dialogo tra vecchio e nuovo, tra patrimonio e modernità. Oltre ai numerosi interventi di arte pubblica realizzati in diversi Paesi, ha esposto le sue opere in mostre personali e collettive presso rinomate gallerie, come Underdogs Gallery (Lisbona, 2017 e 2014), Saatchi Gallery (Londra, 2017), Nuart Gallery (Stavanger, 2017), ABV Gallery (Atlanta, 2017), Colab Gallery (Weil am Rhein, 2015), Galerie SOON (Zurigo, 2013) e Pure Evil Gallery (Londra, 2012), e in occasione di importanti eventi di arte urbana come Nuart Festival (Aberdeen, 2017; Stavanger, 2016), PUBLIC'16 (Perth e Albany, 2016), Sacramento Mural Fest (Sacramento, 2016), Forgotten Project (Roma, 2015), Djerbahood (Djerba, 2014) e Tour Paris 13 (Parigi, 2013), tra i tanti.

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