Null LEOPOLDO NÓVOA GARCÍA (Pontevedra, 1919 - Parigi, 2012) 

"Quadrangolo a ri…
Descrizione

LEOPOLDO NÓVOA GARCÍA (Pontevedra, 1919 - Parigi, 2012) "Quadrangolo a rilievo", 1992. Tecnica mista su tela. Il montaggio e l'incorniciatura sono stati eseguiti dall'autore. Presenta etichetta sul retro della Galleria Alameda (Vigo). Firmato in basso a destra. Firmato, datato e titolato sul retro. Misure: 61 x 82 cm; 63 x 83 cm (cornice). In quest'opera l'autore utilizza un linguaggio astratto, basato su una geometria irregolare, con un carattere organico sia nella disposizione che nei colori. Si tratta di uno stile aperto, la cui caratteristica fondamentale è la concezione della superficie pittorica come un tutto, come un campo aperto, senza limiti e senza gerarchie. Così, come vediamo qui, le forme pittoriche sono il risultato di una ponderata composizione e sperimentazione, con un'immagine di carattere gestuale, non si limitano a una composizione ma vanno oltre, indicando allo spettatore che si tratta di forme, idee o suggestioni che vanno oltre i confini del puramente pittorico. Pittore e scultore di madre galiziana e padre uruguaiano, Leopoldo Nóvoa emigra in Uruguay nel 1938, dove si lega a Joaquín Torres García. Stabilitosi a Montevideo, dove fondò la rivista culturale "Apex", fu anche grande amico di Jorge Oteiza e, una volta stabilitosi a Buenos Aires (1948-1957), di Lucio Fontana, che ebbe una notevole influenza sul suo lavoro. Nel 1965 lascia definitivamente l'America per stabilirsi a Parigi con Michel Tapié, che era rimasto colpito dal suo murale nello Stadio Luis Tróccoli di Montevideo. A Parigi conosce Julio Cortázar, che scrive un racconto sul suo lavoro. Insieme ad altri importanti pittori uruguaiani e argentini, fonda l'Espacio Latinoamericano. Tuttavia, la sua prima mostra risale al 1964. Questa ha avuto luogo presso la galleria di Edouard Loeb, con cui collaborerà per molti anni. Il suo lavoro, che spazia dal disegno alla pittura, dai murales alla pirografia, evoca astrattamente i suoi ricordi della Galizia, con un linguaggio che mostra riferimenti all'espressionismo astratto e all'informale. Nóvoa ha ricevuto premi come la Medaglia Castelao (1993), il Premio Città di Pontevedra (1997) e il Premio da Crítica Galicia (2002). Attualmente è rappresentato, tra l'altro, nelle collezioni Abanca e Caixanova.

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LEOPOLDO NÓVOA GARCÍA (Pontevedra, 1919 - Parigi, 2012) "Quadrangolo a rilievo", 1992. Tecnica mista su tela. Il montaggio e l'incorniciatura sono stati eseguiti dall'autore. Presenta etichetta sul retro della Galleria Alameda (Vigo). Firmato in basso a destra. Firmato, datato e titolato sul retro. Misure: 61 x 82 cm; 63 x 83 cm (cornice). In quest'opera l'autore utilizza un linguaggio astratto, basato su una geometria irregolare, con un carattere organico sia nella disposizione che nei colori. Si tratta di uno stile aperto, la cui caratteristica fondamentale è la concezione della superficie pittorica come un tutto, come un campo aperto, senza limiti e senza gerarchie. Così, come vediamo qui, le forme pittoriche sono il risultato di una ponderata composizione e sperimentazione, con un'immagine di carattere gestuale, non si limitano a una composizione ma vanno oltre, indicando allo spettatore che si tratta di forme, idee o suggestioni che vanno oltre i confini del puramente pittorico. Pittore e scultore di madre galiziana e padre uruguaiano, Leopoldo Nóvoa emigra in Uruguay nel 1938, dove si lega a Joaquín Torres García. Stabilitosi a Montevideo, dove fondò la rivista culturale "Apex", fu anche grande amico di Jorge Oteiza e, una volta stabilitosi a Buenos Aires (1948-1957), di Lucio Fontana, che ebbe una notevole influenza sul suo lavoro. Nel 1965 lascia definitivamente l'America per stabilirsi a Parigi con Michel Tapié, che era rimasto colpito dal suo murale nello Stadio Luis Tróccoli di Montevideo. A Parigi conosce Julio Cortázar, che scrive un racconto sul suo lavoro. Insieme ad altri importanti pittori uruguaiani e argentini, fonda l'Espacio Latinoamericano. Tuttavia, la sua prima mostra risale al 1964. Questa ha avuto luogo presso la galleria di Edouard Loeb, con cui collaborerà per molti anni. Il suo lavoro, che spazia dal disegno alla pittura, dai murales alla pirografia, evoca astrattamente i suoi ricordi della Galizia, con un linguaggio che mostra riferimenti all'espressionismo astratto e all'informale. Nóvoa ha ricevuto premi come la Medaglia Castelao (1993), il Premio Città di Pontevedra (1997) e il Premio da Crítica Galicia (2002). Attualmente è rappresentato, tra l'altro, nelle collezioni Abanca e Caixanova.

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