Descrizione

VICTOR BRAUNER (1903-1966) UNTITLED, 1953 Inchiostro, matita colorata e paraffina su carta Firmato e datato '2.7.1953' in basso a destra Localizzato 'Vallauris' in basso a sinistra Inchiostro, matita colorata e paraffina su carta; firmato e datato '2.7.1953' in basso a destra; localizzato 'Vallauris' in basso a sinistra 57,5 X 76 CM - 22 5/8 X 29 7/8 IN L'autenticità di quest'opera è stata confermata dal signor Samy Kinge. "Dopo il doloroso interludio del periodo conosciuto come il 'Ritratto', le opere di Brauner diventano gradualmente più tranquille e si popolano di animali familiari o mitici, che gradualmente evacuano la figura umana per suggerire totem primitivi dalle apparenze semplificate. La cera, il materiale magico utilizzato dall'artista dal 1943, è scelto più per tendere verso rappresentazioni atemporali ispirate alle civiltà arcaiche. Nel 1954, Brauner dipinse il suo magistrale Prélude à une civilisation (New York, The Metropolitan Museum of Art), un quadro che mostra un immenso animale di profilo in cui sono assemblate una quarantina di creature immaginarie (animali, figure, maschere e simboli astratti) ispirate al codice messicano e all'arte di Paul Klee e Max Ernst. L'insieme riecheggia la pittura rupestre, mentre allo stesso tempo esprime una narrazione personale del pittore e la sua riflessione sull'universalismo". Camille Morando, "Le monde-bestiaire", in Victor Brauner, Je suis le rêve. Je suis l'inspiration, catalogo della mostra, Musée d'Art moderne de Paris, 18 settembre 2020-10 gennaio 2021, Paris musées, Parigi: 2021, p. 272.

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VICTOR BRAUNER (1903-1966) UNTITLED, 1953 Inchiostro, matita colorata e paraffina su carta Firmato e datato '2.7.1953' in basso a destra Localizzato 'Vallauris' in basso a sinistra Inchiostro, matita colorata e paraffina su carta; firmato e datato '2.7.1953' in basso a destra; localizzato 'Vallauris' in basso a sinistra 57,5 X 76 CM - 22 5/8 X 29 7/8 IN L'autenticità di quest'opera è stata confermata dal signor Samy Kinge. "Dopo il doloroso interludio del periodo conosciuto come il 'Ritratto', le opere di Brauner diventano gradualmente più tranquille e si popolano di animali familiari o mitici, che gradualmente evacuano la figura umana per suggerire totem primitivi dalle apparenze semplificate. La cera, il materiale magico utilizzato dall'artista dal 1943, è scelto più per tendere verso rappresentazioni atemporali ispirate alle civiltà arcaiche. Nel 1954, Brauner dipinse il suo magistrale Prélude à une civilisation (New York, The Metropolitan Museum of Art), un quadro che mostra un immenso animale di profilo in cui sono assemblate una quarantina di creature immaginarie (animali, figure, maschere e simboli astratti) ispirate al codice messicano e all'arte di Paul Klee e Max Ernst. L'insieme riecheggia la pittura rupestre, mentre allo stesso tempo esprime una narrazione personale del pittore e la sua riflessione sull'universalismo". Camille Morando, "Le monde-bestiaire", in Victor Brauner, Je suis le rêve. Je suis l'inspiration, catalogo della mostra, Musée d'Art moderne de Paris, 18 settembre 2020-10 gennaio 2021, Paris musées, Parigi: 2021, p. 272.

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