Null Piccatto Luigi La lunga notte- Dylan Dog。2006 年。纸上石墨。厘米 30x21。4 块准备版和研究版(20…
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Piccatto Luigi La lunga notte- Dylan Dog。2006 年。纸上石墨。厘米 30x21。4 块准备版和研究版(2006 年迪伦狗 Gigante 的第 2、51 和 81 版,以及 2006 年迪伦狗 Gigante 的另一块总版)。

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Piccatto Luigi La lunga notte- Dylan Dog。2006 年。纸上石墨。厘米 30x21。4 块准备版和研究版(2006 年迪伦狗 Gigante 的第 2、51 和 81 版,以及 2006 年迪伦狗 Gigante 的另一块总版)。

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洛莱塔-卢克斯(LORETTA LUX)(德国德累斯顿,1969 年)。 "雨果和迪伦 1》,2006 年。 摄影作品,10/20 版。 作品见艺术家网站。 尺寸:27 x 22 厘米;50 x 40 厘米(画框)。 摄影师洛雷塔-拉克斯的成功部分在于她对镜头下的儿童冷漠而不带感情色彩。她的快照更多的是在隐喻童年的纯真,而不是个人的心理,受到二十世纪初资产阶级肖像画的影响,向我们展示了家庭环境中的年轻模特,她们穿着古怪的服装,而这些服装现在已被认为是过时的。在美学上,拉克斯将摄影、绘画和数字处理技术相结合,扭曲了比例,并将孩子们置于静态场景中,令人赞赏。 洛莱塔-卢克斯在柏林墙倒塌前不久离开东德前往慕尼黑,在慕尼黑美术学院学习绘画。1999 年,她开始摄影创作。2005 年,她荣获纽约州纽约市国际摄影中心颁发的 "无限艺术奖"。在她的职业生涯中,她曾在以色列、意大利、瑞士、墨西哥、荷兰、美国、俄罗斯和德国举办过展览(个展)。目前,他的作品已被纽约所罗门-R-古根海姆博物馆等公共机构收藏。纽约古根海姆博物馆、大阪国立艺术博物馆、慕尼黑摄影博物馆、瑞士洛桑爱丽舍博物馆、巴黎欧洲摄影之家、马德里索菲亚王后国家艺术中心博物馆、以色列耶路撒冷以色列博物馆、荷兰赫尔蒙德 Gemeentemuseum、悉尼新南威尔士美术馆、墨尔本维多利亚国家美术馆和加拿大艾伯塔埃德蒙顿艾伯塔美术馆。在美国:芝加哥艺术学院、布鲁克林艺术博物馆、丹佛艺术博物馆、洛杉矶艺术博物馆、密尔沃基艺术博物馆或旧金山现代艺术博物馆。他目前在爱尔兰生活和工作。

Luigi Serena (1855 - 1911) Luigi Serena (1855 - 1911) Signora con ventaglio, 1895-1900 Olio su tela 56,2 x 46,3 cm Firma: “LSerena” al recto Altre iscrizioni: a tergo della cornice, riferimenti ad un passaggio d'asta in gessetto bianco, scarsamente leggibili Elementi distintivi: al verso etichetta "I A library", con riguardo ad una precedente collocazione, ed etichetta con riferimento all’inventario della banca Provenienza: Galleria d'Arte Martinazzo, Montebelluna; Banca Popolare di Asolo e Montebelluna; Veneto Banca Holding; Veneto Banca SpA in LCA Bibliografia: O. Stefani, "Luigi Serena 1855-1911", Ponzano Veneto, 2006, p. 119, 147, tav. 111 Certificati: Fotocertificato di Ottorino Stefani del 2 aprile 1999 Stato di conservazione. Supporto: 85% (reintelo) Stato di conservazione. Superficie: 85% (cadute di colore e ritocchi, sparsi) Luigi Serena, pittore d'elezione della borghesia trevigiana a cavallo tra '800 e '900, non ebbe allievi diretti, ma fu ammirato dagli artisti più giovani per il suo spirito bohémien e antiborghese, anche quale riferimento morale, diventando una pietra miliare nell'orizzonte artistico della Marca. Saranno proprio gli artisti dell'avanguardia, in testa Arturo Martini, a promuovere la mostra postuma di Serena poco dopo la sua morte nel 1911. Pur operando prevalentemente in provincia, l'artista partecipò con successo alle più importanti esposizioni del tempo: a Venezia (1881), Milano (1883), Torino (1884), Firenze (1886), Parigi (1888) e Monaco (1890). Fu tra gli invitati alla Biennale veneziana del 1897 (Eugenio Manzato, "Treviso", in "La Pittura in Italia. L'Ottocento", Milano, 1990, p. 213). Come osserva Ottorino Stefani nella nota di certificazione, «il Ritratto di signora appartiene al periodo della piena maturità artistica di Luigi Serena (1895-1900), interprete acuto dei tratti psicologici e della personalità del soggetto che rivela un carattere deciso e volitivo. Sul piano strettamente pittorico l'opera si impone per la forza straordinaria dei colori: il rosa dell'incarnato, il bianco argentato ed il nero, esaltati dal ventaglio e dallo sfondo rosso che ricorda antichi dipinti pompeiani", in consonanza con le scelte cromatiche di Serena al termine del secolo, in particolare il rapporto tra bianco, grigio e nero (crf. "Donna che prega", 1897-1898, in Ottorino Stefani, a cura di, "Luigi Serena. 1855-1911", Ponzano Veneto, 2006, p. 99, tav. 70). A giudizio dello specialista, il dipinto - così vicino alla lezione di Pompeo Molmenti, esemplata nel "Ritratto di giovane signora" di Ca' Pesaro - è «uno dei punti più alti dell'intero percorso artistico del pittore montebellunese». E difatti, tra «i ritratti femminili, Signora con ventaglio appare come un omaggio alla grande ritrattistica della pittura veneta a partire dalle origini, soprattutto per l'audace impostazione compositiva e cromatica, che trova una sottile corrispondenza nell'espressione volitiva e narcisistica del volto. Qui veramente l'artista montebellunese si è dimostrato particolarmente attratto dal motivo ispiratore soprattutto come "sistema" di segni e colori che contengono un suggestivo messaggio estetico: siamo cioè nell'ambito di un'arte per cui la "forma" diventa "autosignificante" in quanto esalta i "valori decorativi" capaci di resistere nel tempo anche di fronte alle inevitabili svolte del gusto e delle mode predominanti di una determinata civiltà" (ibidem, p. 119).