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Descrizione

CANONICUS, Johannes. Quaestiones super Physica Aristotelis. Venezia, Octavianus Scotus, 1481 Folio. 298x205 mm. Legatura in pergamena rigida, fogli di guardia moderni. Carte 107 non numerate. Segn.: A10 b–l8 m6 n8 o4. Manca la c. a1 bianca. Titolo sulla carta a2 “Ioannis Canonici doctoris clarissimi ordi. minorum super octo libros physicorum questiones incipiunt”. Colophon a c. n8 “... finem imposuit Octauianus Scotus de Modoetia, 1481”. Nel Colophon “... cura ... Francisci de benzonibus... in conuentu Uenetiarum”. Testo su due colonne. 59 righe e titoli correnti, carattere gotico. Marginalia di mano coeva. Abile restauro sull’angolo superiore delle prime due carte, due piccoli buchi di tarlo all’inizio, qualche lieve traccia d’uso, bell’esemplare. Rarissima edizione veneziana, curata da Francesco Benzoni. Opera molto importante: il commento di Canonicus sulla fisica di Aristotele era un testo molto apprezzato sulla filosofia naturale. Questo dato è confermato dalla presenza, in questo esemplare, di puntuali note marginali di mano coeva, certamente di un erudito studioso della materia. Poco si sa della biografia di John Canon, un francescano inglese che studiò a Oxford e a Parigi, dove tenne conferenze nel 1329. Fu allievo diretto di Duns Scoto. La presente edizione fu edita dal monaco di Crema Francesco Benzoni, di cui conosciamo anche la cura del commento di Paolo Veneto sulla logica di Aristotele, pubblicato nel 1477. Hain 4345; B.M.C., V, p. 276; Klebs 553.2; Pellechet 3207; I.G.I. 2412; Proctor 4569; Goff, J-263 (4 esemplari in U.S.A.). Folio. 298x205mm. Stiff vellum, modern endpapers. Unnumbered 107 leaves. Collation: a10 b–l8 m6 n8 o4. Missing the blank leaf a1. Title on leaf a2 “Ioannis Canonici doctoris clarissimi ordi. minorum super octo libros physicorum interrogations incipiunt”. Colophon on leaf n8 “... finem imposuit Octauianus Scotus de Modoetia, 1481”. In the Colophon "... cura ... Francisci de benzonibus... in conuentu Uenetiarum". Gothic type, 59 lines and headline, double columns. Marginalia by contemporary hand. Skillful restoration on the upper corner of the first two leaves, small worm holes at the beginning, some slight signs of wear, good copy. Very rare Venetian edition, edited by Francesco Benzoni. Very important work: Canonicus' commentary on Aristotle's physics was a widespread text on Natural Philosophy. This datum is confirmed by the presence, in this copy, of punctual marginal notes by a contemporary hand, certainly by an erudite scholar of the subject. Little is known of the biography of John Canon, an English Franciscan who studied at Oxford and Paris, where he lectured in 1329. He was a direct pupil of Duns Scotus. This edition was edited by the monk of Crema Francesco Benzoni, of whom we also know the care of the commentary by Paolo Veneto on Aristotle's logic, published in 1477.

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CANONICUS, Johannes. Quaestiones super Physica Aristotelis. Venezia, Octavianus Scotus, 1481 Folio. 298x205 mm. Legatura in pergamena rigida, fogli di guardia moderni. Carte 107 non numerate. Segn.: A10 b–l8 m6 n8 o4. Manca la c. a1 bianca. Titolo sulla carta a2 “Ioannis Canonici doctoris clarissimi ordi. minorum super octo libros physicorum questiones incipiunt”. Colophon a c. n8 “... finem imposuit Octauianus Scotus de Modoetia, 1481”. Nel Colophon “... cura ... Francisci de benzonibus... in conuentu Uenetiarum”. Testo su due colonne. 59 righe e titoli correnti, carattere gotico. Marginalia di mano coeva. Abile restauro sull’angolo superiore delle prime due carte, due piccoli buchi di tarlo all’inizio, qualche lieve traccia d’uso, bell’esemplare. Rarissima edizione veneziana, curata da Francesco Benzoni. Opera molto importante: il commento di Canonicus sulla fisica di Aristotele era un testo molto apprezzato sulla filosofia naturale. Questo dato è confermato dalla presenza, in questo esemplare, di puntuali note marginali di mano coeva, certamente di un erudito studioso della materia. Poco si sa della biografia di John Canon, un francescano inglese che studiò a Oxford e a Parigi, dove tenne conferenze nel 1329. Fu allievo diretto di Duns Scoto. La presente edizione fu edita dal monaco di Crema Francesco Benzoni, di cui conosciamo anche la cura del commento di Paolo Veneto sulla logica di Aristotele, pubblicato nel 1477. Hain 4345; B.M.C., V, p. 276; Klebs 553.2; Pellechet 3207; I.G.I. 2412; Proctor 4569; Goff, J-263 (4 esemplari in U.S.A.). Folio. 298x205mm. Stiff vellum, modern endpapers. Unnumbered 107 leaves. Collation: a10 b–l8 m6 n8 o4. Missing the blank leaf a1. Title on leaf a2 “Ioannis Canonici doctoris clarissimi ordi. minorum super octo libros physicorum interrogations incipiunt”. Colophon on leaf n8 “... finem imposuit Octauianus Scotus de Modoetia, 1481”. In the Colophon "... cura ... Francisci de benzonibus... in conuentu Uenetiarum". Gothic type, 59 lines and headline, double columns. Marginalia by contemporary hand. Skillful restoration on the upper corner of the first two leaves, small worm holes at the beginning, some slight signs of wear, good copy. Very rare Venetian edition, edited by Francesco Benzoni. Very important work: Canonicus' commentary on Aristotle's physics was a widespread text on Natural Philosophy. This datum is confirmed by the presence, in this copy, of punctual marginal notes by a contemporary hand, certainly by an erudite scholar of the subject. Little is known of the biography of John Canon, an English Franciscan who studied at Oxford and Paris, where he lectured in 1329. He was a direct pupil of Duns Scotus. This edition was edited by the monk of Crema Francesco Benzoni, of whom we also know the care of the commentary by Paolo Veneto on Aristotle's logic, published in 1477.

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ARISTOTELES - ALCIONIO, Pietro. Habes hoc in codice lector Aristotelis libros De generatione & interitu duos: Meteóron, hoc est sublimium quatuor: De mundo … Quae Omnia Petrus Alcyonius de greco in latinum a se conversa nuc primum ex impressione repraesentanda curavit. Venetiis, Bernardinus Vitales, 1521 Folio. 310 x 214 mm. Legatura in pergamena rigida, fogli di guardia moderni. Carte 164 non numerate compresi i tre fogli bianchi. Colophon a carta H4r. Carattere romano. Timbro ovale di antico possessore nel recto della carta A1 e N1. Nota di possesso su carta A2. Minime riparazioni al margine inferiore della prima carta. Piccoli fori di tarlo che non intaccano il testo. Bell’esemplare ad ampi margini. Edizione originale della traduzione di Pietro Alcionio. L’umanista P. Alcionio, 1487-1527, dopo studiato greco a Venezia, sotto la guida di Marco Musuro da Candia, si impegnò come correttore di bozze presso l'editore e tipografo Aldo Manuzio. Nel 1521 pubblicò questa traduzione latina dei vari testi di Aristotele, dedicando l'opera a Leone X. Oltre al “De generatione et corruptione”, il volume comprende le opere “Meteorologica”, “De mundo” e “Parva naturalia”. Il De mundo è opera di attribuzione incerta. Folio. 310x214mm. Stiff vellum, modern endpapers. 164 Unnumbered 164 leaves, including the three blank leaves. Colophon on leaf H4r. Roman type. Oval stamp of ancient owner on the recto of the A1 leaf and N1 leaf. Handwritten note on leaf A2. Minimal repairs to the lower margin of the first leaf. Small woodworm holes that do not effectt the text. A fine copy with wide margins. First edition of the translation by Pietro Alcionio. The humanist P. Alcionio, 1487-1527, after studying Greek in Venice under the guidance of Marco Musuro da Candia, worked as a proofreader with the publisher and typographer Aldo Manuzio. In 1521 he published this Latin translation of the various texts of Aristotle, dedicating the work to Leo X. In addition to ‘De generatione et corruptione’, the volume includes the works "Meteorologica", "De mundo" and "Parva naturalia". De mundo is a work of uncertain attribution.

BENZI, Ugo. Expositio Ugonis Senensis super libros Tegni Galeni. Venezia, Eredi di Ottaviano Scoto, 1518 Folio; 310x220 mm. Legatura moderna in piena pergamena. Cc. 93. Colophon a carta 93v: “Venetijs, impensa heredum quondam domini Octauiani Scoti Modoetiensis; ac sociorum, 19 Ianuarij 1518” .Sotto la marca tipografica con iniziali O.S.M. Testo su due colonne, carattere gotico. Numerose iniziali xilografiche, molte su fondo criblé. Alcuni marginalia di mano antica. Bell’esemplare. Legato con: BENZI, Ugo. Expositio Vgonis Senensis super Aforismos Hippocratis: & super commentum Galeni eius interpretis. Venezia, Eredi di Ottaviano Scoto, 1517 Carte 159, 1 bianca. Colophon a carta 159v: “Venetijs: sumptibus heredum quondam domini Octauiani Scoti Modoetiensis ac sociorum, 18 Iulij 1517”. Marca tipografica con iniziali O.S.M. nel recto dell’ultima carta bianca. Testo su due colonne, carattere gotico. Numerose iniziali xilografiche, molte su fondo criblé. Alcuni marginalia di mano antica. Bell’esemplare. Rarissime edizioni. Sono raccolte in unico volume i due fondamentali commenti di Benzi sui testi di Ippocrate e Galeno. Il commento alla prima opera fa riferimento al “De Arte Medica” di Galeno, conosciuta con il nome di Tegni (deformazione della parola greca τέχνη, "arte"). Durante il Medioevo, infatti, si indicava con la dicitura greca τέχνη ἰατρική l’Ars medica di Galeno; la seconda opera contiene il commento agli Aforismi di Ippocrate. Questi commenti a Ippocrate e Galeno nacquero, secondo i costumi dell'epoca, per l’insegnamento nelle Università dei testi classici: i dubbi, i problemi, le discussioni che sorgevano dalla spiegazione dei maestri e dalle domande dei discepoli costituivano la base delle quaestiones, attraverso le quali si tentava di approfondire lo studio degli antichi maestri, e che erano parte integrante dei commentari. Ugo Benzi, 1360 ca – 1439, nato a Siena, studiò inizialmente presso lo Studio Senese, poi insegnò a Siena, Parma, Bologna, Pavia, Perugia e forse anche alla Sorbona, fu medico del re di Francia che lo chiamò a Parigi. Nel 1437 prese parte al Concilio di Ferrara, su chiamata di Nicolò III d’Este, che dal Benzi era stato guarito da una grave malattia della pelle. Prima opera: Durling; p. 221 n. 1845. Index Aureliensis, III, 116976. Seconda opera: Wellcome, n. 3350. Cfr. Dean Putnam Lockwood, Ugo Benzi, medieval philosopher and physician, 1376-1439, University of Chicago Press, 1951. Folio; 310x220 mm. Later full vellum binding. Leaves 93. Colophon on l. 93v: “Venetijs, impensa heredum quondam domini Octauiani Scoti Modoetiensis; ac sociorum, 19 Ianuarij 1518” and printer’s device with the initials O.S.M. Text on two columns, gothic type. Several woodcut initials letters, a lot on criblè background. Some ancient handwritten marginalia. Nice copy. Bound with: BENZI, Ugo. Expositio Vgonis Senensis super Aforismos Hippocratis: & super commentum Galeni eius interpretis. Venezia, Eredi di Ottaviano Scoto, 1517 Leaves 159, 1 blank. Colophon on l. 159v: Carte 159, 1 bianca. Colophon a carta 159v: “Venetijs: sumptibus heredum quondam domini Octauiani Scoti Modoetiensis ac sociorum, 18 Iulij 1517” and printer’s device with the initials O.S.M. Text on two columns, gothic type. Several woodcut initials letters, a lot on criblè background. Some ancient handwritten marginalia. Nice copy. Very rare editions. In one volume are bound two fundamental Benzi’s comments on the Hippocrates and Galenus’ texts. The commentary on the first work refers to Galen's “De Arte Medica”, known by the name of Tegni (deformation of the Greek word τέχνη, "art"). During the Middle Ages, in fact, the Ars medica of Galen was indicated by the Greek term τέχνη ἰατρική; the second work contains the commentary on the Aphorisms of Hippocrates. These comments on Hippocrates and Galen were born, according to the customs of the time, for the teaching of classical texts in universities: the doubts, problems, discussions from the explanations of the masters and the questions of the disciples constituted the basis of the quaestiones, through which attempts were made to deepen the study of the ancient masters, and which were an integral part of the commentaries. Ugo Benzi, ca 1360 – 1439, born in Siena, initially studied at the Studio Senese, then taught in Siena, Parma, Bologna, Pavia, Perugia and perhaps also at the Sorbonne, was doctor to the King of France who called him to Paris. In 1437 he took part in the Council of Ferrara, at the request of Nicolò III d'Este, who had been cured of a serious skin disease by Benzi.