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Descrizione

GIROLAMO FORABOSCO (Venezia, 1605 - Padova, 1679). "Giuseppe e la moglie di Potifar". Olio su tela. -Bibliografia: Girolamo Forabosco. Chiara Marin. Venezia Barocca. Edizioni Close. Pagina 457. Fig. 98 (cat. 69). Misure: 105 x 135 cm. In questo magnifico dipinto viene narrato l'episodio biblico del tentativo della moglie di Potifar di sedurre Giuseppe. Questi cerca di fuggire dall'abbraccio della bella giovane donna, la cui nudità rivela un corpo agile e snello. Giuseppe, vestito con tunica e mantello, cerca di non guardarla, adottando un gesto di rifiuto. L'insinuazione sensuale e la franca nudità di lei contrastano con il suo doppio strato di abiti e di pudore. Si tratta di un tema molto trattato fin dal Rinascimento e l'artista ne raccoglie l'eredità entrando in un proficuo dialogo con la tradizione, come è consuetudine nelle sue migliori composizioni. Nei toni della carne accesi dalla passione, nei gesti istrionici e nelle finiture satinate delle vesti, il pittore riesce a far rivivere la sensualità della scuola veneziana, infondendole un'impronta romantica. Potifar, alto funzionario della corte del Faraone, aveva acquistato Giuseppe, venduto come schiavo. Dopo che la sua diligenza, Potifar, nominò Giuseppe capo della casa, fu in quel momento che la moglie di Potifar iniziò a notare Giuseppe, cercando di sedurlo. Approfittando di un'occasione in cui nella casa non c'era nessuno degli uomini a capo, la donna si insinuò in Giuseppe, che fuggì. Tuttavia, al ritorno di Potifar, la donna accusò Giuseppe di tentato stupro, per cui Giuseppe fu mandato in prigione. Girolamo Forabosco o Gerolamo Ferrabosco è stato un pittore barocco veneziano del XVII secolo, attivo a Padova e a Venezia tra il 1636 e il 1644. Dopo aver studiato a Venezia con Alessandro Varotari (il Padovanino), Girolamo Forabosco fu influenzato artisticamente da Bernardo Strozzi. Fu ammesso alla Fraglia dei Pittori tra il 1634 e il 1639 e fu membro pagante dal 1640 al 1644. Adottò lo stile compositivo e i soggetti di Tiberio Tinelli. Nel 1653 ha uno studio a Padova, ma l'anno successivo è di nuovo a Venezia, dove dipinge una pala d'altare per il patriarca Federico Cornaro, morto nel 1654, e un Ritratto di Carlo Contarini, doge. Nel corso della sua carriera realizzò un numero relativamente ridotto di opere, soprattutto ritratti, genere che gli assicurò la fama, recuperando modelli di composizioni cinquecentesche e ravvivandole attraverso un uso più vivace del colore. -Bibliografia: Girolamo Forabosco. Chiara Marin. Venezia Barocca. Cierre Edizioni. Pagina 457. Fig. 98 (cat. 69).

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GIROLAMO FORABOSCO (Venezia, 1605 - Padova, 1679). "Giuseppe e la moglie di Potifar". Olio su tela. -Bibliografia: Girolamo Forabosco. Chiara Marin. Venezia Barocca. Edizioni Close. Pagina 457. Fig. 98 (cat. 69). Misure: 105 x 135 cm. In questo magnifico dipinto viene narrato l'episodio biblico del tentativo della moglie di Potifar di sedurre Giuseppe. Questi cerca di fuggire dall'abbraccio della bella giovane donna, la cui nudità rivela un corpo agile e snello. Giuseppe, vestito con tunica e mantello, cerca di non guardarla, adottando un gesto di rifiuto. L'insinuazione sensuale e la franca nudità di lei contrastano con il suo doppio strato di abiti e di pudore. Si tratta di un tema molto trattato fin dal Rinascimento e l'artista ne raccoglie l'eredità entrando in un proficuo dialogo con la tradizione, come è consuetudine nelle sue migliori composizioni. Nei toni della carne accesi dalla passione, nei gesti istrionici e nelle finiture satinate delle vesti, il pittore riesce a far rivivere la sensualità della scuola veneziana, infondendole un'impronta romantica. Potifar, alto funzionario della corte del Faraone, aveva acquistato Giuseppe, venduto come schiavo. Dopo che la sua diligenza, Potifar, nominò Giuseppe capo della casa, fu in quel momento che la moglie di Potifar iniziò a notare Giuseppe, cercando di sedurlo. Approfittando di un'occasione in cui nella casa non c'era nessuno degli uomini a capo, la donna si insinuò in Giuseppe, che fuggì. Tuttavia, al ritorno di Potifar, la donna accusò Giuseppe di tentato stupro, per cui Giuseppe fu mandato in prigione. Girolamo Forabosco o Gerolamo Ferrabosco è stato un pittore barocco veneziano del XVII secolo, attivo a Padova e a Venezia tra il 1636 e il 1644. Dopo aver studiato a Venezia con Alessandro Varotari (il Padovanino), Girolamo Forabosco fu influenzato artisticamente da Bernardo Strozzi. Fu ammesso alla Fraglia dei Pittori tra il 1634 e il 1639 e fu membro pagante dal 1640 al 1644. Adottò lo stile compositivo e i soggetti di Tiberio Tinelli. Nel 1653 ha uno studio a Padova, ma l'anno successivo è di nuovo a Venezia, dove dipinge una pala d'altare per il patriarca Federico Cornaro, morto nel 1654, e un Ritratto di Carlo Contarini, doge. Nel corso della sua carriera realizzò un numero relativamente ridotto di opere, soprattutto ritratti, genere che gli assicurò la fama, recuperando modelli di composizioni cinquecentesche e ravvivandole attraverso un uso più vivace del colore. -Bibliografia: Girolamo Forabosco. Chiara Marin. Venezia Barocca. Cierre Edizioni. Pagina 457. Fig. 98 (cat. 69).

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