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Descrizione

"LAXEIRO"; JOSÉ OTERO ABELEDO (Lalín, Pontevedra, 1908 - Vigo, 1996). "Capricho", 1965. Olio su tela. Allegato certificato rilasciato nel 2022 dalla Fondazione Laxeiro. Firmato in basso a sinistra. Firmato, datato e titolato sul retro. Misure: 50 x 40 cm. Gli anni Sessanta rappresentano un periodo di sperimentazione nella carriera dell'artista galiziano, che abbandona la figurazione alla ricerca di un linguaggio in cui volume e frammentazione diventano protagonisti. Le opere di questo periodo, come il presente dipinto, rivelano un intricato gioco di curve e controcurve che sono protagoniste del suo sintetismo, che cerca di esaltare un gioco di forme. Laxeiro inizia la sua formazione da bambino a Botos (Pontevedra), dove ha come prima insegnante Teresa López. Poco dopo, nel 1921, emigrò a Cuba con la famiglia. Lì svolge attività artigianali attraverso le quali si avvicina al mondo dell'arte, dall'incisione alla lavorazione del vetro. Frequenta corsi di disegno e lavora come assistente del catalano Manuel Roig, coreografo del Teatro Martí. Nel 1925 visitò le mostre tenute a Cuba da Zuloaga e Jesús Corredoyra e lavorò alla progettazione di vetrate artistiche. Tuttavia, a causa di una grave malattia dovette tornare in Spagna, stabilendosi a Lalín. In questo periodo lascia da parte la pittura professionale e si afferma come barbiere ambulante nel 1926, ritraendo spesso i suoi clienti e vari tipi popolari. Due anni dopo inizia a farsi conoscere, pubblicando vignette sul "Faro de Vigo". L'anno successivo pubblica le sue illustrazioni anche su "El Pueblo Gallego". Nel 1930 riceve lezioni di pittura dal pittore argentino Enrique Larrañaga, a Vigo, e l'anno successivo ottiene una borsa di studio dal Comune di Lalín per proseguire gli studi artistici a Madrid. Entra quindi come studente libero nell'Accademia di Belle Arti di San Fernando, e contemporaneamente frequenta le riunioni della Granja del Henar. Rientrato in Galizia nel 1933, inizia a tenere mostre, debuttando individualmente nel 1934 presso la Facoltà di Filosofia e Lettere di Santiago de Compostela. Dopo la guerra si stabilisce a Pontevedra, dove nel 1940 inizia la sua carriera di insegnante presso l'Istituto Valle-Inclán. Negli anni successivi ottiene una pensione dal Consiglio Provinciale e riprende la sua attività espositiva in Galizia, a Madrid e a Bilbao. Nel 1951 viene invitato a tenere una mostra a Buenos Aires, città in cui decide finalmente di stabilirsi. Negli anni Settanta torna definitivamente in Spagna, vivendo tra Pontevedra e Madrid, esponendo in tutta la Spagna, già come autore pienamente riconosciuto. Tra i suoi riconoscimenti figurano la Medaglia della Biennale di Pontevedra, la Medaglia Castelao della Junta de Galicia e la Medaglia d'oro del Consiglio comunale di Vigo. Ha un proprio museo in quella città, oltre a una sala monografica nel Museo Castrelos e un'ampia rappresentanza in tutti i musei galiziani, oltre che in numerose collezioni private in Spagna e in America. In allegato il certificato rilasciato nel 2022 dalla Fondazione Laxeiro.

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"LAXEIRO"; JOSÉ OTERO ABELEDO (Lalín, Pontevedra, 1908 - Vigo, 1996). "Capricho", 1965. Olio su tela. Allegato certificato rilasciato nel 2022 dalla Fondazione Laxeiro. Firmato in basso a sinistra. Firmato, datato e titolato sul retro. Misure: 50 x 40 cm. Gli anni Sessanta rappresentano un periodo di sperimentazione nella carriera dell'artista galiziano, che abbandona la figurazione alla ricerca di un linguaggio in cui volume e frammentazione diventano protagonisti. Le opere di questo periodo, come il presente dipinto, rivelano un intricato gioco di curve e controcurve che sono protagoniste del suo sintetismo, che cerca di esaltare un gioco di forme. Laxeiro inizia la sua formazione da bambino a Botos (Pontevedra), dove ha come prima insegnante Teresa López. Poco dopo, nel 1921, emigrò a Cuba con la famiglia. Lì svolge attività artigianali attraverso le quali si avvicina al mondo dell'arte, dall'incisione alla lavorazione del vetro. Frequenta corsi di disegno e lavora come assistente del catalano Manuel Roig, coreografo del Teatro Martí. Nel 1925 visitò le mostre tenute a Cuba da Zuloaga e Jesús Corredoyra e lavorò alla progettazione di vetrate artistiche. Tuttavia, a causa di una grave malattia dovette tornare in Spagna, stabilendosi a Lalín. In questo periodo lascia da parte la pittura professionale e si afferma come barbiere ambulante nel 1926, ritraendo spesso i suoi clienti e vari tipi popolari. Due anni dopo inizia a farsi conoscere, pubblicando vignette sul "Faro de Vigo". L'anno successivo pubblica le sue illustrazioni anche su "El Pueblo Gallego". Nel 1930 riceve lezioni di pittura dal pittore argentino Enrique Larrañaga, a Vigo, e l'anno successivo ottiene una borsa di studio dal Comune di Lalín per proseguire gli studi artistici a Madrid. Entra quindi come studente libero nell'Accademia di Belle Arti di San Fernando, e contemporaneamente frequenta le riunioni della Granja del Henar. Rientrato in Galizia nel 1933, inizia a tenere mostre, debuttando individualmente nel 1934 presso la Facoltà di Filosofia e Lettere di Santiago de Compostela. Dopo la guerra si stabilisce a Pontevedra, dove nel 1940 inizia la sua carriera di insegnante presso l'Istituto Valle-Inclán. Negli anni successivi ottiene una pensione dal Consiglio Provinciale e riprende la sua attività espositiva in Galizia, a Madrid e a Bilbao. Nel 1951 viene invitato a tenere una mostra a Buenos Aires, città in cui decide finalmente di stabilirsi. Negli anni Settanta torna definitivamente in Spagna, vivendo tra Pontevedra e Madrid, esponendo in tutta la Spagna, già come autore pienamente riconosciuto. Tra i suoi riconoscimenti figurano la Medaglia della Biennale di Pontevedra, la Medaglia Castelao della Junta de Galicia e la Medaglia d'oro del Consiglio comunale di Vigo. Ha un proprio museo in quella città, oltre a una sala monografica nel Museo Castrelos e un'ampia rappresentanza in tutti i musei galiziani, oltre che in numerose collezioni private in Spagna e in America. In allegato il certificato rilasciato nel 2022 dalla Fondazione Laxeiro.

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