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Descrizione

Henry VALENSI (Algeri 1883 - Bailly 1960) Sinfonia in rosso, 1935 Olio originale su tela 97 x 130 cm Titolato, firmato e datato in alto a sinistra Symphonie rouge Henry Valensi 1935 Reca sul telaio l'etichetta manoscritta Symphonie rouge Henry Valensi 11 place Porte Champeret Paris 17e, e l'etichetta della mostra n°3282 Si ringrazia l'Association des Ayants droit du peintre Henry Valensi per aver confermato l'autenticità di quest'opera. Provenienza : Vendita Loudmer et Poulin, Parigi, 4 dicembre 1977, n°171. Esposizioni : Salon des Indépendants, Parigi, 1936 Henry Valensi La musique des couleurs, Musée du Château des ducs de Wurtemberg, 15 aprile - 17 settembre 2017 Bibliografia : Catalogo della mostra Henry Valensi La musique des couleurs, Musée du Château des ducs de Wurtemberg, 15 aprile - 17 settembre 2017, pagina 80, descritto e riprodotto "[Valensi] lesse una poesia e poi la tradusse in linguaggio musicale. Le parole erano completamente scomparse e sostituite da una forma essenzialmente musicale. Le parole stesse erano incomprensibili. Era un vero e proprio canto. Concludemmo quindi che, spingendo la letteratura verso il musicalismo, ci saremmo ritrovati con la canzone, [...] le parole essendo solo una convenzione" (Estratto di una lettera di Louis A. Baudon a Jean-Marue Euzet, 2 aprile 1936, tesi Musicalisme, C. Euzet, p. 147). Il 1912 è un anno decisivo in termini di cambiamento estetico, sia per Henry Valensi che per l'intera scena artistica parigina, desiderosa di rinnovare l'arte di inizio secolo. Le discussioni si svolgono nello studio di Puteaux di Jacques Villon e dei suoi fratelli. Henry Valensi fu introdotto da Francis Picabia e Roger de La Fresnaye per discutere di numeri, matematica, geometria, proporzioni armoniche e soluzioni per ottenere nuove composizioni grafiche. Le amicizie e le affinità intellettuali del Gruppo di Puteaux diedero vita al Gruppo della Sezione Aurea, una tappa decisiva nella storia del Cubismo. Henry Valensi fece parte del comitato dei "Cinque" che organizzarono la famosa mostra dell'ottobre 1912 nei vasti locali di rue de la Boétie: Albert Gleizes, Marcel Duchamp, Jean Metzinger, Francis Picabia e lui stesso. Il più giovane di loro, Valensi, fungeva da segretario e allo stesso tempo scoprì la sua capacità di riunire le persone. L'Associazione degli artisti musicali Costituita il 4 marzo 1932 in casa del suo presidente, all'11 place de la Porte Champeret, a Parigi, pubblica all'inizio di aprile 1932 questo MANIFESTO: Manifesto del gruppo di pittori "les artistes musicalites". [...] Ora l'arte che offre di più, dinamismo, ritmo, armonia, scienza, sintesi... è la Musica. Per questo siamo qui consapevoli che, da un punto di vista estetico, lo spirito musicale predomina nel nostro tempo e che, per continuare a tradurre tradizionalmente la nostra Vita, l'Arte deve musicalizzarsi". In realtà, questa influenza della Musica predominante si è già sviluppata, ma inconsapevolmente, in tutte le arti, in tutti gli artisti che possono sentirsi "sensibili e creativi", e contemporaneamente in diversi Paesi. Diremmo infatti che è già stata "musicalizzata": nell'architettura, che oggi sta sorgendo dalle rive della Sprea alle sponde marocchine dell'Atlantico; nella scultura di Archipenko o Lipchitz; nella pittura degli impressionisti e dei cubisti francesi o dei futuristi italiani; e nella letteratura, per via di Mallarmé o Proust. Quanto alla musica, oggi sovrana tra le arti, non si è forse liberata dallo spirito pittorico religioso del Medioevo e dallo spirito letterario filosofico dei Diderot? Henry Valensi 1883-1960, La musique des couleurs, Musée du château des ducs de Wurtemberg, Montbéliard, 15 aprile-17 settembre 2017

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Henry VALENSI (Algeri 1883 - Bailly 1960) Sinfonia in rosso, 1935 Olio originale su tela 97 x 130 cm Titolato, firmato e datato in alto a sinistra Symphonie rouge Henry Valensi 1935 Reca sul telaio l'etichetta manoscritta Symphonie rouge Henry Valensi 11 place Porte Champeret Paris 17e, e l'etichetta della mostra n°3282 Si ringrazia l'Association des Ayants droit du peintre Henry Valensi per aver confermato l'autenticità di quest'opera. Provenienza : Vendita Loudmer et Poulin, Parigi, 4 dicembre 1977, n°171. Esposizioni : Salon des Indépendants, Parigi, 1936 Henry Valensi La musique des couleurs, Musée du Château des ducs de Wurtemberg, 15 aprile - 17 settembre 2017 Bibliografia : Catalogo della mostra Henry Valensi La musique des couleurs, Musée du Château des ducs de Wurtemberg, 15 aprile - 17 settembre 2017, pagina 80, descritto e riprodotto "[Valensi] lesse una poesia e poi la tradusse in linguaggio musicale. Le parole erano completamente scomparse e sostituite da una forma essenzialmente musicale. Le parole stesse erano incomprensibili. Era un vero e proprio canto. Concludemmo quindi che, spingendo la letteratura verso il musicalismo, ci saremmo ritrovati con la canzone, [...] le parole essendo solo una convenzione" (Estratto di una lettera di Louis A. Baudon a Jean-Marue Euzet, 2 aprile 1936, tesi Musicalisme, C. Euzet, p. 147). Il 1912 è un anno decisivo in termini di cambiamento estetico, sia per Henry Valensi che per l'intera scena artistica parigina, desiderosa di rinnovare l'arte di inizio secolo. Le discussioni si svolgono nello studio di Puteaux di Jacques Villon e dei suoi fratelli. Henry Valensi fu introdotto da Francis Picabia e Roger de La Fresnaye per discutere di numeri, matematica, geometria, proporzioni armoniche e soluzioni per ottenere nuove composizioni grafiche. Le amicizie e le affinità intellettuali del Gruppo di Puteaux diedero vita al Gruppo della Sezione Aurea, una tappa decisiva nella storia del Cubismo. Henry Valensi fece parte del comitato dei "Cinque" che organizzarono la famosa mostra dell'ottobre 1912 nei vasti locali di rue de la Boétie: Albert Gleizes, Marcel Duchamp, Jean Metzinger, Francis Picabia e lui stesso. Il più giovane di loro, Valensi, fungeva da segretario e allo stesso tempo scoprì la sua capacità di riunire le persone. L'Associazione degli artisti musicali Costituita il 4 marzo 1932 in casa del suo presidente, all'11 place de la Porte Champeret, a Parigi, pubblica all'inizio di aprile 1932 questo MANIFESTO: Manifesto del gruppo di pittori "les artistes musicalites". [...] Ora l'arte che offre di più, dinamismo, ritmo, armonia, scienza, sintesi... è la Musica. Per questo siamo qui consapevoli che, da un punto di vista estetico, lo spirito musicale predomina nel nostro tempo e che, per continuare a tradurre tradizionalmente la nostra Vita, l'Arte deve musicalizzarsi". In realtà, questa influenza della Musica predominante si è già sviluppata, ma inconsapevolmente, in tutte le arti, in tutti gli artisti che possono sentirsi "sensibili e creativi", e contemporaneamente in diversi Paesi. Diremmo infatti che è già stata "musicalizzata": nell'architettura, che oggi sta sorgendo dalle rive della Sprea alle sponde marocchine dell'Atlantico; nella scultura di Archipenko o Lipchitz; nella pittura degli impressionisti e dei cubisti francesi o dei futuristi italiani; e nella letteratura, per via di Mallarmé o Proust. Quanto alla musica, oggi sovrana tra le arti, non si è forse liberata dallo spirito pittorico religioso del Medioevo e dallo spirito letterario filosofico dei Diderot? Henry Valensi 1883-1960, La musique des couleurs, Musée du château des ducs de Wurtemberg, Montbéliard, 15 aprile-17 settembre 2017

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