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Descrizione

URBANO LUGRÍS GONZÁLEZ (La Coruña, 1908-1973). "Alla luce della luna", 1965. Inchiostro su carta. Con poesia dell'artista. Dimensioni: 44 x 33 cm; 64 x 53 cm (cornice). Urbano Lugris inizia la sua formazione artistica sotto l'influenza di Nacho Viéitez, un uomo il cui scopo era quello di incoraggiare la pratica della pittura nelle nuove generazioni. Abbandona gli studi come perito mercantile a La Coruña per trasferirsi a Madrid nel 1930, dove entra a far parte delle Missioni Pedagogiche, con le quali gira diverse città spagnole disegnando costumi e scenografie per il teatro La Barraca. In questo periodo conosce Federico García Lorca e Rafael Alberti. Durante la guerra civile partecipò come volontario all'esercito repubblicano, andando al fronte delle Asturie. Dopo la fine della guerra, nel 1954, fonda a La Coruña la rivista Atlántida, con gli amici Mariano Tudela e José Mª de Labra, alla quale partecipa attivamente, scrivendo articoli e poesie, oltre a numerose illustrazioni e disegnando la copertina. Nel 1965 si trasferì a Vigo, dove morì il 23 dicembre 1973. Nel 1997 si è tenuta la più grande mostra dedicata a Urbano Lugrís, curata da Rosario Sarmiento e Antón Patiño, presso il Círculo de Bellas Artes di Madrid e l'Auditorio de Galicia di Santiago de Compostela. In occasione di questa mostra è stato pubblicato un importante libro-catalogo della mostra e un facsimile della rivista Atlántida. Nel 2007 è stato pubblicato il libro di Antón Patiño Urbano Lugrís, "Viaje al corazón del océano". Lugrís è stato un pittore quasi autodidatta la cui opera pittorica riflette una predilezione per i temi marini, ritratti con un'atmosfera di carattere onirico e idealizzato. I suoi quadri sono quasi sempre dipinti su tavola in formati piccoli e medi. È stato influenzato dal suo padrino, lo scrittore Francisco Tettamancy y Gastón e dai concetti della pittura metafisica italiana, in particolare Carrá e Chirico, e del surrealismo francese, i dipinti di Tanguy e Magritte. Alcuni autori hanno voluto metterlo in relazione con Dalí, sulla base dell'uso del blu come colore principale nei suoi dipinti, ma questo dettaglio non è tratto dal catalano, bensì da Platinir.

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URBANO LUGRÍS GONZÁLEZ (La Coruña, 1908-1973). "Alla luce della luna", 1965. Inchiostro su carta. Con poesia dell'artista. Dimensioni: 44 x 33 cm; 64 x 53 cm (cornice). Urbano Lugris inizia la sua formazione artistica sotto l'influenza di Nacho Viéitez, un uomo il cui scopo era quello di incoraggiare la pratica della pittura nelle nuove generazioni. Abbandona gli studi come perito mercantile a La Coruña per trasferirsi a Madrid nel 1930, dove entra a far parte delle Missioni Pedagogiche, con le quali gira diverse città spagnole disegnando costumi e scenografie per il teatro La Barraca. In questo periodo conosce Federico García Lorca e Rafael Alberti. Durante la guerra civile partecipò come volontario all'esercito repubblicano, andando al fronte delle Asturie. Dopo la fine della guerra, nel 1954, fonda a La Coruña la rivista Atlántida, con gli amici Mariano Tudela e José Mª de Labra, alla quale partecipa attivamente, scrivendo articoli e poesie, oltre a numerose illustrazioni e disegnando la copertina. Nel 1965 si trasferì a Vigo, dove morì il 23 dicembre 1973. Nel 1997 si è tenuta la più grande mostra dedicata a Urbano Lugrís, curata da Rosario Sarmiento e Antón Patiño, presso il Círculo de Bellas Artes di Madrid e l'Auditorio de Galicia di Santiago de Compostela. In occasione di questa mostra è stato pubblicato un importante libro-catalogo della mostra e un facsimile della rivista Atlántida. Nel 2007 è stato pubblicato il libro di Antón Patiño Urbano Lugrís, "Viaje al corazón del océano". Lugrís è stato un pittore quasi autodidatta la cui opera pittorica riflette una predilezione per i temi marini, ritratti con un'atmosfera di carattere onirico e idealizzato. I suoi quadri sono quasi sempre dipinti su tavola in formati piccoli e medi. È stato influenzato dal suo padrino, lo scrittore Francisco Tettamancy y Gastón e dai concetti della pittura metafisica italiana, in particolare Carrá e Chirico, e del surrealismo francese, i dipinti di Tanguy e Magritte. Alcuni autori hanno voluto metterlo in relazione con Dalí, sulla base dell'uso del blu come colore principale nei suoi dipinti, ma questo dettaglio non è tratto dal catalano, bensì da Platinir.

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