FONTANA, MARGARITA (1911 - 1992)
Olio su lino incollato su tavola. 16,5x26 cm
Descrizione

FONTANA, MARGARITA (1911 - 1992) Olio su lino incollato su tavola. 16,5x26 cm

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FONTANA, MARGARITA (1911 - 1992)

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CARMEN LAFFÓN DE LA ESCOSURA (Siviglia, 1934). "Vaso con margherita". Pastello su carta. Firmato in basso a destra. Incorniciato con vetro museale, effetto fluttuante, con cornice in legno. Dimensioni: 34 x 24,5 cm; 58 x 48 cm (cornice). Natura morta in cui l'artista ha utilizzato una tavolozza di colori molto chiari e luminosi che ricreano un'atmosfera brillante. Un piccolo vaso di vetro contiene un delicato contenitore di fiori bianchi, che sono stati disposti come un nesso pittorico utilizzando un trattamento sommesso dei toni che si fondono insieme creando una finitura polverosa e lirica. Carmen Laffón è una pittrice e scultrice figurativa che ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro (Premio Nazionale di Arti Plastiche nel 1982, accademico dell'Accademia Reale di Belle Arti di San Fernando a Madrid...). Inizia la sua formazione pittorica con Manuel González Santos, un pittore amico di famiglia, che si amplia quando entra nella Scuola di Belle Arti di Siviglia. Nel 1954 compie un viaggio di studio a Parigi, dove scopre e rimane impressionata dall'opera di Marc Chagall; un anno dopo si reca a Roma con una borsa di studio, viaggiando anche a Vienna e in Olanda, e al suo ritorno a Siviglia, nel 1956, la sua casa di fronte al Coto de Doñana diventerà il centro della sua produzione artistica, iniziando a esporre le sue opere due anni dopo (Madrid, Siviglia). Tra il 1960 e il 1962 si reca a Madrid, dove conosce Juana Mordó (che gli offre un contratto con la Galleria Biosca e in seguito un altro quando apre una propria galleria). Tornato a Siviglia, fonda la scuola El Taller con Teresa Duclós e José Soto, iniziando la sua carriera nell'insegnamento dell'arte. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre, la maggior parte delle quali a carattere nazionale, tra cui quella tenutasi nel 1992 al Museo e Centro d'Arte Reina Sofía di Madrid, che ha ospitato una retrospettiva dell'opera completa dell'artista, comprendente opere di diversi formati che riflettevano le preoccupazioni dell'intera carriera artistica dell'artista. Le sue opere sono conservate in collezioni private e in importanti istituzioni come il Museo Nacional, il Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Museo de Arte Abstracto di Cuenca, il Meadows Museum di Dallas (USA), il Museo Colecciones ICO di Madrid, la Fundación Casa de la Moneda di Madrid, ecc.

OSVALDO BORSANI (Varedo 1911 - Milano 1985) per Tecno. Chaise-longue P40, design 1955. Struttura in metallo nero, rivestimento originale in tessuto rosso. Dettagli e maniglie in ottone. Con logo Tecno. Misure: 90 x 70 x 129 cm; 40 cm (altezza della seduta). La versatile e confortevole poltrona P40 è stata disegnata da Osvaldo Borsani nel 1955 per Tecno. È dotata di una moltitudine di comodità: la poltrona può essere regolata in più di 400 posizioni; lo schienale può essere reclinato in diverse angolazioni, il poggiatesta si muove verso l'alto e verso il basso, i braccioli in gomma flessibile possono essere ripiegati e la poltrona ha un poggiagambe pieghevole con poggiapiedi in metallo estensibile. Formatosi fin da giovanissimo nell'azienda di mobili di famiglia, Osvaldo Borsani partecipò nel 1933 alla V Triennale di Milano, con il progetto "Casa minima", che fu premiato con la medaglia d'argento. Dopo la laurea al Politecnico di Milano, incontra e collabora con importanti artisti come Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Aligi Sassu, Roberto Crippa, Fausto Melotti e Arnaldo Pomodoro. Nel 1953, insieme al fratello Fulgencio, fonda la Tecno, un progetto al quale dedicherà tutta la sua vita. I suoi primi lavori di design industriale sono la poltrona ad inclinazione variabile P40 (1953) e il divano D70 con seduta invertibile. Nel 1968 crea il sistema per ufficio Graphis (insieme a Eugenio Gerli, distribuito in tutto il mondo in un milione di copie), grazie al quale Tecno diventa un produttore di prodotti di design per ufficio di fama internazionale. Alla fine degli anni Sessanta, Osvaldo Borsani crea il Tecno Project Center con Marco Fantoni e Valeria Borsani.