Descrizione

TESTA DELLA REGINA MADRE, CULTURA OBA BENIN in bronzo. Volto con elementi fisionomici molto pronunciati, con scarificazioni sulla fronte. Alta acconciatura conica rivestita da reticolo con fila di pendenti alla base. Alto collo cilindrico adornato da collare. Misure cm. 42 x 16.

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TESTA DELLA REGINA MADRE, CULTURA OBA BENIN in bronzo. Volto con elementi fisionomici molto pronunciati, con scarificazioni sulla fronte. Alta acconciatura conica rivestita da reticolo con fila di pendenti alla base. Alto collo cilindrico adornato da collare. Misure cm. 42 x 16.

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Aste Babuino
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Testa d'altare di un capo tribù Edo uhunmwun elao. Regno del Benin, Nigeria. H 41 cm; scolpita in legno con la tipica piuma, le collane di corallo intorno al collo, un cappuccio di corallo sulla testa, le trecce leggermente ricadenti sui lati e gli intarsi quadrati di ferro ikaro sulla fronte (mancanti); patina sacrificale nera opaca e lucida. Con analisi del C14 effettuata da B. Kromer, Università di Heidelberg, 2003! Secondo le ultime ricerche, le prime teste del Benin risalgono all'inizio del XVI secolo e probabilmente erano sia teste di trofeo che oggetti sacri. Era consuetudine tagliare le teste dei capi sconfitti e presentarle all'Oba, che a sua volta commissionava ai fonditori la fusione in bronzo. Le teste venivano poi collocate sugli altari ancestrali. Inoltre, i sottocapi del Benin potevano avere queste teste in legno, mentre quelle in terracotta erano riservate ai membri della corporazione dei fonditori di bronzo, per sottolineare la sacralità e la particolarità tecnica della terracotta nel loro lavoro. La testa è stata sottoposta a un'analisi dell'età presso l'Università di Heidelberg, secondo la quale l'albero che ha fornito il legno per la scultura è cresciuto dopo il 1655, ma sicuramente prima del 1950 (cioè prima degli esperimenti di armi nucleari atmosferiche) (Dr. Kromer, Heidelberg). Illustrato in: K.-F. Schaedler, Encyclopedia of African Art and Culture (2009) p. 95. Parzialmente danneggiato da insetti, altrimenti intatto. Provenienza: ex coll. Mareidi e Gert Stoll, Monaco di Baviera, in Germania dalla metà alla fine degli anni Sessanta.