Oinochoe; Etruria, Faliscus, IV secolo a.C. 

Ceramica verniciata. 

Presenta pe…
Descrizione

Oinochoe; Etruria, Faliscus, IV secolo a.C. Ceramica verniciata. Presenta perdite nella zona della bocca. Misure: 16 x 11 x 9,5 cm. L'oinochoe è un tipo di ceramica greca utilizzata per rimuovere il vino dal cratere, dove è stato innaffiato, prima di servirlo. È caratterizzata da un unico manico e viene classificata in base alla forma della bocca e della pancia. La tecnica dello smalto nero utilizza lo stesso smalto usato per le ceramiche a figure rosse e nere, ma ricoprendo completamente il pezzo, senza decorazioni figurative. Si trattava di uno smalto grezzo trasparente, che una volta cotto assumeva il caratteristico tono nero, intenso e lucido. Si tratta di un esempio dell'arte ceramica della cultura etrusca, che già nell'antichità era circondata da un'aura di mistero; anche i contemporanei greci erano incuriositi dall'improvviso emergere di questo popolo come potenza marittima e commerciale, da questo antico popolo che, secondo Dionigi di Alicarnasso, "non assomigliava a nessun altro nella lingua e nei costumi". Se da un lato c'è chi li considera come il popolo che ha dato origine all'Impero romano, dall'altro ci sono altri esperti che danno maggiore rilevanza alle differenze che esistono tra i due popoli e li considerano semplici vicini o "conquistatori e conquistati", a seconda dell'epoca in cui si parla, riconoscendo una forte influenza di alcuni elementi della cultura e dell'arte etrusca osservati sui Romani. In ogni caso, gli Etruschi erano grandi artisti e artigiani, noti per ciò che è giunto fino a noi: tombe riccamente decorate e molto suggestive, in alcuni casi simili a case; sculture in terracotta che, a quanto pare, policromavano con toni piatti e vivaci (simili alle opere dell'antico Egitto), e utilizzavano per decorare templi, come sculture ecc. Presenta perdite nella zona dell'imboccatura.

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Oinochoe; Etruria, Faliscus, IV secolo a.C. Ceramica verniciata. Presenta perdite nella zona della bocca. Misure: 16 x 11 x 9,5 cm. L'oinochoe è un tipo di ceramica greca utilizzata per rimuovere il vino dal cratere, dove è stato innaffiato, prima di servirlo. È caratterizzata da un unico manico e viene classificata in base alla forma della bocca e della pancia. La tecnica dello smalto nero utilizza lo stesso smalto usato per le ceramiche a figure rosse e nere, ma ricoprendo completamente il pezzo, senza decorazioni figurative. Si trattava di uno smalto grezzo trasparente, che una volta cotto assumeva il caratteristico tono nero, intenso e lucido. Si tratta di un esempio dell'arte ceramica della cultura etrusca, che già nell'antichità era circondata da un'aura di mistero; anche i contemporanei greci erano incuriositi dall'improvviso emergere di questo popolo come potenza marittima e commerciale, da questo antico popolo che, secondo Dionigi di Alicarnasso, "non assomigliava a nessun altro nella lingua e nei costumi". Se da un lato c'è chi li considera come il popolo che ha dato origine all'Impero romano, dall'altro ci sono altri esperti che danno maggiore rilevanza alle differenze che esistono tra i due popoli e li considerano semplici vicini o "conquistatori e conquistati", a seconda dell'epoca in cui si parla, riconoscendo una forte influenza di alcuni elementi della cultura e dell'arte etrusca osservati sui Romani. In ogni caso, gli Etruschi erano grandi artisti e artigiani, noti per ciò che è giunto fino a noi: tombe riccamente decorate e molto suggestive, in alcuni casi simili a case; sculture in terracotta che, a quanto pare, policromavano con toni piatti e vivaci (simili alle opere dell'antico Egitto), e utilizzavano per decorare templi, come sculture ecc. Presenta perdite nella zona dell'imboccatura.

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