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Descrizione

GEORGES ROUSSE (Parigi, 1947). Senza titolo. Barcellona, 2003. Carta fotografica, copia 12/30. Firmato, numerato, tracciato e datato a mano. Esposto alla galleria Carles Taché, Barcellona, 2003. Dimensioni: 52 x 41 cm; 75 x 63 cm (cornice). Dall'inizio degli anni Ottanta, l'opera di Georges Rousse si è caratterizzata per le relazioni che ha stabilito tra fotografia, pittura, scultura e architettura. Il linguaggio fotografico, tuttavia, costituisce la spina dorsale degli altri, dialogando con essi e giocando con gli effetti spaziali. Lo si è visto nella mostra allestita presso la galleria Carles Taché di Barcellona, di cui quest'opera faceva parte. Da quando ha ricevuto una Kodak Brownie Flash come regalo di Natale all'età di 9 anni, la macchina fotografica non ha mai lasciato le mani di Georges Rousse. Mentre studiava medicina a Nizza, decise di imparare le tecniche di fotografia e di stampa da un professionista, per poi aprire un proprio studio di fotografia architettonica. La sua passione lo porta sempre più a dedicarsi interamente alla pratica artistica di questo mezzo, seguendo le orme dei grandi maestri americani Edward Steichen, Alfred Stieglitz e Ansel Adams. È con la scoperta delle opere di Land art e del Quadrato nero su fondo bianco di Kasimir Malevitch che Georges Rousse sceglie di intervenire nel campo della fotografia, stabilendo un rapporto tra pittura e spazio. Si appropria di luoghi abbandonati che gli sono sempre piaciuti, li trasforma in spazi pittorici e vi costruisce un'opera unica ed effimera che solo la fotografia può riprodurre. Per consentire allo spettatore di condividere la sua esperienza dello Spazio, dall'inizio degli anni Ottanta presenta le sue immagini in stampe di grande formato. Questo lavoro forte e singolare, che sposta i confini tra i media tradizionali, si è imposto immediatamente sulla scena artistica contemporanea. Dalla sua prima mostra a Parigi, alla Galerie de France nel 1981, Georges Rousse ha continuato a creare le sue installazioni e a esporre le sue fotografie in tutto il mondo, in Europa, Asia (Giappone, Corea, Cina, Nepal), Stati Uniti, Quebec e America Latina. Ha partecipato a numerose biennali (Parigi, Venezia, Sydney) e ha ricevuto molti premi prestigiosi: 1983: Villa Medicis hors les murs, New York City 1985 -1987: Villa Medicis, Roma 1988: International Center of Photography Award, New York 1989: Salon de Montrouge Drawing Award 1992: Borsa di studio Romain Roland, Calcutta 1993: Grand Prix National de Photographie 2008: Succede a Sol LeWitt come membro associato dell'Accademia Reale Belga. È rappresentato da diverse gallerie europee e le sue opere sono presenti in molte importanti collezioni di tutto il mondo.

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GEORGES ROUSSE (Parigi, 1947). Senza titolo. Barcellona, 2003. Carta fotografica, copia 12/30. Firmato, numerato, tracciato e datato a mano. Esposto alla galleria Carles Taché, Barcellona, 2003. Dimensioni: 52 x 41 cm; 75 x 63 cm (cornice). Dall'inizio degli anni Ottanta, l'opera di Georges Rousse si è caratterizzata per le relazioni che ha stabilito tra fotografia, pittura, scultura e architettura. Il linguaggio fotografico, tuttavia, costituisce la spina dorsale degli altri, dialogando con essi e giocando con gli effetti spaziali. Lo si è visto nella mostra allestita presso la galleria Carles Taché di Barcellona, di cui quest'opera faceva parte. Da quando ha ricevuto una Kodak Brownie Flash come regalo di Natale all'età di 9 anni, la macchina fotografica non ha mai lasciato le mani di Georges Rousse. Mentre studiava medicina a Nizza, decise di imparare le tecniche di fotografia e di stampa da un professionista, per poi aprire un proprio studio di fotografia architettonica. La sua passione lo porta sempre più a dedicarsi interamente alla pratica artistica di questo mezzo, seguendo le orme dei grandi maestri americani Edward Steichen, Alfred Stieglitz e Ansel Adams. È con la scoperta delle opere di Land art e del Quadrato nero su fondo bianco di Kasimir Malevitch che Georges Rousse sceglie di intervenire nel campo della fotografia, stabilendo un rapporto tra pittura e spazio. Si appropria di luoghi abbandonati che gli sono sempre piaciuti, li trasforma in spazi pittorici e vi costruisce un'opera unica ed effimera che solo la fotografia può riprodurre. Per consentire allo spettatore di condividere la sua esperienza dello Spazio, dall'inizio degli anni Ottanta presenta le sue immagini in stampe di grande formato. Questo lavoro forte e singolare, che sposta i confini tra i media tradizionali, si è imposto immediatamente sulla scena artistica contemporanea. Dalla sua prima mostra a Parigi, alla Galerie de France nel 1981, Georges Rousse ha continuato a creare le sue installazioni e a esporre le sue fotografie in tutto il mondo, in Europa, Asia (Giappone, Corea, Cina, Nepal), Stati Uniti, Quebec e America Latina. Ha partecipato a numerose biennali (Parigi, Venezia, Sydney) e ha ricevuto molti premi prestigiosi: 1983: Villa Medicis hors les murs, New York City 1985 -1987: Villa Medicis, Roma 1988: International Center of Photography Award, New York 1989: Salon de Montrouge Drawing Award 1992: Borsa di studio Romain Roland, Calcutta 1993: Grand Prix National de Photographie 2008: Succede a Sol LeWitt come membro associato dell'Accademia Reale Belga. È rappresentato da diverse gallerie europee e le sue opere sono presenti in molte importanti collezioni di tutto il mondo.

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