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Descrizione

Cantoral de monasterio; Scuola spagnola; 1593 circa. Guazzo su pergamena. Presenta difetti. Misure: 64 x 39 cm. I libri corali, chiamati anche cantorali, corali o libri corali, sono manoscritti musicali di grande formato che contengono varie parti della messa e dell'ufficio divino, specifiche per ogni celebrazione liturgica. Venivano utilizzati in Europa durante il tardo Medioevo e il Rinascimento e il loro grande formato permetteva all'intero coro di leggere la notazione musicale a distanza. Anche se il loro uso cominciò a diminuire con l'invenzione della stampa, i cantorali manoscritti continuarono a essere prodotti fino al XIX secolo. Particolarmente importante fu il suo sviluppo nel XV secolo; dall'inizio del secolo iniziò una corrente di arricchimento e rinnovamento nelle celebrazioni liturgiche, che portò al fatto che nelle cattedrali, nelle collegiate, nelle abbazie e nei monasteri i vecchi libri manuali per i leggii furono progressivamente sostituiti da altri più grandi per i leggii. In questo modo i templi e i centri religiosi si doteranno di nuovi libri liturgici, nel caso dei centri più ricchi di libri miniati con bellissime miniature incorniciate all'interno dello stile gotico internazionale, prima, e già nel XVI secolo riflettendo il nuovo gusto rinascimentale. Per l'elaborazione dei cantorali si usava sempre la pergamena, generalmente ricavata dalla pelle di pecora anche se in alcune occasioni, per fogli di grandi dimensioni, si usava quella di cervo. Infatti, nel XVI secolo l'industria artigianale della pergamena raggiunse un grande sviluppo in centri come Granada; il pergamenaio vendeva i fogli già preparati, cioè levigati e tagliati nelle dimensioni richieste. Alla composizione di questi libri corali partecipavano scrittori e miniaturisti, che nel XVI secolo avrebbero mostrato l'influenza del nuovo stile quattrocentista adottando nuove forme decorative nei bordi, negli elementi esterni delle lettere capitolari e negli sfondi architettonici, conservando tuttavia l'influenza fiamminga, chiave dello sviluppo della pittura spagnola nel XV secolo, nella piegatura delle vesti, nei tipi e nel movimento delle figure. Presenta difetti.

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Cantoral de monasterio; Scuola spagnola; 1593 circa. Guazzo su pergamena. Presenta difetti. Misure: 64 x 39 cm. I libri corali, chiamati anche cantorali, corali o libri corali, sono manoscritti musicali di grande formato che contengono varie parti della messa e dell'ufficio divino, specifiche per ogni celebrazione liturgica. Venivano utilizzati in Europa durante il tardo Medioevo e il Rinascimento e il loro grande formato permetteva all'intero coro di leggere la notazione musicale a distanza. Anche se il loro uso cominciò a diminuire con l'invenzione della stampa, i cantorali manoscritti continuarono a essere prodotti fino al XIX secolo. Particolarmente importante fu il suo sviluppo nel XV secolo; dall'inizio del secolo iniziò una corrente di arricchimento e rinnovamento nelle celebrazioni liturgiche, che portò al fatto che nelle cattedrali, nelle collegiate, nelle abbazie e nei monasteri i vecchi libri manuali per i leggii furono progressivamente sostituiti da altri più grandi per i leggii. In questo modo i templi e i centri religiosi si doteranno di nuovi libri liturgici, nel caso dei centri più ricchi di libri miniati con bellissime miniature incorniciate all'interno dello stile gotico internazionale, prima, e già nel XVI secolo riflettendo il nuovo gusto rinascimentale. Per l'elaborazione dei cantorali si usava sempre la pergamena, generalmente ricavata dalla pelle di pecora anche se in alcune occasioni, per fogli di grandi dimensioni, si usava quella di cervo. Infatti, nel XVI secolo l'industria artigianale della pergamena raggiunse un grande sviluppo in centri come Granada; il pergamenaio vendeva i fogli già preparati, cioè levigati e tagliati nelle dimensioni richieste. Alla composizione di questi libri corali partecipavano scrittori e miniaturisti, che nel XVI secolo avrebbero mostrato l'influenza del nuovo stile quattrocentista adottando nuove forme decorative nei bordi, negli elementi esterni delle lettere capitolari e negli sfondi architettonici, conservando tuttavia l'influenza fiamminga, chiave dello sviluppo della pittura spagnola nel XV secolo, nella piegatura delle vesti, nei tipi e nel movimento delle figure. Presenta difetti.

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