Null Scuola novo-ispanica; fine del XVIII secolo. 

"Vergine dei senza tetto". 
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Descrizione

Scuola novo-ispanica; fine del XVIII secolo. "Vergine dei senza tetto". Olio su tela. Presenta restauri e difetti sulla superficie pittorica. Misure: 86 x 121 cm; 104 x 141 cm (cornice). Scena devozionale in cui compare la figura della Vergine dei senza tetto con il Bambino che tiene con una mano e con l'altra un ramo fiorito. Il Bambino, incoronato come la madre, tiene tra le mani l'obra mentre con l'altra benedice. Entrambi sono inscritti in un bordo a sfondo blu che rappresenta l'idea del celeste, anche se alla base si intravede un trono che rappresenta il terreno. Accanto a loro, ai lati, diversi cartigli lasciano intravedere diverse scene figurative che rappresentano nella zona superiore l'arcangelo San Rafael e nella zona destra l'angelo custode. La zona intermedia è riservata a San Francesco e all'evangelista San Marco e infine, nella zona inferiore, si possono apprezzare scene di vita quotidiana di carattere costumbrista con una corrida e un salto a cavallo, entrambe coronate dalla presenza della Vergine dei senza tetto la cui rappresentazione si ripete in queste scene. Vale la pena ricordare che, durante la dominazione coloniale spagnola, si sviluppò una pittura prevalentemente religiosa, volta a cristianizzare le popolazioni indigene. I pittori locali si ispirarono alle opere spagnole, che seguirono alla lettera in termini di tipologie e iconografia. I modelli più frequenti erano gli angeli archibugieri e le vergini triangolari, ma solo nei primi anni del XIX secolo, già in tempi di indipendenza e di apertura politica di alcune colonie, diversi artisti iniziarono a rappresentare un nuovo modello di pittura con una propria identità. Presenta restauri e difetti sulla superficie pittorica.

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Scuola novo-ispanica; fine del XVIII secolo. "Vergine dei senza tetto". Olio su tela. Presenta restauri e difetti sulla superficie pittorica. Misure: 86 x 121 cm; 104 x 141 cm (cornice). Scena devozionale in cui compare la figura della Vergine dei senza tetto con il Bambino che tiene con una mano e con l'altra un ramo fiorito. Il Bambino, incoronato come la madre, tiene tra le mani l'obra mentre con l'altra benedice. Entrambi sono inscritti in un bordo a sfondo blu che rappresenta l'idea del celeste, anche se alla base si intravede un trono che rappresenta il terreno. Accanto a loro, ai lati, diversi cartigli lasciano intravedere diverse scene figurative che rappresentano nella zona superiore l'arcangelo San Rafael e nella zona destra l'angelo custode. La zona intermedia è riservata a San Francesco e all'evangelista San Marco e infine, nella zona inferiore, si possono apprezzare scene di vita quotidiana di carattere costumbrista con una corrida e un salto a cavallo, entrambe coronate dalla presenza della Vergine dei senza tetto la cui rappresentazione si ripete in queste scene. Vale la pena ricordare che, durante la dominazione coloniale spagnola, si sviluppò una pittura prevalentemente religiosa, volta a cristianizzare le popolazioni indigene. I pittori locali si ispirarono alle opere spagnole, che seguirono alla lettera in termini di tipologie e iconografia. I modelli più frequenti erano gli angeli archibugieri e le vergini triangolari, ma solo nei primi anni del XIX secolo, già in tempi di indipendenza e di apertura politica di alcune colonie, diversi artisti iniziarono a rappresentare un nuovo modello di pittura con una propria identità. Presenta restauri e difetti sulla superficie pittorica.

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