Null Scuola spagnola o novo-ispanica; 1757 circa.

"Vergine di Antigua".

Olio s…
Descrizione

Scuola spagnola o novo-ispanica; 1757 circa. "Vergine di Antigua". Olio su tela. Presenta un'iscrizione. Misure: 68 x 51 cm. Nel cartiglio del margine inferiore si legge: "V.º R.º DE LA MILAG.A YMAG.N DE N.RA S.A DE LANTIGVA PATRONA DE LA CIVDAD HORDVÑA EN EL SEÑORIO DE VIZCAYA. ANNO 1757. ("Vero ritratto dell'immagine miracolosa di Nostra Signora dell'Antichità, patrona della città di Horduña nella Signoria di Biscaglia. Anno 1757") L'immagine della Vergine nel santuario di Orduña è una scultura gotica del XIV secolo. La chiesa di Santa María La Antigua a Orduña ha una storia legata alla leggenda del ritrovamento di un'immagine della Vergine impigliata nei rami di un albero da parte di un pastore. Esistono antiche testimonianze storiche dell'esistenza di un monastero dedicato a Santa María nel X secolo, e nel XIII secolo la chiesa era conosciuta come "La Vieja" o "La Antigua". La leggenda della Virgen de la Antigua risale al Medioevo e le sue origini sono diverse, essendo legate ai Romani o ai Visigoti. In un primo momento, la rappresentazione della Vergine in piedi con il Bambino in braccio fu collocata nei montanti, facendo parte dell'architettura, come la maggior parte della scultura gotica. Tuttavia, deve aver riscosso un grande successo tra i fedeli, tanto che, a partire dalla fine del XII e l'inizio del XIII secolo, cominciano a essere realizzate in piccolo formato, libere e in materiali diversi, come la pietra. Sarà allora che inizieranno a non essere Vergini Odigitree, ma rappresentazioni più materne. All'inizio furono realizzate soprattutto in Francia e da lì esportate nel resto d'Europa; i modelli diventeranno dei classici, ripetuti più volte. Vale la pena ricordare che, durante la dominazione coloniale spagnola, si sviluppò una pittura prevalentemente religiosa, volta a cristianizzare le popolazioni indigene. I pittori locali si ispirarono alle opere spagnole, che seguirono alla lettera in termini di tipologie e iconografia. I modelli più frequenti erano gli angeli archibugieri e le vergini triangolari, ma solo nei primi anni del XIX secolo, già in tempi di indipendenza e di apertura politica di alcune colonie, diversi artisti iniziarono a rappresentare un nuovo modello di pittura con una propria identità. Presenta un'iscrizione.

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Scuola spagnola o novo-ispanica; 1757 circa. "Vergine di Antigua". Olio su tela. Presenta un'iscrizione. Misure: 68 x 51 cm. Nel cartiglio del margine inferiore si legge: "V.º R.º DE LA MILAG.A YMAG.N DE N.RA S.A DE LANTIGVA PATRONA DE LA CIVDAD HORDVÑA EN EL SEÑORIO DE VIZCAYA. ANNO 1757. ("Vero ritratto dell'immagine miracolosa di Nostra Signora dell'Antichità, patrona della città di Horduña nella Signoria di Biscaglia. Anno 1757") L'immagine della Vergine nel santuario di Orduña è una scultura gotica del XIV secolo. La chiesa di Santa María La Antigua a Orduña ha una storia legata alla leggenda del ritrovamento di un'immagine della Vergine impigliata nei rami di un albero da parte di un pastore. Esistono antiche testimonianze storiche dell'esistenza di un monastero dedicato a Santa María nel X secolo, e nel XIII secolo la chiesa era conosciuta come "La Vieja" o "La Antigua". La leggenda della Virgen de la Antigua risale al Medioevo e le sue origini sono diverse, essendo legate ai Romani o ai Visigoti. In un primo momento, la rappresentazione della Vergine in piedi con il Bambino in braccio fu collocata nei montanti, facendo parte dell'architettura, come la maggior parte della scultura gotica. Tuttavia, deve aver riscosso un grande successo tra i fedeli, tanto che, a partire dalla fine del XII e l'inizio del XIII secolo, cominciano a essere realizzate in piccolo formato, libere e in materiali diversi, come la pietra. Sarà allora che inizieranno a non essere Vergini Odigitree, ma rappresentazioni più materne. All'inizio furono realizzate soprattutto in Francia e da lì esportate nel resto d'Europa; i modelli diventeranno dei classici, ripetuti più volte. Vale la pena ricordare che, durante la dominazione coloniale spagnola, si sviluppò una pittura prevalentemente religiosa, volta a cristianizzare le popolazioni indigene. I pittori locali si ispirarono alle opere spagnole, che seguirono alla lettera in termini di tipologie e iconografia. I modelli più frequenti erano gli angeli archibugieri e le vergini triangolari, ma solo nei primi anni del XIX secolo, già in tempi di indipendenza e di apertura politica di alcune colonie, diversi artisti iniziarono a rappresentare un nuovo modello di pittura con una propria identità. Presenta un'iscrizione.

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