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Petit portefeuille Cambon en agneau noir, doublure en agneau fucsia…
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CHANEL Petit portefeuille Cambon en agneau noir, doublure en agneau fucsia Presenza di etichetta di autenticità Buono stato (qualche traccia sulla pelle)

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CHANEL Petit portefeuille Cambon en agneau noir, doublure en agneau fucsia Presenza di etichetta di autenticità Buono stato (qualche traccia sulla pelle)

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André MARE (Argentan 1885 - Parigi 1932) Il cacciatore addormentato, schizzo Olio originale su tela 60 x 73 cm Reca sul retro il timbro Provenant de l'atelier André Mare Scritta a mano sul telaio: André Mare - Bozzetto del dipinto "Le Chasseur endormi" del Musée du Petit Palais, Parigi Bibliografia : Michel Charzat, La jeune peinture française 1910-1940, Une époque, un Art de vivre, Paris, Hazan, 2010, pagina 182, descritta e riprodotta. "La gente parla sempre di me come di un decoratore, ma io sono prima di tutto un pittore": André Mar è infatti conosciuto come uno dei principali creatori dell'Art Déco. Nato ad Argentan (Orne) nel 1885, studiò con il suo compagno di scuola Fernand Léger all'Académie Julian. Mare divenne legatore e decoratore d'interni. La sua "Casa cubista" fa scalpore al Salon d'Automne del 1912. Dopo l'armistizio, fondò con Louise Süe la Compagnie des Arts français (1919-1928) che creò uno stile "1925". Ma André Mare "aveva la pittura nel sangue". Espone agli Indépendants dal 1906. Influenzato prima dall'impressionismo e poi dal fauvismo, nel 1910 si unisce alla Bande noire de Segonzac. Grazie al contatto con i pittori della Section d'Or, si avvicina al cubismo, che sceglie per illustrare i suoi Carnets de Guerre, un eccezionale resoconto della vita dei Poilus. I suoi schizzi sono simili a quelli di Léger, Dufresne e soprattutto La Fresnaye (Le Sénégalais mort). All'indomani della guerra, dovette subordinare la sua attività di pittore a quella di decoratore. La sua arte pittorica si ispira d'ora in poi a un cubismo decorativo (La Dactylo. Musée de Bernay), per poi evolversi verso uno stile personale: ritratti, cavalli, paesaggi umidi e verdi della sua Normandia. La sua tavolozza era fredda e utilizzava principalmente una gamma di verdi e grigi. A volte riappare l'influenza dell'amico La Fresnaye (Le Chasseur endormi, 1929). Nel 1928 lascia la Compagnie des Arts français e si dedica completamente alla pittura (mostra alla Galerie Druet, 1929). Muore nel 1932 a causa di un'intossicazione da gas durante la Grande Guerra. Alcune sue opere si trovano nei musei di Bernay, Alençon e Troyes (collezione Lévy). - Michel Charzat, La Jeune peinture française, 1910-1940 une époque, un art de vivre, Paris, Hazan, 2010