Jorge FERRARI-HARDOY (1914-1977) Juan KURCHAN (1913-1975) Antonio BONET (1913-19…
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Jorge FERRARI-HARDOY (1914-1977) Juan KURCHAN (1913-1975) Antonio BONET (1913-1989) Poltrona Butterfly Acciaio, tela di cotone 90 x 78 x 51 cm. Knoll, circa 2015

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Jorge FERRARI-HARDOY (1914-1977) Juan KURCHAN (1913-1975) Antonio BONET (1913-1989) Poltrona Butterfly Acciaio, tela di cotone 90 x 78 x 51 cm. Knoll, circa 2015

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MANOLO HUGUÉ (Barcellona, 1872 - Caldas de Montbui, Barcellona, 1945). "Bullring". Acquerello su carta. Misure: 17 x 23 cm; 45 x 50 cm (cornice). Ciò che chiamiamo immobilità non è altro che un caso limite di lentezza nel movimento, un limite ideale che la natura non raggiunge mai. Lo scriveva il filosofo francese Henri Bergson, e questo stesso principio è materializzato da questi toreri di Manolo Hugué, le cui posture traducono la densa tensione dell'istante sul ring. Manuel Martínez Hugué, Manolo Hugué, si è formato alla Escuela de la Lonja di Barcellona. Partecipa regolarmente alle riunioni de "Els Quatre Gats" e diventa amico di Picasso, Rusiñol, Mir e Nonell. Nel 1900 si trasferisce a Parigi, dove vive per dieci anni. Qui riprende il rapporto con Picasso e stringe amicizia con altri teorici dell'avanguardia come Apollinaire, Modigliani, Braque e Derain. Nella capitale francese si dedica alla progettazione di gioielli e piccole sculture, influenzato dal lavoro dell'amico scultore e orafo Paco Durrio. Nel 1892 collabora con Torcuato Tasso alla realizzazione di opere decorative per le celebrazioni del centenario della Scoperta dell'America. Tra il 1910 e il 1917, dedicandosi completamente alla scultura, lavora a Ceret, dove riunisce un gruppo eterogeneo di artisti tra cui spiccano Juan Gris, Joaquín Sunyer e, di nuovo, Picasso. In questi anni tiene mostre a Barcellona, Parigi e New York. Nel 1932 viene nominato membro dell'Accademia Reale di Belle Arti di San Jorge a Barcellona. Nel lavoro di Hugué, ciò che è essenziale è il rapporto con la natura, tenendo conto della figura umana come elemento integrato in essa. Questa è una caratteristica del classicismo noucentista, ma nelle mani di Hugué va oltre le sue origini limitate. Di solito rappresentava contadini, ma anche toreri e danzatori - come si può vedere in questa occasione -, sempre ritratti con un livello di dettaglio e un apprezzamento delle texture che rivelano la sua precedente formazione come orafo. Nella sua produzione artistica convivono la tradizione mediterranea, il classicismo e l'arcaismo greco, l'arte dell'antico Egitto e della Mesopotamia, con le avanguardie europee che egli assimilò e conobbe in prima persona, in particolare il fauvismo e il cubismo di Matisse. Opere di Hugué sono conservate al MACBA, al Centro Georges Pompidou di Parigi, al Museo Nazionale d'Arte della Catalogna e al Museo Nazionale e Centro d'Arte Reina Sofia, tra i tanti.