Coppia di importanti rilievi gotici di scuola ispano-fiamminga. Maestro di flame…
Descrizione

Coppia di importanti rilievi gotici di scuola ispano-fiamminga. Maestro di flamenco attivo in Castiglia nella seconda metà del XV secolo, Burgos o Valladolid. Buono stato di conservazione della policromia e della doratura originali. Conserva tutta la policromia originale e con resti isolati di xilofagi. Misure: 36 x 30 x 41 cm. Lotto senza riserve.

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Coppia di importanti rilievi gotici di scuola ispano-fiamminga. Maestro di flamenco attivo in Castiglia nella seconda metà del XV secolo, Burgos o Valladolid. Buono stato di conservazione della policromia e della doratura originali. Conserva tutta la policromia originale e con resti isolati di xilofagi. Misure: 36 x 30 x 41 cm. Lotto senza riserve.

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MAESTRO DI JAN VICENTE o MAESTRO DI SAN JULIAN (attivo in Aragona nel XV secolo) "San Giovanni Battista". Olio su tavola. Cullato. Allegata relazione rilasciata da Doña Isabel Mateo. Misure: 110 x 62 cm; 127 x 73 cm (cornice). Il santo appare al centro della composizione con i suoi caratteristici attributi, scalzo e con la consueta pelle di cammello che si intravede appena grazie alla sontuosa tunica che si sovrappone al suo corpo. Tiene in mano un libro su cui poggia un agnello ornato da un nimbo, mentre con la mano destra indica la rappresentazione dell'Agnus Dei o agnello mistico. Inscritto in un interno aperto su un cielo incipriato, il santo copre tutta l'opera evidenziandone la monumentalità anatomica di carattere realistico, anche se va notato che questa conserva una certa distorsione gotica che si nota soprattutto nel braccio. L'opera si distingue stilisticamente per la coesistenza tra un'estetica di eredità gotica e nuovi precetti stilistici di carattere rinascimentale che si apprezzano sia nell'architettura di forme raffinate sia nel verismo del volto del santo. Di Giovanni Battista i Vangeli dicono che era figlio del sacerdote Zaccaria e di Elisabetta, cugina della Vergine Maria. Si ritirò giovanissimo nel deserto della Giudea per condurre una vita ascetica e predicare la penitenza, e riconobbe in Gesù, da lui battezzato, il Messia annunciato dai profeti. Un anno dopo il battesimo di Cristo, nel 29, Giovanni fu arrestato e imprigionato dal tetrarca di Galilea Erode Antipa, di cui aveva osato censurare il matrimonio con Erodiade, sua nipote e cognata. Infine, San Giovanni fu decapitato e la sua testa fu data a Salomè come ricompensa per le sue belle danze. Nel corso del XV secolo, l'influenza della scuola pittorica fiamminga fu fondamentale per lo sviluppo dell'arte europea, soprattutto in Spagna, che era legata ai Paesi Bassi da vincoli politici ed economici. In quel periodo, i pittori fiamminghi stabilirono un modello stilistico basato sulla ricerca della realtà, concentrandosi sulla cattura delle qualità degli oggetti, dando particolare importanza ai dettagli secondari e utilizzando una tecnica fluida e bozzettistica. Nel XVI secolo, in seguito all'introduzione delle novità del Rinascimento italiano, lo stile fiammingo si evolve verso un senso più classico e scultoreo, pur mantenendo le proprie caratteristiche. Nella scuola aragonese di fine Quattrocento-inizio Cinquecento, l'influenza italiana giunge prima nella sua forma primitiva, con le opere del Quattrocento, e lascia presto il posto alle contemporanee influenze manieriste. In questo secolo si assiste alla transizione tra il linguaggio di influenza fiamminga e il nuovo stile italianeggiante, che si lascia alle spalle il senso ricco e dettagliato del linguaggio ispano-fiammingo. Tuttavia, questo arrivo di nuovi stili non sarà uniforme in tutta la Spagna; sulla costa mediterranea queste influenze arriveranno prima grazie al legame tra la corona d'Aragona e l'Italia. D'altra parte, in Castiglia e nell'interno della Penisola sopravvivono le influenze fiamminghe e tardo-gotiche, in gran parte spinte dai monarchi cattolici e da una clientela ancora legata alle vecchie forme. In allegato, la relazione della signora Isabel Mateo.