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Descrizione

Cristo Ecce Homo accanto agli Elementi della Passione, José Joaquín Magón, scuola coloniale messicana del XVIII secolo, Nuova Spagna, firmato e datato 1771 Pittore messicano attivo a Puebla, in Nuova Spagna, durante il XVIII secolo, forse il più famoso del suo tempo. Si sa che nacque a Puebla e che coltivò sia la poesia che la pittura. La cattedrale della sua città natale conserva diverse sue opere: alcuni dipinti nella cappella di Nostra Signora della Neve, un Patrocinio di Nostra Signora nella sacrestia, che è stato attribuito a Berrueco ma che è più nello stile di Magón. Nella sacrestia del santuario di Ocotlán, a Tlaxcala, si trovano le seguenti tele con scene della Passione: Santa Cena del 1754, Arresto, Coronazione di spine, Via dell'amarezza e Calvario. Nel convento di La Merced, ad Atlixco, un grande dipinto con il Patrocinio di Nostra Signora della Misericordia del 1763. Nel Collegio di Stato di Puebla si trova una Santa Pulquería del 1757; nella parrocchia della Croce, un San Juan Nepomuceno. Misure: 75 x 50 cm

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Cristo Ecce Homo accanto agli Elementi della Passione, José Joaquín Magón, scuola coloniale messicana del XVIII secolo, Nuova Spagna, firmato e datato 1771 Pittore messicano attivo a Puebla, in Nuova Spagna, durante il XVIII secolo, forse il più famoso del suo tempo. Si sa che nacque a Puebla e che coltivò sia la poesia che la pittura. La cattedrale della sua città natale conserva diverse sue opere: alcuni dipinti nella cappella di Nostra Signora della Neve, un Patrocinio di Nostra Signora nella sacrestia, che è stato attribuito a Berrueco ma che è più nello stile di Magón. Nella sacrestia del santuario di Ocotlán, a Tlaxcala, si trovano le seguenti tele con scene della Passione: Santa Cena del 1754, Arresto, Coronazione di spine, Via dell'amarezza e Calvario. Nel convento di La Merced, ad Atlixco, un grande dipinto con il Patrocinio di Nostra Signora della Misericordia del 1763. Nel Collegio di Stato di Puebla si trova una Santa Pulquería del 1757; nella parrocchia della Croce, un San Juan Nepomuceno. Misure: 75 x 50 cm

Stima 6 000 - 8 000 EUR
Base d'asta 3 000 EUR

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barcelona, Spagna
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Scuola spagnola, prima metà del XVII secolo. "Ecce Homo. Olio su tavola di pino. Presenta difetti e restauri. Misure: 52 x 29,5 x 3 cm. In questo dipinto, l'episodio dell'Ecce Homo è stato rappresentato con una composizione semplice ma emotivamente intensa. Gesù, ammanettato e con le gocce che gli imperlano la fronte, gli scagnozzi di Ponzio Pilato gli hanno appena messo la corona di spine e hanno avvolto il suo corpo nudo con una veste scarlatta per deriderlo (come re dei Giudei). I soldati brandiscono le mazze per picchiarlo. Ponzio Pilato indossa un sontuoso costume di seta ed ermellino. Una serva gli sussurra qualcosa all'orecchio. Visivamente domina il trattamento della luce, contrastato ed efficace, basato su un riflettore proveniente dalla finestra sullo sfondo. Inciso a fondo sulla figura di Cristo, crea giochi espressivi di chiaroscuro per esaltare i volti e i tessuti, su uno sfondo scuro e neutro che esalta ulteriormente la presenza fisica dei personaggi. Anche il cromatismo si inserisce nei modelli barocchi dell'epoca e quindi si basa su una tavolozza ristretta e calda, sfumata, di toni ocra, terrosi e carminio. Il tema dell'Ecce Homo appartiene al ciclo della Passione e precede l'episodio della Crocifissione. Seguendo questa iconografia, Gesù viene presentato nel momento in cui i soldati lo deridono, dopo averlo incoronato di spine, vestito con una tunica di porpora e avergli messo in mano una canna, inginocchiandosi ed esclamando "Ave, Re dei Giudei!". Le parole "Ecce Homo" sono quelle pronunciate da Pilato, che in questa scena è rappresentato accanto a Cristo, vestito con abiti eleganti, quando presenta Cristo davanti alla folla; la sua traduzione è "ecco l'uomo", una frase con cui si prende gioco di Gesù e sottintende che il potere di Cristo non era tale rispetto a quello dei capi che lo stavano giudicando lì. Il Salvatore coronato di spine o Uomo dei dolori. Per questa scena viene preso l'evangelista Matteo (Mt 27, 28-29:) e spogliatolo, lo coprirono con un mantello scarlatto e gli posero sul capo una corona intessuta di spine e una canna nella mano destra.