Null OSWALDO GUAYASAMIN (1919-1999). Lithograph.
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OSWALDO GUAYASAMIN (1919-1999). Lithograph. BAT (Bon à tirer) firmato a mano. 57 x 76,4 cm.

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OSWALDO GUAYASAMIN (1919-1999). Lithograph. BAT (Bon à tirer) firmato a mano. 57 x 76,4 cm.

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JOAN MIRÓ I FERRÀ (Barcellona, 1893 - Palma di Maiorca, 1983). Serie Barcellona, 1972. Acquaforte, acquatinta e carborundum. Copia "Bon a tiré", 1972. Firmato e iscritto a matita. Inscritto: "Bat. Miró 6/IV/72 - 28/III/72 (6)". Rif. no. 598, p. 231, "Miró Graveur", Vol. II. Misure: 70 x 105 cm; 87 x 122 cm (cornice). Joan Miró si forma a Barcellona e debutta individualmente nel 1918, presso le Gallerie Dalmau. Nel 1920 si trasferisce a Parigi e incontra Picasso, Raynal, Max Jacob, Tzara e i dadaisti. Lì, sotto l'influenza di poeti e pittori surrealisti, matura il suo stile; cerca di trasporre la poesia surrealista al visivo, basandosi sulla memoria, sulla fantasia e sull'irrazionale. La sua terza mostra a Parigi, nel 1928, è il suo primo grande trionfo: il Museum of Modern Art di New York acquista due delle sue opere. Tornato in Spagna nel 1941, nello stesso anno il museo gli dedica una retrospettiva che sarà la sua definitiva consacrazione internazionale. Nel corso della sua vita ricevette numerosi riconoscimenti, come i Gran Premi della Biennale di Venezia e della Fondazione Guggenheim, il Premio Carnegie per la Pittura, le Medaglie d'Oro della Generalitat de Catalunya e delle Belle Arti, e fu nominato Dottore Honoris Causa dalle università di Harvard e Barcellona. Attualmente le sue opere sono esposte alla Fondazione Joan Miró di Barcellona, al Museo Thyssen-Bornemisza, al MoMA di New York, al Museo Reina Sofía di Madrid, alla National Gallery di Washington, al MNAM di Parigi e alla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo.

JOAN MIRÓ I FERRÀ (Barcellona, 1893 - Palma di Maiorca, 1983). Serie Barcellona, 1972. Acquaforte, acquatinta e carborundum. Copia "Bon a tiré", 1972. Firmato e iscritto a matita. Inscritto: "Bat. Miró 6/IV/72 - 28/III/72 (6)". Rif. n. 602, p. 234, "Miró Graveur", Vol. II. Misure: 70 x 105 cm; 87 x 122 cm (cornice). Joan Miró si forma a Barcellona e debutta individualmente nel 1918, presso le Gallerie Dalmau. Nel 1920 si trasferisce a Parigi e incontra Picasso, Raynal, Max Jacob, Tzara e i dadaisti. Lì, sotto l'influenza di poeti e pittori surrealisti, matura il suo stile; cerca di trasporre la poesia surrealista al visivo, basandosi sulla memoria, sulla fantasia e sull'irrazionale. La sua terza mostra a Parigi, nel 1928, è il suo primo grande trionfo: il Museum of Modern Art di New York acquista due delle sue opere. Tornato in Spagna nel 1941, nello stesso anno il museo gli dedica una retrospettiva che sarà la sua definitiva consacrazione internazionale. Nel corso della sua vita ricevette numerosi riconoscimenti, come i Gran Premi della Biennale di Venezia e della Fondazione Guggenheim, il Premio Carnegie per la Pittura, le Medaglie d'Oro della Generalitat de Catalunya e delle Belle Arti, e fu nominato Dottore Honoris Causa dalle università di Harvard e Barcellona. Attualmente le sue opere sono esposte alla Fondazione Joan Miró di Barcellona, al Museo Thyssen-Bornemisza, al MoMA di New York, al Museo Reina Sofía di Madrid, alla National Gallery di Washington, al MNAM di Parigi e alla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo.

OSWALDO GUAYASAMÍN (Quito, Ecuador, 1919 - Baltimora, USA, 1999). "Ritratto", 1984. Tecnica mista su carta. Firmato, dedicato e datato nel margine inferiore. Misure: 76 x 56 cm; 94 x 74 cm (cornice). Uno dei più grandi nomi della pittura ecuadoriana, Oswaldo Guayasamín dimostrò doti artistiche già nell'infanzia, arrivando a vendere alcuni dipinti nella Plaza de la Independencia della nativa Quito nei primi anni di vita. Nonostante l'opposizione del padre, entra nella Scuola di Belle Arti della capitale ecuadoriana per studiare pittura e scultura, nel bel mezzo della cosiddetta Guerra dei Quattro Giorni. Nel 1941 ottiene il titolo e il primo premio al Salone Mariano Aguilera di Quito e l'anno successivo tiene la sua prima mostra personale, all'età di ventitré anni. Tra la fine del 1942 e l'inizio del 1943 Guayasamín si trova negli Stati Uniti e successivamente si reca in Messico, dove inizia a lavorare come assistente di Orozco. In seguito compirà una serie di viaggi attraverso l'America Latina, ritrovando sempre la stessa situazione di oppressione della società indigena, alla quale egli stesso apparteneva. Da quel momento in poi, questo sarà un tema costante nella sua opera. In questi anni di gioventù Guayasamín ottenne tutti i premi nazionali del suo Paese e a trentasei anni vinse il Gran Premio della III Bienal Hispanoamericana de Arte, celebrata nel 1955 a Barcellona. In seguito vinse lo stesso premio anche alla Biennale di San Paolo (1957). Nel corso della sua carriera, questo maestro ha esposto individualmente le sue opere non solo in vari Paesi dell'America Latina, ma anche in molti Paesi europei, nell'Unione Sovietica, in Cina e negli Stati Uniti. Oltre ai suoi dipinti da cavalletto, ha realizzato murales, sculture e monumenti, oggi presenti in America Latina e in Europa. Nel 1971 Guayasamín è stato nominato presidente della Casa della Cultura Ecuatoriana, nel 1978 membro della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando a Madrid e un anno dopo membro onorario dell'Accademia Italiana delle Arti. Attualmente le sue opere sono ampiamente rappresentate nella Fondazione da lui creata a Quito, oltre che in importanti gallerie d'arte internazionali e collezioni private.