FRANCESCO VEZZOLI
(1971)
I try never to repeat myself
2016
Catalogo monografico …
Descrizione

FRANCESCO VEZZOLI (1971) I try never to repeat myself 2016 Catalogo monografico illustrato 30 x 24,5 cm Edizione Rizzoli Pagine 370 Senza difetti

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FRANCESCO VEZZOLI (1971) I try never to repeat myself 2016 Catalogo monografico illustrato 30 x 24,5 cm Edizione Rizzoli Pagine 370 Senza difetti

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SIMON VOUET (Parigi, 1590 - 1649) "Santa Caterina e l'angelo Olio su tela. Provenienza: Forse il cardinale de la Valette, Roma, 1625. Galerie Electorale de Düsseldorf (1752 - 1805). Dimensioni: 109 x 73 cm; 123 x 95 cm (cornice). Mostre: New York, Finch College, "Vouet to Rigaud: Frenc Masters of the Seventeenth Century", 1967 (cat. n. 3). Jacksonville, Florida, Cummer Gallery of Art, "The Age of Louis XIII", 1969 (cat. n. 48, illus.); Florida, Museum of Fine Arts, 1970; College Park, University of Maryland Art Gallery, "The Works of Simon Vouet", 1971. Bibliografia: LIONI, Ottavio e AMIDEI, Fausto, "Ritratti di alcuni celebri Pittori del secolo XVII...", p. 55; DEZAILLIER D'ARGENTVILLE, "Abrégé de la vie des plus fameux peintres", 1752, vol. IV, p. 14; PIGAGE, Nicolas, "La Galerie Electorale de Düsseldorf.Catalogue raisoné e figuré de ses tableaux...", pl. IV, no. 56; FRANC, Charles, "Histoire des peintres de toutes les ecoles...", vol. 8; DUSSIEUX, "Les artistes francaise a l'etranger", 1876, p. 428.; L. DEMONTS, "Essai sur la formation de Simon Vouet en Italie" in "Bulletin de la Société d'Histoire d'Art Francais" 1913, pp. 315 e 341; CRELLY, "Les artistes francaises a l'étranger", 1876, p. 428. 315 e 341; CRELLY, William "The Paintings of Simon Vouet", 1962, pp. 238-239, n. 187 (come opera perduta); DARGENT, G. e THUILLIER, J. WSimone Vouet en Italie" in "Saggi et Momorie di Storia dell'Arte", 1965, vol. IV, p. 45, no. A23 (come opera perduta). A23 (come opera perduta). L'opera fu incisa da Claude Mellan nel 1625, con lo stemma del cardinale de la Valette e una dedica a lui. Sia il libro di Crelly che quello di Dargent e Thullier identificano la presente opera come quella su cui Mellan ha basato la sua incisione, elencandola in entrambi gli studi come opera perduta e considerandola come quella citata nella Collezione della Galleria Elettorale di Düsseldorf nel 1752 da Dezaiilier d'ARgenville. Il dipinto è stato riprodotto in un'incisione del 1775 in un catalogo settecentesco della collezione di Düsseldorf. È possibile apprezzare leggere variazioni tra le incisioni di Mellan e Mechel. Desmonts, tuttavia, deduce che il dipinto di Düsseldorf è diverso dall'incisione di Mellan, anche se Crelly sostiene che queste variazioni sono minime. Il dipinto si trovava nella collezione di Düsseldorf ed è scomparso durante il trasferimento a Monaco. Pittore barocco francese, Simon Vouet iniziò probabilmente la sua formazione con il padre, il pittore Laurent Vouet, e viene citato da André Félibien in Inghilterra all'età di quattordici anni come ritrattista professionista. La sua padronanza di questo genere lo porta a visitare Costantinopoli nel 1611, al seguito dell'ambasciatore francese, e poi a Venezia l'anno successivo. Infine, due anni dopo, si stabilisce a Roma, protetto dalla famiglia Barberini e dalla Corona francese. Rimase nella capitale italiana fino al 1627, dove ottenne un grande successo tra la nobiltà e il clero simpatizzanti della Francia. Infatti, nel 1624 fu nominato direttore dell'Accademia di San Luca. A Roma Vouet ammira particolarmente l'opera di Caravaggio, il cui linguaggio definirà lo stile giovanile del maestro francese. Tuttavia, la sua pittura si evolve rapidamente verso forme più simili al classicismo, grazie all'influenza della corrente neo-veneziana che si sta diffondendo a Roma attraverso artisti come Lanfranco. Egli risente anche dell'influenza del classicismo romano-bolognese dei Carracci, del Guercino e del Reni, in particolare nel cromatismo, che si evolve verso una maggiore chiarezza, e anche nelle composizioni sempre più armoniose. Nel 1627 tornò in Francia, chiamato da Luigi XIII per diventare pittore di corte. A Parigi Vouet divenne il pittore più influente del suo tempo, introducendo di fatto in Francia l'influenza del barocco italiano, in particolare le tendenze derivate dall'opera di Veronese. L'influenza di Veronese è visibile nelle decorazioni su larga scala che Vouet eseguì durante il regno di Luigi XIII e del cardinale Richelie.

DAUMIER, Honoré. Les Cent et un Robert-Macaire. Composés et dessinés par H. Daumier; sur les idées et les légendes de Ch. Philipon; texte par Maurice Alhoy et Louis Huart. Paris, Aubert et Cie, 1839-1840 2 Volumi in 4to. 266x210 mm. Legatura coeva alle armi della Duchessa di Berry, marocchino rosso, piatti incorniciati da roulettes in oro e impresse a freddo, stemma in oro della Duchessa al centro dei piatti, dorso a 5 nervi con titolo, filetti e fleuron dorati, filetto in oro sui labbri e decorazione alla greca in oro all’interno dei piatti, fogli di guardia in carta marmorizzata policroma, tagli in oro. Ogni volume contiene 6 pagine non numerate, con Frontespizio e due Occhietti, 50 quaderni di 4 pagine ciascuno, con tre pagine di testo e una pagina con illustrazione litografica e legenda; alla fine 4 pagine con la ‘Table des matieres’ e la ‘fin’ del primo e del secondo volume. Al primo volume è aggiunto il ritratto di Daumier disegnato e inciso in rame da August Boulard. Alla fine del secondo volume 8 pagine con il Catalogo delle pubblicazioni Aubert. In totale, una tavola incisa in rame fuori testo con Ritratto e 101 Tavole Impresse in litografia a piena pagina. Lieve sporadico foxing e qualche brunitura della carta, bell’esemplare. Prima edizione, rara prima tiratura delle 101 litografie di Daumier. Esemplare appartenuto alla Duchessa di Berry, in magnifica legatura in marocchino rosso alle Armi. Maria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone, Caserta 1798 – Mureck 1870, principessa delle Due Sicilie per nascita e duchessa di Berry per matrimonio, è una fantastica icona storica del XIX secolo. Il suo destino epico incarnò lo spirito del Romanticismo: figlia del re delle Due Sicilie Francesco I Saverio e di Maria-Clementina d'Austria, sposò nel 1816 il duca di Berry Carlo-Ferdinando (1778-1820), figlio di Carlo X, dal quale ebbe un figlio, il duca di Bordeaux. Vedova a ventidue anni, per l’assassinio del marito, cominciò un’avventurosa esistenza politica. Esiliata durante la Rivoluzione di Luglio del 1830, tornò in Francia nell'aprile del 1832 e cercò senza successo di sobillare il popolo della Vandea e della Bretagna con l'obiettivo di una restaurazione legittimista: arrestata a Nantes nel novembre 1832, fu imprigionata a Blaye. Diede grande scandalo dando alla luce in prigionia un figlio di Ettore Luccesi-Palli (1808-1864), figlio del Gran Cancelliere del Regno delle Due Sicilie, il Principe di Campo-Franco, che aveva sposato segretamente nel 1831. Fu liberata nel 1833. L’opera di Daumier è una satira feroce della Francia borghese di Louis-Philippe, e mette alla berlina il mondo degli affari e le professioni liberali, attraverso il personaggio di Robert Macaire, un affarista senza scrupoli. Le celebri caricature del ‘Robert Macaire’ hanno fatto di Honoré Daumier il gigante della pittura di costumi e della critica sociale. Carteret sottolinea la rarità di quest’opera in buono stato. Carteret, Le tresor du bibliophile romantique et moderne, III, p. 187. 2 Volumes in 4to. 266x210 mm. Contemporary red Morocco binding with coat of arms of the Duchess of Berry. Covers with blind tooled gilt roulettes, gilt coat of arms of the Duchess at the center of covers, spine with 5 nervs, gilt rules and printer’s flower, gilt rules on edges of covers and gilt meander decorations in the inner part of covers, marbled polychrome insidecovers, gilt edges. Each volume with 6 unnumbered pages, with titlepage and two halftitles, 50 squares of 4 pages each, with three pages of text and a page with lithographic illustrations and legend; at the end 4 pages with ‘Table des matieres’ and ‘fin’ of first and second volume. On the first volume is addes the Daumier’s portrait drawned and engraved by August Boulard. At the end of the second volume 8 pages with the Catalog of Aubert publications. Total of 1 engraved plate with portrait and 101 lithographic plates on full page. Slight occasional foxing and some browning of paper; nice specimen. First edition, rare first issue of 101 lithographic plates by Daumier. Specimen belonged to the Duchess of Berry, in magnificent red morocco binding. Maria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone, Caserta 1798 – Mureck 1870, princess of the Two Sicilies by birth and duchess of Berry by marriage, is a fantastic historical icon of the 19th century. Her epic destiny embodied the spirit of Romanticism: daughter of the King of the Two Sicilies Francis I Xavier and Maria-Clementina of Austria, she married in 1816 the Duke of Berry Carlo-Ferdinand (1778-1820), son of Charles who had a son, the Duke of Bordeaux. Widowed at twenty-two years old by the assassination of her husband, she began an adventurous political existence. Exiled during the July Revolution of 1830, she returned to France in April 1832 and tried unsuccessfully to rouse the people of the Vendée and Brittany with the aim of a legitimist restoration: arrested in Nantes in November 1832

SERAO, Francesco. Istoria dell'Incendio del Vesuvio Accaduto nel mese di Maggio dell'Anno MDCCXXXVII. Scritta per l'Accademia delle Scienze. Napoli, Novello De Bonis, 1738 4to. 264x200 mm. Legatura coeva in pergamena rigida, tagli picchiettati. Pagine [8], 163,1 bianca. 2 Tavole incise ripiegate. Fregio sul Frontespizio, Carattere italico e Romano, Iniziali Xilografiche, testo su due colonne in italiano e latino. Ex libris di Antonio Moreno Martín stampigliato nel foglio di guardia. Bell’esemplare con ampi margini. Rara prima edizione. Opera pioneristica della vulcanologia. Questa edizione, recante il testo latino a fronte, era destinata al mercato nazionale e internazionale; altre due emissioni dello stesso anno, riportavano il solo testo italiano o latino. Importantissima descrizione scientifica della devastante eruzione del Vesuvio avvenuta tra il 14 maggio e il 4 giugno 1737, e che il 24 maggio provocò la completa distruzione di Torre del Greco. Il trattato fu molto lodato da Ferdinando Galiani nel suo Catalogo delle materie appartenenti al Vesuvio, e tradotto in francese e in inglese. Di particolare interesse anche le due grandi tavole incise in rame: l'una raffigura i due crateri in sezione e l'altra un'ampia veduta del Vesuvio. Il Serao (1702-1783), protomedico del Regno di Napoli, fu il primo a dare delle eruzioni del Vesuvio una descrizione rigorosamente scientifica. Darley: “Serao was to first to use the word lava, derived from the Latin labes for fall or slide. In an attempt to add a positive note, his account ended with some safety measure, suggesting that people build dykes and ditches or divert and divide the main flow of molten material as had proved effective at Etna”. Questa edizione, recante il testo latino a fronte, era destinata al mercato nazionale e internazionale; altre due emissioni dello stesso anno riportavano il solo testo italiano o latino.Esemplare di prestigiosa provenienza, appartenuto al bibliofilo spagnolo Antonio Moreno Martín, 1916-1990, che creò una delle collezioni più ricche della Spagna. Melzi, Anonime e pseudonime, 1., p. 3. Galiani n. 48; Furchheim pp. 180-82, G. Darley, Vesuvio, Londra 2011, p. 65-66. Per A. M. Martin: María Dolores Segura del Pino, Diccionario Biográfico de Almería, Instituto de Estudios Almerienses / Fundación Cajamar, Almería, 2006, pp. 267-268. 4to. 264x200 mm. Contemporary stiff vellum, marbled edges. Pages [8], 163, 1 blank. 2 folding engraved plates. Woodcut vignette on the title page, Italic and Roman type, Woodcut decorative Initials, text in two columns in Italian and Latin. Ex libris of Antonio Moreno Martín stamped on endpaper. A fine copy with wide margins. Rare first edition. Pioneering work of volcanology. Very important scientific description of the devastating eruption of Vesuvius which took place between 14 May and 4 June 1737, and which on 24 May caused the complete destruction of Torre del Greco. The treatise was highly praised by Ferdinando Galiani in his ‘Catalogo delle materie appartenenti al Vesuvio’, and translated in French and in English. Also of particular interest are the two large plates engraved in copper: one depicts the two craters in section and the other a broad view of Vesuvius. Serao (1702-1783), protomedical doctor of the Kingdom of Naples, was the first to give a rigorously scientific description of the eruptions of Vesuvius.Darley: “Serao was to first to use the word lava, derived from the Latin labes for fall or slide. In an attempt to add a positive note, his account of him ended with some safety measure, suggesting that people build dykes and ditches or divert and divide the main flow of molten material as had proved effective at Etna”. This edition, bearing the facing Latin text, was intended for the national and international market; two other issues of the same year carried only the Italian or Latin text.Copy of prestigious provenance, which belonged to the Spanish bibliophile Antonio Moreno Martín, 1916-1990, who created one of the richest collections in Spain.

FOLENGO, Teofilo. Vulgo Merlini Cocaii Opus Macaronicum. Amstelodami [i.e. Mantova], Josephi Braglia, 1768 2 volumi in Folio, 292x220 mm. Legatura in mezza pelle e cartonato marmorizzato. Titoli in oro su tassello al dorso. Antiporta con ritratto dell'autore inciso in rame dal bresciano D. Cagnoni, protetto da velina; una tavola genealogica dell'autore ripiegata. Frontespizio del volume 1 stampato in rosso e nero. Vignette calcografiche ai frontespizi con ritratto di Virgilio in medaglia con Motto: Mantua me genuit. Ex antiq. gemma. Pp. LV, 307, (17); (6), 411, (1). Belle illustrazioni calcografiche nei capilettera, testatine e finalini (35 nel primo volume; 40 nel secondo). Bell’esemplare marginoso e in barbe. Rara edizione figurata, con il primo vocabolario mantovano-toscano latino. L’opera è impreziosita da 75 incisioni in rame nel testo, di gusto veneziano, una per ciascun argomento che precede i canti. Il primo volume si apre con una lunga notizia biografica sul Folengo, e dal catalogo delle sue opere. La più completa edizione delle opere di Folengo curata dall’abate mantovano Gaetano Teranza, stampata da Braglia a Mantova con falso luogo di stampa. Oltre all’Opus Macaronicum, la Zanitonella, la Moscheide e gli Epigrammi; alle pagine 371-411 del secondo volume, uscito nel 1771, il “Il Saggio d’un vocabolario mantovano” di G. Teranza. L'opera è preceduta da lunghe notizie biografiche sul Folengo e dal catalogo delle sue opere. Edizione stampata da Braglia a Mantova anche se con falso luogo di stampaPiotti: “Tre anni dopo, nel 1771, usciva il secondo volume dell’opera folenghiana che in conclusione conteneva il vocabolario, il cui titolo suonava Saggio d’un vocabolario mantovano, toscano, e latino, Ad uso di chi singolarmente le mantovane voci brama di esprimere con le toscane loro corrispondenti.”Folengo, celebre poeta italiano, fu tra i principali esponenti della poesia maccheronica, un modo umoristico di dare ad osservazioni comuni, e perfino volgari, un aspetto solenne preso in prestito dal vocabolario degli studiosi, pur rimanendo accessibili alle persone non colte. Brunet, I, p. 557; Parenti, Dizionario dei Luoghi di Stampa Falsi, p. 19.Per il vocabolario mantovano, cfr.: Mario Piotti, La Lessicografia Dialettale Lombarda tra Sette e Ottocento, 2020; Per l’impiegato milanese e il buon costume dei giovanetti: il Vocabolario mantovano-italiano di Francesco Cherubini. 2016; Federico Baricci, Saggio di glossario dialettale diacronico (a-b) del Baldus di Teofilo Folengo, Scuola Normale superiore Classe di Scienze Umane Tesi di Perfezionamento (PhD) in Letterature e Filologie Moderne, Anno accademico 2018/2019. 2 volumes in Folio, 292x220 mm. Quarter leather and marbled hardback binding. Gilt titles on labels on spines. Frontispiece with a copper engraved portrait of the author by D. Cagnoni from Brescia, protected by tissue paper; a folded plate with family tree of the author. Titlepage of volume 1 printed in red and black. Engraved vignettes on title pages with portrait of Virgil in medal with motto: Mantua me genuit. Ex antiq. gem. Pp. LV, 307, (17); (6), 411, (1). Fine engraved illustrations in the initial letters, headpieces and endpieces (35 in the first volume; 40 in the second). Fine uncut copy with wide margins. Illustrated edition of Merlin Cocai's famous work, embellished with 75 copperplate engravings in the text of Venetian taste, one for each subject preceding the cantos. The most complete edition of the works of Gerolamo Folengo better known as Theophilus Folengo with, in addition to the Opus Macaronicum, the Zanitonella, the Moscheide and the Epigrams, a Mantuan-Tuscan-Latin vocabulary is also added at the end. The work is preceded by lengthy biographical information on Folengo and a catalogue of his works. Edition printed by Braglia in Mantua, albeit with a false place of printing.Folengo, a famous Italian poet, was one of the main exponents of Maccheronic poetry, a humorous way of giving common and even vulgar observations a solemn aspect borrowed from the vocabulary of scholars, while remaining accessible to the uneducated.