Arte Indiana Pilastro in arenaria raffigurante Yakshi. Uttar Pradesh, Mathura pr…
Descrizione

Arte Indiana Pilastro in arenaria raffigurante Yakshi. Uttar Pradesh, Mathura probabile periodo Kushan. II-III sec. d.C.. . Cm 64x17,50. Il pilastro faceva parte di una serie di elementi che formavano recinti circolari che circondavano i monasteri reliquiari buddisti o Stupa. Il periodo Kushan specialmente a Mathura fu testimone di una fiorente attività edilizia, decine di monasteri e Stupa punteggiavano il paesaggio della regione ma ad oggi nessuna di queste costruzioni è sopravvissuta integra, sopravvivono elementi frammentari di queste stupende costruzioni.Il pilastro che presentiamo raffigura nella parte anteriore una Yakshi con pappagallo.GLI Yakshi sono spiriti femminili della natura che incarnano la fertilità e la prosperità,spesso sono raffigurati con alberi, fiori, animali suggerendo un trasferimento di energia creativa tra natura ed umanità.La figura rappresentata in questo pilastro è delicatamente scolpita, con lo sguardo rivolto verso il basso verso la mano che offre del cibo al suo pappagallo. è riccamente adornata con una doppia collana e grandi orecchini elaborati che si estendono fino alle spalle.Il pappagallo è in equilibrio sui bracciali di Yakshi esaltando la tridimensionalità e il movimento della composizione. Il pappagallo il cui becco aperto è vicino al seno e al capezzolo di Yakshi crea un momento altamente suggestivo di grande intimità. Nella parte superiore del pilastro vi è raffigurata una scena di palazzo in miniatura animata da tre figure in un loggiato che sembrano interagire con la scena sottostante. Il retro è finemente scolpito con tre grandi fiori di loto.Provenienza: Collezione privata italiana. Acquistata in Svizzera, Moonsail, 13 Luglio 2007. Lotto non esportabile dall'Italia.

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Arte Indiana Pilastro in arenaria raffigurante Yakshi. Uttar

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Finestra a reticolo; India, Rajasthan, inizio del XIX secolo o prima. Pietra arenaria scolpita. Opera esposta a Feriarte 2007. Misure: 183 x 52,5 x 10 cm. Per la sua estetica è possibile che provenga da un palazzo di Jaisalmer I. Il jali è l'equivalente indù della grata, un elemento architettonico costituito da un pannello traforato che veniva utilizzato per coprire aperture come balconi, finestre o porte; permetteva di vedere dall'interno senza essere visti, lasciando entrare luce e aria nelle stanze e aiutando a regolare la temperatura. In India, il jali è solitamente realizzato in pietra e si sta sviluppando come un mix tra la lavorazione ancestrale della pietra e l'arte di lavorare la pietra attraverso le punzonature che disegnano bellissime forme geometriche, come si può vedere nel pezzo che presentiamo. I motivi geometrici erano solitamente abbinati alla calligrafia. Con il tempo questo tipo di elemento decorativo acquisterà sempre più importanza nell'architettura indiana e le decorazioni diventeranno sempre più complesse. Il reticolo o jali è molto utilizzato nell'architettura indiana, islamica e ispano-musulmana. I motivi decorativi dell'arte indiana sono ottenuti, come si può vedere nel timpano, ripetendo semplici elementi intrecciati o sovrapposti. Il gusto per la simmetria spicca, ottenendo così un effetto dinamico e armonioso in cui il dettaglio non prevale sull'insieme. L'infinita reiterazione degli ornamenti nel mondo indiano fa parte di una metafora rappresentativa vicina al concetto di eternità e di mutevolezza dell'universo. L'arte indiana, a differenza di quella occidentale, non imita la natura. Per questo motivo, la rappresentazione stilizzata di ornamenti e motivi vegetali è molto comune. Opera esposta a Feriarte 2007.