Null PUIG MAYORAL, MAGÍ
(1966). "Mercat a Dakar". Dimensioni: 114 x 162 cm.
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PUIG MAYORAL, MAGÍ (1966). "Mercat a Dakar". Dimensioni: 114 x 162 cm.

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PUIG MAYORAL, MAGÍ (1966). "Mercat a Dakar". Dimensioni: 114 x 162 cm.

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RAY K. METZKER (USA, 1931-2014). Senza titolo. 1997. Fotografia. Firmata e datata sul retro. Misure: 35 x 27 cm; 66 x 55,5 cm. Ray K. Metzker è stato un fotografo americano noto soprattutto per i suoi audaci e sperimentali paesaggi urbani in bianco e nero e per le sue grandi "composizioni", assemblaggi di strisce di pellicola stampate e singoli fotogrammi. Il suo lavoro è conservato in diverse importanti collezioni pubbliche ed è oggetto di otto monografie. Ha ricevuto premi dalla John Simon Guggenheim Memorial Foundation, dal National Endowment for the Arts e dalla Royal Photographic Society. Metzker è stato allievo di Harry Callahan e Aaron Siskind all'Institute of Design di Chicago. Ha insegnato per molti anni al Philadelphia College of Art e ha insegnato anche all'Università del New Mexico. Dopo aver conseguito la laurea all'Istituto di Design di Chicago, Metzker viaggiò a lungo in Europa nel 1960-61, dove ebbe due epifanie: che la "luce" sarebbe stata il suo tema principale e che avrebbe cercato la sintesi e la complessità piuttosto che la semplicità. Metzker era solito dire che l'artista inizia le sue esplorazioni abbracciando ciò che non conosce. Premi: 1966: Borsa di studio Guggenheim, John Simon Guggenheim Memorial Foundation. 1975: Borsa di studio del National Endowment for the Arts. 1988: Borsa di studio del National Endowment for the Arts. 1989: Borsa di studio Bernheim presso il Bernheim Arboretum and Research Forest, Clermont, Kentucky. 2000: Medaglia del Centenario, Royal Photographic Society, Bath (HonFRPS). È rappresentato, tra i tanti musei, al: Museum of Fine Arts, Houston. Museum of Modern Art, New York: 14 stampe (al 22 dicembre 2021). J. Paul Getty Museum, Los Angeles. Whitney Museum of American Art, New York: 14 stampe (dal 15 dicembre 2021). Metropolitan Museum of Art, New York.

ANTONI TÀPIES PUIG (Barcellona, 1923 - 2012). "El cap", 1987. Incisione, copia HC 11/15. Firmata e giustificata a matita. Misure: 98 x 130 cm.(stampa); 135 x 168 cm.(cornice). In "El Cap" convergono alcune delle ricerche plastiche di Tàpies degli anni Ottanta: la numerologia e l'alchimia (la progressione e la sequenza codificate nei numeri 1,2,3,4), la croce greca (con il suo senso spirituale al di là del dogma cristiano, aggiunto all'idea di intersezione e di identità personale) e l'enfasi sullo zero come simbolo di vuoto e di pieno, di ciclo e di eternità, cioè di coniugazione degli opposti. Infine, la calligrafia a tratti neri sfida la leggibilità per enfatizzare la consistenza e l'enigma del testo. Cofondatore di "Dau al Set" nel 1948, Tàpies inizia a esporre nei Salones de Octubre di Barcellona e nel Salón de los Once di Madrid nel 1949. Dopo la prima mostra personale alle Gallerie Layetanas, nel 1950 si reca a Parigi con una borsa di studio dell'Istituto Francese. Nel 1953 tiene una mostra personale alla galleria newyorkese di Martha Jackson. Da quel momento in poi, le sue mostre, sia collettive che individuali, si tengono in tutto il mondo, in gallerie di spicco e in musei come il Guggenheim di New York o il Museo d'Arte Moderna di Parigi. A partire dagli anni Settanta gli sono state dedicate antologie a Tokyo, New York, Roma, Amsterdam, Madrid, Venezia, Milano, Vienna e Bruxelles. Autodidatta, Tàpies ha creato un proprio stile nell'ambito dell'arte d'avanguardia del XX secolo, combinando tradizione e innovazione in uno stile astratto ma ricco di simbolismo, dando grande importanza al substrato materiale dell'opera. Vale la pena menzionare il marcato senso spirituale dato dall'artista al suo lavoro, dove il supporto materiale trascende il suo stato per significare una profonda analisi della condizione umana. L'opera di Tàpies è stata molto apprezzata a livello internazionale ed è stata esposta nei più prestigiosi musei del mondo. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Praemium Imperiale del Giappone, il Premio Nazionale della Cultura, il Gran Premio per la Pittura in Francia, la Fondazione Wolf per le Arti (1981), la Medaglia d'Oro della Generalitat de Catalunya (1983), il Premio Principe delle Asturie per le Arti (1990), la Medaglia Picasso dell'Unesco (1993) e il Premio Velázquez per le Arti Plastiche (2003). Antoni Tàpies è rappresentato nei principali musei del mondo, come la fondazione che porta il suo nome a Barcellona, il Reina Sofía di Madrid, il Guggenheim di Berlino, Bilbao e New York, il Fukoka Art Museum in Giappone, il MoMA di New York e la Tate Gallery di Londra.