Null [PISA] LUCINI, Anton Francesco (1610-1661). Gioco del Ponte. Rome: De Rossi…
Descrizione

[PISA] LUCINI, Anton Francesco (1610-1661). Gioco del Ponte. Rome: De Rossi, 1649. 'Ecco su l'Arno la pisana gente in finta agone a guerreggiar del Ponte. E se in gioconda pugna ha l'armi pronte, ha già in campo ostil guerriera mente.' This is how the dedication describes the annual event of the Gioco del Ponte in Pisa, a historical tradition that sees the participants ; divided into two factions, Tramontana and Mezzogiorno challenge each other in a violent contest of strength on the Ponte di Mezzo with no holds barred. Copper engraving, (355 x 500mm). etching on laid paper (creases in the centre and minor repairs) Within a modern frame. (1)

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[PISA] LUCINI, Anton Francesco (1610-1661). Gioco del Ponte. Rome: De Rossi, 1649. 'Ecco su l'Arno la pisana gente in finta agone a guerreggiar del Ponte. E se in gioconda pugna ha l'armi pronte, ha già in campo ostil guerriera mente.' This is how the dedication describes the annual event of the Gioco del Ponte in Pisa, a historical tradition that sees the participants ; divided into two factions, Tramontana and Mezzogiorno challenge each other in a violent contest of strength on the Ponte di Mezzo with no holds barred. Copper engraving, (355 x 500mm). etching on laid paper (creases in the centre and minor repairs) Within a modern frame. (1)

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Scuola spagnola o italiana; XVIII secolo. "San Antonio. Olio su tela. Rilegato dal XIX secolo. Ha una cornice del XIX secolo con difetti. Misure: 150 x 107 cm; 158 x 114 cm (cornice). La presente tela rappresenta Sant'Antonio da Padova come un giovane uomo senza barba con ampia tonsura monastica, vestito con un lungo saio francescano, inginocchiato davanti a Gesù. La presenza del bambino, che allude alla visione avuta nella sua cella, divenne l'attributo più popolare di questo santo francescano a partire dal Cinquecento, essendo particolarmente diffuso nell'arte barocca della Controriforma. Sant'Antonio da Padova è, dopo San Francesco d'Assisi, il più popolare dei santi francescani. Nacque a Lisbona nel 1195 e trascorse a Padova solo gli ultimi due anni della sua vita. Dopo aver studiato nel convento di Santa Cruz a Coimbra, nel 1220 entrò nell'Ordine dei Frati Minori, dove cambiò il suo nome di battesimo, Fernando, in Antonio. Dopo aver insegnato teologia a Bologna, viaggiò attraverso la Francia meridionale e centrale, predicando ad Arles, Montpellier, Puy, Limoges e Bourges. Nel 1227 partecipò al capitolo generale di Assisi. Nel 1230 fu incaricato della traslazione delle spoglie di San Francesco. Predicò a Padova e vi morì all'età di 36 anni nel 1231. Fu canonizzato solo un anno dopo la sua morte, nel 1232. Fino alla fine del XV secolo, il culto di Sant'Antonio rimase a Padova. Dal secolo successivo divenne dapprima il santo nazionale dei portoghesi, che ponevano sotto il suo patrocinio le chiese che costruivano all'estero, e poi un santo universale. Era invocato per il salvataggio dei naufraghi e la liberazione dei prigionieri. I marinai portoghesi lo invocavano per avere buon vento nelle vele, fissando la sua immagine sull'albero della nave. Oggi lo si invoca soprattutto per recuperare gli oggetti perduti. Tuttavia, non c'è traccia di quest'ultimo patrocinio prima del XVII secolo. Sembra che sia dovuto a un gioco di parole con il suo nome: si chiamava Antonio de Pade o de Pave, abbreviazione di Padua (Padova). Da lì gli fu attribuito il dono di recuperare le epaves, cioè i beni perduti. Viene rappresentato come un giovane senza barba con una grande tonsura monastica, vestito con un saio, e di solito appare con il Bambino Gesù, tenendolo in braccio, in allusione a un'apparizione avuta nella sua cella. A partire dal XVI secolo è diventato l'attributo più popolare di questo santo, particolarmente diffuso nell'arte barocca della Controriforma.

Scuola spagnola del 1800 circa. "Sant'Antonio da Padova con bambino". Legno intagliato e policromo. Gigli in metallo argentato. Abito da bambino su tela, XIX secolo. Presenta difetti nella policromia e lievi danni xilofagi. Misure: 86 x 42 x 33 cm. Scultura in legno scolpito a tutto tondo raffigurante Sant'Antonio da Padova con il Bambino Gesù in braccio. Il Santo indossa il saio francescano e tiene nella mano destra un mazzo di gigli in metallo argentato. Il Bambino, invece, guarda direttamente il Santo ed è vestito con una stoffa ricamata del XIX secolo. Sant'Antonio da Padova è, dopo San Francesco d'Assisi, il più popolare dei santi francescani. È raffigurato come un giovane senza barba con un'ampia tonsura monastica, vestito con il saio marrone dei francescani. Uno dei suoi attributi più frequenti è il libro, che lo identifica come scrittore sacro. Un altro tratto iconografico distintivo è il ramo di giglio, elemento mutuato dal suo panegirista Bernardino da Siena. Sant'Antonio è spesso raffigurato con il Bambino Gesù, alludendo a un'apparizione avuta nella sua cella. Questo è diventato l'attributo più popolare di questo santo a partire dal XVI secolo, essendo particolarmente popolare nell'arte barocca della Controriforma. Nato a Lisbona nel 1195, trascorse a Padova solo gli ultimi due anni della sua vita. Dopo aver studiato nel convento di Santa Cruz a Coimbra, nel 1220 entrò nell'Ordine dei Frati Minori, dove cambiò il suo nome di battesimo da Fernando ad Antonio. Dopo aver insegnato teologia a Bologna, viaggiò attraverso la Francia meridionale e centrale, predicando ad Arles, Montpellier, Puy, Limoges e Bourges. Nel 1227 partecipò al capitolo generale di Assisi. Nel 1230 fu coinvolto nella traslazione delle spoglie di San Francesco. Predicò a Padova e lì morì all'età di 36 anni nel 1231. Fu canonizzato solo un anno dopo la sua morte, nel 1232. Fino alla fine del XV secolo, il culto di Sant'Antonio rimase a Padova. Dal secolo successivo divenne dapprima santo nazionale dei portoghesi, che ponevano sotto il suo patrocinio le chiese che costruivano all'estero, e poi santo universale.