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Descrizione

FRATELLO DELLA REGINA MARIA ANTOINETTE - GIUSEPPE II - Giuseppe d'Asburgo-Lorena (1741-1790, imperatore del Sacro Romano Impero, corregge con la madre i possedimenti ereditari degli Asburgo d'Austria nel 1765, Divenne re d'Ungheria e Boemia nel 1780 alla morte della madre, era fratello della regina Maria Antonietta, moglie del re Luigi XVI) / Importante nota diplomatica firmata di suo pugno "Joseph Coreg" [Corégent], 3 p. grande in-8, Fiume, 14 maggio 1775, al colonnello Comte d'Apremont, busta conservata e acclusa con sigillo d'armi in cera rossa (foglio piegato che forma la busta) - In allegato il testo manoscritto della lettera che l'imperatore Giuseppe II chiede al colonnello-Comte d'Apremont di inviare al Provveditore di Zara (nb: Zara, oggi Zara in Croazia, un porto sempre ambito dagli ungheresi e dai veneziani; nel 1775, Zara era un possedimento veneziano e il "Proveditore", Proveditor, era il governatore veneziano della provincia): "Ho ricevuto la vostra lettera, che accompagnava le due che avete ricevuto dal Proveditore di Zara; Vi anticipo che l'affare sarà messo a posto, e siccome deve sembrare che dobbiate aspettare ulteriori ordini dal Comando Generale e da Vienna, vi limiterete a dargli intanto la risposta allegata e darete gli ordini più precisi che non si commetta alcun disordine e anche se ci fossero ancora degli effetti invenduti o del bestiame dei Veneziani, saranno restituiti ai loro proprietari, così come ridurrete non il numero ma la forza di ogni postazione e proibirete ai nostri veterani di molestare o vessare in qualsiasi modo i sudditi veneziani, così come farete accertare immediatamente ai più anziani abitanti dei villaggi la differenza positiva tra l'anno 1755 in cui i veneziani venivano pagati per pascolare e l'anno in cui i nostri pagavano i veneziani pascolando sulle loro terre. Cercherete di stabilire il fatto in modo provato e chiaro, senza guardare così da vicino, né per una collina né per un'altra, o per meglio dire, per un cumulo di pietre in più o in meno. Questa lista, presentata dagli anziani del villaggio con un segno, perché certamente non sanno scrivere, la invierete al Provveditore il più presto possibile, ma aspettate la sua risposta, per vedere se vi promette la stessa reciprocità, di cui ho pochi dubbi. In questo modo accelereremo questo lavoro, che considero salutare, e tuttavia sembrerete, come lui, in attesa di ulteriori conferme da parte della sua Corte. Non vedo alcuna difficoltà nel fatto che lei continui a scrivergli in francese come desidera, e non dubito che, avendo ricevuto molto bene la sostanza delle mie ragioni, troverà il modo di farle valere. Sarò lieto di avere un'ulteriore prova del suo zelo, tanto attivo quanto intelligente. Continuerete a mandarmi notizie via Zeng a Trieste, o se non credete che possano ancora arrivare fino al 20 di questo mese, altre notizie, poiché da quel giorno le invierete via Vienna indirizzate a me e non un sottoindirizzo al tenente colonnello Weber, mio segretario.

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FRATELLO DELLA REGINA MARIA ANTOINETTE - GIUSEPPE II - Giuseppe d'Asburgo-Lorena (1741-1790, imperatore del Sacro Romano Impero, corregge con la madre i possedimenti ereditari degli Asburgo d'Austria nel 1765, Divenne re d'Ungheria e Boemia nel 1780 alla morte della madre, era fratello della regina Maria Antonietta, moglie del re Luigi XVI) / Importante nota diplomatica firmata di suo pugno "Joseph Coreg" [Corégent], 3 p. grande in-8, Fiume, 14 maggio 1775, al colonnello Comte d'Apremont, busta conservata e acclusa con sigillo d'armi in cera rossa (foglio piegato che forma la busta) - In allegato il testo manoscritto della lettera che l'imperatore Giuseppe II chiede al colonnello-Comte d'Apremont di inviare al Provveditore di Zara (nb: Zara, oggi Zara in Croazia, un porto sempre ambito dagli ungheresi e dai veneziani; nel 1775, Zara era un possedimento veneziano e il "Proveditore", Proveditor, era il governatore veneziano della provincia): "Ho ricevuto la vostra lettera, che accompagnava le due che avete ricevuto dal Proveditore di Zara; Vi anticipo che l'affare sarà messo a posto, e siccome deve sembrare che dobbiate aspettare ulteriori ordini dal Comando Generale e da Vienna, vi limiterete a dargli intanto la risposta allegata e darete gli ordini più precisi che non si commetta alcun disordine e anche se ci fossero ancora degli effetti invenduti o del bestiame dei Veneziani, saranno restituiti ai loro proprietari, così come ridurrete non il numero ma la forza di ogni postazione e proibirete ai nostri veterani di molestare o vessare in qualsiasi modo i sudditi veneziani, così come farete accertare immediatamente ai più anziani abitanti dei villaggi la differenza positiva tra l'anno 1755 in cui i veneziani venivano pagati per pascolare e l'anno in cui i nostri pagavano i veneziani pascolando sulle loro terre. Cercherete di stabilire il fatto in modo provato e chiaro, senza guardare così da vicino, né per una collina né per un'altra, o per meglio dire, per un cumulo di pietre in più o in meno. Questa lista, presentata dagli anziani del villaggio con un segno, perché certamente non sanno scrivere, la invierete al Provveditore il più presto possibile, ma aspettate la sua risposta, per vedere se vi promette la stessa reciprocità, di cui ho pochi dubbi. In questo modo accelereremo questo lavoro, che considero salutare, e tuttavia sembrerete, come lui, in attesa di ulteriori conferme da parte della sua Corte. Non vedo alcuna difficoltà nel fatto che lei continui a scrivergli in francese come desidera, e non dubito che, avendo ricevuto molto bene la sostanza delle mie ragioni, troverà il modo di farle valere. Sarò lieto di avere un'ulteriore prova del suo zelo, tanto attivo quanto intelligente. Continuerete a mandarmi notizie via Zeng a Trieste, o se non credete che possano ancora arrivare fino al 20 di questo mese, altre notizie, poiché da quel giorno le invierete via Vienna indirizzate a me e non un sottoindirizzo al tenente colonnello Weber, mio segretario.

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