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Descrizione

Lucien Coutaud (1904-1977)

Composizione surrealista 1968 Olio su tela firmato e datato in basso a sinistra 58 x 70 cm Provenienza: > Collezione privata, Parigi Condition report : Incorniciato "Lucien Coutaud è poco conosciuto. Eppure è stato uno dei pittori più singolari e prolifici del XX secolo. Padroneggiava ogni tecnica ed eccelleva in ogni campo, come testimonia la sua opera, che comprende quasi duemila dipinti e gouaches, altrettanti disegni, ventinove arazzi (come parte della prima generazione di artisti coinvolti nella rinascita dell'arazzo di Aubusson, Coutaud occupa un posto singolare, per la sua produzione volutamente limitata, il rifiuto della numerazione, i cartoni di grandi dimensioni, sempre realizzati a guazzo, la scelta dei soggetti sempre in sintonia con il suo mondo pittorico, ispirato alla musica, al gioco, alla magia), quasi cento acqueforti su rame, ventinove litografie, venticinque scenografie e costumi per il teatro e l'opera (dalla prima collaborazione con Charles Dullin nel 1928 fino al 1972, Coutaud non ha mai smesso di lavorare con i più grandi registi e coreografi del suo tempo, che hanno fatto appello al suo senso del magico e del monumentale, la sua attrazione per il barocco e l'onirico), quarantatré libri illustrati, da André Fraigneau, nel 1925, a Pauline Réage e la sua Histoire d'O, nel 1972, passando per Voltaire, Alfred Jarry, Arthur Rimbaud, Maurice Blanchard, Paul Eluard, Robert Desnos, Gilbert Lely, Jean-Paul Sartre, Paul Claudel, Hemingway, Proust e Jules Laforgue. Lucien Coutaud ha inventato l'erotomagia, una forma di pittura che è il linguaggio diretto della mente, attivando sia la nostra coscienza che le nostre emozioni. Le immagini si presentano a noi cariche di desideri e di ansie, esigono una materializzazione abbagliante dello spazio; infrangono le logore cornici della realtà... (...) Va detto che l'intera produzione creativa di Coutaud è, come le opere surrealiste, una continua esplorazione dello stato onirico, per scoprirne i veri limiti, troppo sfumati in letteratura e in pittura e troppo ristretti in psicologia. Per Coutaud il reale esiste, come sottolineerà Alain Bosquet. Il mare è un mare, la spiaggia è sabbia, il pane è lievito, il toro sanguina, le case assomigliano a quelle di Nîmes; ma il sogno non cessa di svilupparsi contemporaneamente, di impregnarsi, di fondersi con la realtà; il sogno con il suo corteo di adorabili ossessioni: fiori sovrapposti formano esseri tra la donna e l'idolo; specchi e conchiglie cambiano funzione, alcuni conservando un paesaggio amato qualunque sia l'oggetto riflesso, altri esitando tra metamorfosi ed enigma perpetuato. Da questo tipo di sogno si può dedurre una sorta di regola, di cui Coutaud è maestro a pieno titolo. È possibile, ad esempio, negare la gravità, la costituzione della materia, la gravitazione universale, osservando una figura il cui busto è staccato dal resto del corpo. Attraverso i sogni, la realtà viene riabilitata. Non dimentichiamo che Coutaud ha disegnato e dipinto i Dormeur in tutta la sua opera: figure le cui teste senza occhi, nel 1946, assomigliavano a melocactus (cactus a forma di melone), quasi a sottolineare l'onnipotenza dei sogni intesi come realtà assoluta e protetti dal mondo esterno da potenti spine...". (Christophe Dauphin, estratti da Lucien Coutaud, le peintre de l'Eroticomagie, ed. Rafael de Surtis, 2009)

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Lucien Coutaud (1904-1977)

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