Null SET di decorazioni da tavola e medaglie.
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SET di decorazioni da tavola e medaglie.

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LETTERATURA - (Libri di viaggio - Italia) Gabriel Faure (Tournon-sur-Rhône, 1877 - Ors, 1962) - 131 lettere autografe inedite firmate Ampio carteggio composto da 131 lettere autografe inedite, datate tra il 1925 e il 1956, dello scrittore, poeta e narratore francese, nominato membro onorario della Societé Nationale des Beaux Arts nel 1913 e membro della commissione di storia della Rivoluzione francese nel 1959. Famoso soprattutto per i suoi libri di viaggio, molti dei quali dedicati all'Italia, tra cui "Heures d'Italie" (1911), "Pèlerinages d'Italie" (1920) e "Sicile" (1951). Le lettere costituiscono un interessante corpus di informazioni relative alle attività professionali dello scrittore. "Et ce matin aussi, j'ai pensé à vous. Ho parlato alla radio di Este e di Shelley, il che mi ha permesso di parlare un po' di più del fascino e della pittoresca bellezza dei Colli Euganei...". "Cher confrère ami, je vous envoie le Divan, la Revue Stendhalienne de Martineau, le confrère qui sait tout de Stendhal dont a publié toute l'œuvre (70 volumes!). Una rivista che ha un numero di copie esiguo, ma che è di grande interesse per l'élite degli scrittori francesi...". "Per quanto riguarda l'Italia, ho seguito l'anteprima della nuova edizione di Sicilia e, più in generale, ho registrato alla radio tre nuove conferenze. Ho parlato il martedì 3 aprile: sui fiumi del Brenta, il martedì 10: i distruttori gorgieri, il 17: sotto le cime vertiginose di Spolète (o la pace di Michel-Ange), il 24: Barrès a Napoli, il martedì 1 maggio: il tempio di Malatesta, l'8 maggio, e il 15: Goethe a Torbole. Vous voyez que c'est varié!...". Totale di oltre 200 pp. La maggior parte in-8°, alcune su cartoline. Sono inclusi: un appunto autografo (1 p. in-8°), un opuscolo a stampa "Médaille Gabriel Faure" (4 pp. in-16°), un biglietto a stampa (relativo alla morte della moglie nel 1938), 4 buste e un ritaglio di giornale.

Max le Verrier, Bulldog 1930, firmato a lato del basamento, timbro Francia, metallo fuso con patina verde, raffigurante un bulldog seduto in linee rigorose e minimamente astratte, su un basamento rotondo, danno a destra davanti alla zampa posteriore, h 11 cm. Informazioni sull'artista: in realtà Louis Octave Maxime Le Verrier, scultore francese (1891 Neuilly-sur-Seine - 1973 Parigi), figlio di un orafo e gioielliere parigino, frequentò diverse scuole, tra cui l'École des Roches di Verneuil-sur-Avre, fu costretto dal padre a studiare agricoltura a Saint-Sever e La Réole, tornò a Parigi nel 1907 e svolse lavori saltuari, lavorò in una scuola di volo, si occupò della manutenzione degli aerei e ottenne il brevetto di pilota, con il quale fu impiegato nella Prima guerra mondiale e abbattuto. Classificato come disperso in azione, riceve la medaglia militare francese e la Croix de Guerre 1914-1918, durante la prigionia a Münster si dedica alla scultura, stringe amicizia con altri artisti del campo e dipinge ritratti di compagni di prigionia, Nel 1917 si reca in Svizzera grazie a uno scambio di prigionieri e studia all'École des Beaux-Arts di Ginevra insieme a Marcel Bouraine e Pierre Le Faguays; i due rimangono amici per tutta la vita e lavorano insieme, tornando in Francia dopo la guerra, All'inizio degli anni Venti ereditò una piccola fonderia dove realizzò le sue idee artistiche e lavorò per gli artisti Pierre Le Faguay, Marcel Bouraine, André Vincent Becquerel e Jules Edmont Masson, lavorando con vari materiali, espone nei saloni della Société des artistes décorateurs, di cui è membro eletto, e in numerose altre mostre; vince una medaglia d'oro all'Exposition internationale des Arts Décoratifs et industriels modernes nel 1925, è particolarmente noto per le sue statuette Art Déco; durante la Seconda guerra mondiale si unisce alla Resistenza. Durante la Seconda guerra mondiale si unì alla Resistenza e la sua casa fu usata come cassetta delle lettere morte; dovette fuggire con la famiglia nel sud della Francia e tornò nei suoi locali saccheggiati solo dopo la guerra; lavorò nel campo della scultura fino alla morte e fu sepolto vicino all'amico Pierre Le Faguays. Fonte: Wikipedia.de.