Null Carlos MATA (1949-2008) "Toro bizante" Bronzo, Edizione 1/8, altezza 70 cm.…
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Carlos MATA (1949-2008) "Toro bizante" Bronzo, Edizione 1/8, altezza 70 cm. Si allega certificato di autenticità della Galleria FG Castiglione del 18/11/2015.

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Carlos MATA (1949-2008) "Toro bizante" Bronzo, Edizione 1/8, altezza 70 cm. Si allega certificato di autenticità della Galleria FG Castiglione del 18/11/2015.

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CARLOS MATA (Palma di Maiorca, 1949 - Barcellona, 2008). "Horse S/T", 1997. Ghisa. Pezzo unico. Allegato certificato rilasciato da Margarita Yarmats, ultima compagna sentimentale dello scultore. Firmato sulla base. Misure: 33 x 30 x 13,5 cm. Il tema equino è stato predominante nella singolare opera di Carlos Mata. Le forme di base a cui questa scultura si sottomette (va notato che si tratta di un'opera unica, senza altri esempi) affondano le radici nelle antiche civiltà mediterranee, nella culla della nostra cultura. Il ferro, nelle sue mani, è dotato di una patina estemporanea, arcaica e d'avanguardia allo stesso tempo. Nelle sue sculture, Mata è sempre stato fedele a questa riduzione degli oggetti alla loro essenza e delle sagome a linee pure. È proprio questa purezza a far risplendere il calore della texture del ferro, che compete con la forma dell'opera stessa. Mata ha scelto il bronzo o il ferro per riflettere il calore del lavoro manuale, con le sue superfici aride e irregolari, ruvide, invitanti al tatto, ma anche con le sue crepe fluide, morbide e arrotondate. Scultore, pittore e incisore, Carlos Mata ha studiato Belle Arti a Barcellona e Parigi, città tra le quali ha condiviso la sua residenza fin dagli anni della formazione. Nel 1976 ha tenuto la sua prima mostra personale presso la galleria Canalls di Sant Cugat del Vallés, a cui sono seguite altre esposizioni a Barcellona, in Francia e in Germania. Tra le mostre più recenti si ricordano quelle alla galleria Kreisler di Madrid, a Casal Soleric di Palma e a Can Marc di Girona. Le sue sculture in ghisa grezza sfruttano le loro qualità austere e ruvide in stilizzazioni figurative di un certo primitivismo e di evocazione archeologica, che generalmente hanno come tema animali, come tori o cavalli. La stessa intenzione schematica si ritrova nella sua pittura, di tipo neofigurativo e planista, con una gamma cromatica contenuta e ridotta. Nel 2008, come omaggio postumo, si è tenuta un'importante antologia della sua opera presso Haras du Pin, in Normandia, Francia. Si trattava di una retrospettiva composta da 35 cavalli in bronzo, oltre alla sua collezione di gioielli.