Null GOTTARDO ORTELLI (1938-2003) - Dopo un abbraccio, 1969
GOTTARDO ORTELLI (19…
Descrizione

GOTTARDO ORTELLI (1938-2003) - Dopo un abbraccio, 1969 GOTTARDO ORTELLI (1938-2003) Dopo un abbraccio, 1969 Olio su tela cm 120x130 Firma, titolo, datazione e numero di repertorio al retro

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GOTTARDO ORTELLI (1938-2003) - Dopo un abbraccio, 1969 GOTTARDO ORTELLI (1938-2003) Dopo un abbraccio, 1969 Olio su tela cm 120x130 Firma, titolo, datazione e numero di repertorio al retro

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MOLTO BELLO IL PANNELLO "ANTELOPE VALLEY" di Granville Seymour REDMOND (1871-1935) Olio su tela incorniciato, firmato e datato in basso a sinistra "32". Sul retro della tela, situato, datato 1932 e contrassegnato "With Love Granville Redmond". Accompagna l'opera un facsimile dell'opera redatto in russo nel 1971 dal "Ministero della Cultura dell'URSS". Provenienza: collezione privata. Dimensioni: 32 x 40 cm Granville Redmond nasce il 9 marzo 1871 a Philadelphia, in Pennsylvania. All'età di due anni e mezzo contrae la scarlattina, che lo rende sordo. Studia alla California School for the Deaf dal 1879 al 1890, dove scopre le sue doti artistiche grazie al suo maestro Théophile d'Estrella, che gli insegna pittura, disegno e pantomima. Dopo il diploma, decide di continuare a studiare arte e si iscrive alla San Francisco School of Design, dove lavora per tre anni con gli insegnanti Arthur Frank Mathews e Amédée Joullin. Qui incontra artisti come Gottardo Piazzoni e Giuseppe Cadenasso. Diventa amico intimo di Piazzoni, che impara il linguaggio dei segni americano. Hanno vissuto insieme a Parkfield e Tiburon, in California. Durante il suo soggiorno a Los Angeles, fece amicizia con Charles Chaplin, che gli chiese di insegnargli i segni e di dargli lezioni di pantomima. In effetti, nel film "A dog's life" utilizzò alcuni segni come "child" e "baby". Grazie a Granville, Chaplin fu uno dei rari attori a recitare a bocca chiusa, senza pronunciare alcuna parola. Apparve in sette film di Chaplin. Impressionato dalle abilità di Redmond come pittore, Chaplin collezionò i suoi dipinti e gli offrì uno studio nei suoi studi cinematografici e ruoli muti, come lo scultore in "Luci della città".