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Descrizione

François-Étienne KELLERMANN (1735-1820) maresciallo, duca di Valmy. P.S., Parigi 15 nivose VI (4 gennaio 1798); folio di 11 pagine, rilegato con nastri blu. Bella copia preparata "Pour le citoyen BARRAS, President du Directoire Executif", della sua "Mémoire du Citoyen Général Kellermann au Directoire Exécutif". Kellermann lamenta che "per una sorta di fatalità, il suo destino dall'inizio della Rivoluzione è sempre stato quello di essere alternativamente calunniato e perseguitato, poi giustificato". Anche in questo caso, egli volle protestare contro i pregiudizi che avevano portato alla sua riforma (ottobre 1797), ripercorrendo tutta la sua carriera militare. Placa l'indisciplina delle truppe nel 1790, prende Neubrisach e Landau nell'aprile e nel maggio 1791; racconta la battaglia di VALMY; poi costringe Lione alla resa e sconfigge i piemontesi che avevano invaso il Monte Bianco; tuttavia, viene imprigionato da "Robespierre e dai suoi satelliti" e subisce "una rigorosa prigionia di 13 mesi"; Viene rimesso a capo delle armate delle Alpi e dell'Italia, ma descrive la situazione catastrofica e l'indigenza dell'Armata d'Italia; nonostante le scarse risorse, riesce, soprattutto sull'altopiano del Petit Gibraltar o Gentil Prêtre, a fermare il nemico. Riferendosi alle "due stupefacenti e gloriose campagne del generale BONAPARTE alla testa dell'Armata d'Italia", aggiunse: "Spetta al generale BONAPARTE testimoniare al Direttorio l'amicizia e lo zelo con cui il generale Kellermann ha appoggiato i suoi desideri in questo senso, trasmettendogli con celerità e nonostante ostacoli fino ad allora invincibili, tutto l'aiuto che era in suo potere ed è con questa condotta che il generale Kellermann ha contribuito alle vittorie del generale BONAPARTE, che hanno portato alla felice pace di cui la Francia si rallegra ancora". Kellermann giustificò la sua condotta in relazione ai disordini seguiti al 18 Fructidor e spiegò la mancanza di corrispondenza con il Direttorio. Si difese da ogni compiacenza nei confronti degli emigrati e sperò che il Direttorio gli rendesse giustizia... [Kellermann fu reintegrato il 5 febbraio 1798].

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François-Étienne KELLERMANN (1735-1820) maresciallo, duca di Valmy. P.S., Parigi 15 nivose VI (4 gennaio 1798); folio di 11 pagine, rilegato con nastri blu. Bella copia preparata "Pour le citoyen BARRAS, President du Directoire Executif", della sua "Mémoire du Citoyen Général Kellermann au Directoire Exécutif". Kellermann lamenta che "per una sorta di fatalità, il suo destino dall'inizio della Rivoluzione è sempre stato quello di essere alternativamente calunniato e perseguitato, poi giustificato". Anche in questo caso, egli volle protestare contro i pregiudizi che avevano portato alla sua riforma (ottobre 1797), ripercorrendo tutta la sua carriera militare. Placa l'indisciplina delle truppe nel 1790, prende Neubrisach e Landau nell'aprile e nel maggio 1791; racconta la battaglia di VALMY; poi costringe Lione alla resa e sconfigge i piemontesi che avevano invaso il Monte Bianco; tuttavia, viene imprigionato da "Robespierre e dai suoi satelliti" e subisce "una rigorosa prigionia di 13 mesi"; Viene rimesso a capo delle armate delle Alpi e dell'Italia, ma descrive la situazione catastrofica e l'indigenza dell'Armata d'Italia; nonostante le scarse risorse, riesce, soprattutto sull'altopiano del Petit Gibraltar o Gentil Prêtre, a fermare il nemico. Riferendosi alle "due stupefacenti e gloriose campagne del generale BONAPARTE alla testa dell'Armata d'Italia", aggiunse: "Spetta al generale BONAPARTE testimoniare al Direttorio l'amicizia e lo zelo con cui il generale Kellermann ha appoggiato i suoi desideri in questo senso, trasmettendogli con celerità e nonostante ostacoli fino ad allora invincibili, tutto l'aiuto che era in suo potere ed è con questa condotta che il generale Kellermann ha contribuito alle vittorie del generale BONAPARTE, che hanno portato alla felice pace di cui la Francia si rallegra ancora". Kellermann giustificò la sua condotta in relazione ai disordini seguiti al 18 Fructidor e spiegò la mancanza di corrispondenza con il Direttorio. Si difese da ogni compiacenza nei confronti degli emigrati e sperò che il Direttorio gli rendesse giustizia... [Kellermann fu reintegrato il 5 febbraio 1798].

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