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Giovanni Andrea De Ferrari 1598 Genova-1669 Genova, ambito di Episodio della storia di Giuseppe Largh. 200 - Alt. 155 Cm olio su tela

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Giovanni Andrea De Ferrari 1598 Genova-1669 Genova, ambito di Episodio della storia di Giuseppe Largh. 200 - Alt. 155 Cm olio su tela

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Attribuito a Orazio da Ferrari (1606 - 1657), Giuditta monumentale con la testa di Olofrenes, scuola italiana genovese del XVII secolo Olio su tela di grandi dimensioni. Misure: 200 x 160 cm. Misure incorniciate: 225 x 185 cm. Orazio de Ferrari (Voltri, 22 agosto 1606-Genova, 1657). Di umili origini, fu discepolo del conterraneo Giovanni Andrea Ansaldo che, apprezzandone il buon senso, aveva incoraggiato il padre a indirizzarlo allo studio delle arti liberali, finendo per favorire il discepolo dandolo in sposa a una sua nipote, di nome Giorgetta.Le prime commissioni di cui si ha testimonianza, già come pittore, risalgono al 1627, ma la prima delle sue opere conservate e datate è la tela d'altare con San Sebastiano, la Vergine col Bambino e i Santi Roque, Apolonia, Águeda e Cristóbal, dipinta nel 1630 per la Compagnia dei Camalli o San Sebastiano della parrocchia dei Santi Nicola ed Erasmo di Voltri, dove un anno dopo sposò Giorgetta. Dal 1634 al 1637, anni di cui non si ha traccia documentaria a Genova, è possibile che abbia vissuto a Napoli, tenendo conto degli influssi caravaggeschi alla maniera di José de Ribera che si possono notare in alcune sue opere. Sempre intorno a quell'anno iniziò la sua relazione con il principe Onorato II di Monaco, che, dice Soprani, "molte cose gli fece dipingere sia nel palazzo, sia nelle Chiese del Principato", per cui lo ricompensò con la croce di cavaliere dell'Ordine di San Michele, ma non si è conservato nessuno dei quadri che dipinse per lui. È probabile che abbia servito il principe anche come intermediario per l'acquisto di opere d'arte e che nel 1655 abbia collaborato alla scenografia del balletto Le vittorie di Minerva o vero la Virtù trionfante de'Viti, rappresentato al carnevale di Monaco del 1655 per iniziativa di Aurelia Spinola. Morì a causa della peste del 1657, dopo aver testimoniato il 14 settembre. Con lui morirono a causa dell'epidemia anche la moglie e tutti i figli, tra i quali ...