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Descrizione

Jean-Luc Parant (1944-2022), palla di ceralacca e filo di canapa, incisa sul retro in numeri romani "CCLXXII" (272 in numeri arabi, corrispondenti al numero di piccoli fori nell'apertura della "bocca" della palla) (16x21x20cm)

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Jean-Luc Parant (1944-2022), palla di ceralacca e filo di canapa, incisa sul retro in numeri romani "CCLXXII" (272 in numeri arabi, corrispondenti al numero di piccoli fori nell'apertura della "bocca" della palla) (16x21x20cm)

Stima 1 800 - 2 200 EUR

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Spese di vendita: 25 %

In vendita il sabato 29 giu : 11:00 (CEST)
charleville-mezieres, Francia
Ardennes Enchères
+33324574266

Exposition des lots
vendredi 28 juin - 16:30/19:00, Ardennes Enchères
vendredi 28 juin - 16:30/19:00, Ardennes Enchères
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Jean-Luc PARANT (nato nel 1944) La Boule à pipes à Brassens Serigrafia numerata 22/30 70x50cm foto Anna Blomme.jpg Nato il 10 aprile 1944 a Mégrine-Côteaux, vicino a Tunisi, Jean-Luc Parant continua a lavorare in cerchio attorno a un corpus di opere molto singolare. Definitosi "fabbricante di palline e di testi sugli occhi" dalla fine degli anni Sessanta, poi "stampatore del proprio materiale e dei propri pensieri" negli anni Duemila, come se avesse inventato una professione unica, l'opera poetica di Jean-Luc Parant è inseparabile dal suo lavoro visivo. Infatti, la sua opera, concepita nella rigorosa dualità dei suoi temi, è tutta una questione di testi e di palle, di visione e di tatto, di giorno e di notte, di infinito e di infinito. Jean-Luc Parant canta lo spazio, il mondo e gli occhi che lo vedono, in orbita intorno a un sole che non ci brucia più ma ci illumina, in installazioni di palline disegnate, modellate, dipinte e scolpite, e in composizioni di testi sugli occhi che vengono cesellati, impastati, traforati e ripetuti. Jean-Luc Parant è alla ricerca di una macchina che possa portare l'uomo verso le stelle, con la stessa rapidità con cui i suoi occhi lo portano verso il sole. È convinto che gli uomini e le donne non potranno continuare a esistere se non troveranno un modo per cambiare il sole e pensare al mondo in modo diverso. Le sue opere e installazioni si trovano in numerose collezioni pubbliche e private (Centre Pompidou, Musée d'art moderne de la Ville de Paris, Fondation Maeght, Musées d'art contemporain de Lyon, de Marseille, de Strasbourg, Musée des beaux-arts de Toulon, Fondation Stämpfli, Fondation Agnès B. e vari Fonds Régionaux d'Art Contemporain, ecc.) Le sue monografie sono pubblicate da Actes Sud. I suoi testi sull'occhio sono stati pubblicati, tra gli altri, da Argol, José Corti, Fage, Fata Morgana, La Différence e Les presses du réel.