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GEORGE OWEN WYNNE APPERLEY (Ventnor, Isola di Wight, Inghilterra, 1884 - …
Descrizione

GEORGE OWEN WYNNE APPERLEY (Ventnor, Isola di Wight, Inghilterra, 1884 - Tangeri, Marocco, 1960). "Baccante", 1942. Olio su tela. Presenta danni alla cornice. Firmato in basso a destra. Misure: 63,5 x 53,5 cm; 90 x 78 cm (cornice). La pittura di George Owen, ha sempre avuto come protagonista la donna, in molte occasioni si trattava di donne andaluse, sebbene egli abbia trattato ampiamente anche il genere del nudo. In questo caso l'autore ci presenta un'immagine idilliaca e allo stesso tempo sensuale, con protagonista una giovane donna seminuda immersa nella natura. La donna, con un gesto altero e un mezzo sorriso, copre il suo corpo con una pelle di leopardo. Accanto a lei ci sono delle foglie di vite, a indicare che si tratta della rappresentazione di una donna della corte del dio Bacco, poiché entrambi gli attributi alludono all'iconografia del dio del vino. L'uso di una baccante come protagonista rivela una giovane donna spensierata, dedita al piacere e segue a sua volta la tradizione ritrattistica iniziata nel XVIII secolo, in cui le dame di corte venivano ritratte con attributi di sante o dee del pantheon classico, anche se in questo caso l'artista si spinge oltre, alla ricerca di ciò che sotto i suoi occhi simboleggia la donna del suo tempo. George Owen Wynne Apperley apparteneva a una famiglia aristocratica gallese, che gli consentiva una situazione economica agiata. Fin da giovane fu attratto dalla pittura e, opponendosi alla famiglia, si iscrisse all'Accademia di Herkomer. La sua formazione fu ampliata dal viaggio in Italia, dove rimase affascinato dalla luce mediterranea e realizzò opere di genere e di paesaggio. Dopo essersi sposato segretamente nel 1907, si trasferisce con la moglie a Lugano (Svizzera), per poi tornare a Londra. Nel 1914 si recò in Spagna, stabilendosi definitivamente a Madrid due anni dopo, per recarsi un anno dopo a Granada, dove si stabilì e dove conobbe pittori locali come Francisco Soria Aedo e Lopez Mezquita. Quando fu proclamata la Seconda Repubblica, si trasferì a Tangeri (Marocco), dove si interessò a nuovi temi orientalisti e dove morì. La sua opera poteva essere ammirata nei diversi Paesi in cui visse, e particolarmente importante fu la mostra inaugurata nel 1918 dal re Alfonso XIII e da Victoria Eugenia de Battemberg, momento dal quale il suo prestigio aumentò. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni private e istituzioni come il Victoria & Albert Museum di Londra, il Museo di Malaga, il Palace Art Museum di Bruxelles, il Museo Municipale di Belle Arti di Tandil a Buenos Aires (Argentina), il Museo di Sydney (Australia), ecc. Presenta danni nella cornice.

GEORGE OWEN WYNNE APPERLEY (Ventnor, Isola di Wight, Inghilterra, 1884 - Tangeri, Marocco, 1960). "Baccante", 1942. Olio su tela. Presenta danni alla cornice. Firmato in basso a destra. Misure: 63,5 x 53,5 cm; 90 x 78 cm (cornice). La pittura di George Owen, ha sempre avuto come protagonista la donna, in molte occasioni si trattava di donne andaluse, sebbene egli abbia trattato ampiamente anche il genere del nudo. In questo caso l'autore ci presenta un'immagine idilliaca e allo stesso tempo sensuale, con protagonista una giovane donna seminuda immersa nella natura. La donna, con un gesto altero e un mezzo sorriso, copre il suo corpo con una pelle di leopardo. Accanto a lei ci sono delle foglie di vite, a indicare che si tratta della rappresentazione di una donna della corte del dio Bacco, poiché entrambi gli attributi alludono all'iconografia del dio del vino. L'uso di una baccante come protagonista rivela una giovane donna spensierata, dedita al piacere e segue a sua volta la tradizione ritrattistica iniziata nel XVIII secolo, in cui le dame di corte venivano ritratte con attributi di sante o dee del pantheon classico, anche se in questo caso l'artista si spinge oltre, alla ricerca di ciò che sotto i suoi occhi simboleggia la donna del suo tempo. George Owen Wynne Apperley apparteneva a una famiglia aristocratica gallese, che gli consentiva una situazione economica agiata. Fin da giovane fu attratto dalla pittura e, opponendosi alla famiglia, si iscrisse all'Accademia di Herkomer. La sua formazione fu ampliata dal viaggio in Italia, dove rimase affascinato dalla luce mediterranea e realizzò opere di genere e di paesaggio. Dopo essersi sposato segretamente nel 1907, si trasferisce con la moglie a Lugano (Svizzera), per poi tornare a Londra. Nel 1914 si recò in Spagna, stabilendosi definitivamente a Madrid due anni dopo, per recarsi un anno dopo a Granada, dove si stabilì e dove conobbe pittori locali come Francisco Soria Aedo e Lopez Mezquita. Quando fu proclamata la Seconda Repubblica, si trasferì a Tangeri (Marocco), dove si interessò a nuovi temi orientalisti e dove morì. La sua opera poteva essere ammirata nei diversi Paesi in cui visse, e particolarmente importante fu la mostra inaugurata nel 1918 dal re Alfonso XIII e da Victoria Eugenia de Battemberg, momento dal quale il suo prestigio aumentò. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni private e istituzioni come il Victoria & Albert Museum di Londra, il Museo di Malaga, il Palace Art Museum di Bruxelles, il Museo Municipale di Belle Arti di Tandil a Buenos Aires (Argentina), il Museo di Sydney (Australia), ecc. Presenta danni nella cornice.

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