Grande applique Cristo crocifisso con la testa rivolta a sinistra. 
Prova in bro…
Descrizione

Grande applique Cristo crocifisso con la testa rivolta a sinistra. Prova in bronzo verniciato con patina marrone sfumata, circa 1900. Lievi segni di usura, senza croce. Altezza: 75 cm

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Grande applique Cristo crocifisso con la testa rivolta a sinistra. Prova in bronzo verniciato con patina marrone sfumata, circa 1900. Lievi segni di usura, senza croce. Altezza: 75 cm

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Scuola spagnola; 1600 ca. "Cristo crocifisso". Legno di bosso. Misure: 48 x 34 cm (Cristo); 84 x 40 x 14 cm. Scultura in legno di bosso raffigurante Cristo crocifisso. La rappresentazione è semplice, anche se dettagliata, lasciando in vista l'anatomia del corpo di Gesù vestito con il panno della purezza. Nonostante il pathos che infonde il gesto del volto, nell'opera viene mostrato un corpo dall'atteggiamento sereno, con un certo peso e movimento dovuto alla posizione dei piedi sovrapposti, in contrasto con i Cristi romanici a quattro chiodi, la cui posizione presentava un grande statismo. Il modo in cui il telo della purezza è disposto, in diagonale, così come le acque nel telo stesso, aumentano quella sensazione di mobilità, oltre all'inclinazione della testa verso il lato, Il momento della crocifissione è stato uno dei temi iconografici più lavorati nel corso della storia con lo scopo di indottrinare i fedeli attraverso le sofferenze che Cristo ha vissuto sul Golgota. In generale, è stato lasciato nelle mani dei creatori di immagini, che hanno lasciato in eredità numerosi esempi, tra cui questo pezzo. Questo tipo di opere non erano solitamente realizzate per le chiese, ma per un culto più privato. Per questo motivo, di solito venivano commissionate per cappelle private, conventi o monasteri, dove sarebbero state collocate più vicino ai fedeli. Per questo motivo, all'artista era richiesto di essere più dettagliato, apprezzando in questo caso il particolare dei capelli, della Corona di Spine in argento, dell'anatomia, della bocca o degli occhi del crocifisso. Si completa così un'opera capace di trasmettere il messaggio redentivo di Cristo.

Scuola italiana; XVIII secolo. "Cristo crocifisso". Base in bronzo dorato e ferro. Misure: 29 x 20 x 9 cm; 49 x 20 cm (base). In questa scultura devozionale del Crocifisso, la modellazione delle forme segue un canone classico di anatomia equilibrata che trasmette una bellezza immutabile, rispondendo a un concetto di serenità estetica secondo la scuola italiana. Siamo di fronte a una scuola ascritta al barocco classicista, lontana dal drammatismo del barocco dominante. La finitura lucida del bronzo dorato e la linea sinuosa che disegna il corpo (già rilassato, dopo l'ultimo respiro) lo impregnano di un pathos contenuto. Un'anatomia equilibrata e perfettamente studiata denota l'abilità artistica dello scultore, che riflette come nessun altro la sofferenza patita da Cristo nei suoi ultimi secondi di vita. Crocifissioni e crocifissi sono apparsi nella storia dell'arte e della cultura popolare fin da prima dell'epoca dell'Impero romano pagano. La crocifissione di Gesù è stata raffigurata nell'arte religiosa fin dal IV secolo. È uno dei temi più ricorrenti nell'arte cristiana e quello con l'iconografia più evidente. Sebbene Cristo sia talvolta raffigurato vestito, è consuetudine rappresentare il suo corpo nudo, anche se con i genitali coperti da un panno di purezza (perizonio); i nudi integrali sono molto rari, ma di rilievo (Brunelleschi, Michelangelo, Cellini). Le convenzioni di rappresentazione dei diversi atteggiamenti del Cristo crocifisso sono designate dalle espressioni latine Christus triumphans ("trionfante" - da non confondere con la Maiestas Domini o il Pantocrator -), Christus patiens ("rassegnato" - da non confondere con il Cristo della pazienza -) e Christus dolens ("sofferente" - da non confondere con il Vir dolorum -). Il triumphans è rappresentato vivo, con gli occhi aperti e il corpo eretto; il patiens è rappresentato morto, con la volontà totalmente svuotata (kenosis), il capo inclinato, il volto con espressione serena, gli occhi chiusi e il corpo arcuato, che mostra le cinque ferite; il dolens è rappresentato in modo simile al patiens, ma con un gesto di dolore, in particolare nella bocca (curva).