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Gagliardetto reggimentale con bastone Polizia marocchina Tabor N°7 Rabat Elaroussi Bou rezim

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Gagliardetto reggimentale con bastone Polizia marocchina Tabor N°7 Rabat Elaroussi Bou rezim

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In vendita il lunedì 08 lug : 09:00 (CEST)
ollioules, Francia
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Attribuito a FRANCISCO LAMEYER Y BERENGUER (Puerto de Santa María, Cadice, 1825-Madrid, 1877). "Maja con ventaglio. Olio su tela. Dimensioni: 32 x 24 cm; 44,5 x 37 cm (cornice). In quest'opera il pittore ci offre un'immagine di grande espressività plastica, con una composizione semplice in cui vediamo una donna a busto nudo, in primo piano, davanti a uno sfondo neutro che ne esalta la presenza. Il risultato colpisce per la rappresentazione veritiera e convincente della personalità della donna: un personaggio calmo con uno sguardo triste. Esteticamente l'opera ricorda in gran parte i dipinti di Lameyer y Berenguer, nato a El Puerto de Santa María ma la cui famiglia si trasferì a Madrid quando era ancora bambino. Non appena fu abbastanza grande, iniziò a lavorare con l'incisore di Vicente Castelló. In seguito collaborò con El Siglo Pintoresco, una rivista fondata da Castelló. Nel 1841 entra nell'Accademia Reale di Belle Arti di San Fernando, dove studia con José de Madrazo, conosce suo figlio Luis e, attraverso di lui, diventa amico di tutta la famiglia Madrazo. Due anni dopo, spinto dalla necessità di mantenere la famiglia, si arruola nella marina spagnola come ufficiale amministrativo. Sebbene ciò gli impedisca di proseguire la carriera artistica, continua a lavorare nel tempo libero, completando 125 disegni per le Escenas Andaluzas di Serafín Estébanez Calderón (pubblicate nel 1847). Dal 1854 al 1859 si trova nelle Filippine, dove dirige la stazione di polizia. Rientra in Spagna nel 1860. Nel 1863 accompagnò Marià Fortuny (che aveva conosciuto attraverso i Madrazos) in un viaggio in Marocco, dove visitò Tangeri e Tetouan. Il paese era ancora in preda al disordine a causa della recente guerra ispano-marocchina. Questo fatto gli servì da ispirazione per la sua opera più nota, L'assalto dei mori, che raffigura un'incursione del XVIII secolo nel quartiere ebraico di Tetouan. Tornato a Madrid, allestisce uno studio e inizia a creare dipinti a partire dagli schizzi realizzati. Dal 1872 al 1873 visita l'Egitto e la Palestina. In Egitto acquistò diverse antichità, che vendette al Museo Archeologico Nazionale spagnolo, alleggerendo così parte dei suoi oneri finanziari. Continua a vivere a Madrid, ma si reca spesso a Parigi, in parte a causa dell'instabilità politica della Spagna che sfocia nella Terza guerra carlista.