Null SANS RESERVE
BORSA IMPORTANTE
In or jaune, sertie d'un cabochon di lapislaz…
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SANS RESERVE BORSA IMPORTANTE In or jaune, sertie d'un cabochon di lapislazzuli, la corbeille ajourée et cordée, agrémentée de palmettes diamantées sur or gris. Anello con diamanti, lapislazzuli e oro 14k. Nessuna riserva. RC : TDD : 53 ; US : 6 1/2 (modificabile). Poids brut : 25,9 g (14k - 585).

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SANS RESERVE BORSA IMPORTANTE In or jaune, sertie d'un cabochon di lapislazzuli, la corbeille ajourée et cordée, agrémentée de palmettes diamantées sur or gris. Anello con diamanti, lapislazzuli e oro 14k. Nessuna riserva. RC : TDD : 53 ; US : 6 1/2 (modificabile). Poids brut : 25,9 g (14k - 585).

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Scuola novo-ispanica; fine del XVIII secolo. "Vergine dei senza tetto". Olio su tela. Presenta restauri e difetti sulla superficie pittorica. Misure: 86 x 121 cm; 104 x 141 cm (cornice). Scena devozionale in cui compare la figura della Vergine dei senza tetto con il Bambino che tiene con una mano e con l'altra un ramo fiorito. Il Bambino, incoronato come la madre, tiene tra le mani l'obra mentre con l'altra benedice. Entrambi sono inscritti in un bordo a sfondo blu che rappresenta l'idea del celeste, anche se alla base si intravede un trono che rappresenta il terreno. Accanto a loro, ai lati, diversi cartigli lasciano intravedere diverse scene figurative che rappresentano nella zona superiore l'arcangelo San Rafael e nella zona destra l'angelo custode. La zona intermedia è riservata a San Francesco e all'evangelista San Marco e infine, nella zona inferiore, si possono apprezzare scene di vita quotidiana di carattere costumbrista con una corrida e un salto a cavallo, entrambe coronate dalla presenza della Vergine dei senza tetto la cui rappresentazione si ripete in queste scene. Vale la pena ricordare che, durante la dominazione coloniale spagnola, si sviluppò una pittura prevalentemente religiosa, volta a cristianizzare le popolazioni indigene. I pittori locali si ispirarono alle opere spagnole, che seguirono alla lettera in termini di tipologie e iconografia. I modelli più frequenti erano gli angeli archibugieri e le vergini triangolari, ma solo nei primi anni del XIX secolo, già in tempi di indipendenza e di apertura politica di alcune colonie, diversi artisti iniziarono a rappresentare un nuovo modello di pittura con una propria identità. Presenta restauri e difetti sulla superficie pittorica.

ISIDORO TAPIA (Valencia, 1712 circa - 1771/77 circa). Vergine e Bambino. Olio su tela. Dimensioni: 84 x 62 x 2 cm. Il formato di quest'opera indica che probabilmente in origine si trattava di uno stendardo processionale. Ciò è dovuto in gran parte alla composizione, che si basa su uno schema a scomparti, con cartigli inferiori raffiguranti vari santi e una zona superiore contenente la rappresentazione della Vergine con il Bambino, che è coronata da vari angeli. L'opera si distingue per la grande scenografia, tipica degli schemi estetici barocchi. Questa teatralità è definita innanzitutto dalla divisione tra uno spazio terreno, dedicato ai santi, e un'area riservata esclusivamente al piano divino, dove la figura monumentale della Vergine domina lo spazio. La figura, concepita in forma piramidale, seduta su una nuvola con teste di cherubini e la mezzaluna del quarto, comune nella sua iconografia come Immacolata Concezione, si pone come asse centrale della scena, esercitando una rigida centralità che viene interrotta solo nella zona superiore dalla rappresentazione dell'Eucaristia e della colomba dello Spirito Santo. Pittore rococò spagnolo, il valenciano Isidoro de Tapia si formò con Evaristo Muñoz, secondo Ceán Bermúdez. A Valencia eseguì diverse opere commissionate dal pubblico e nel 1743 si trasferì a Madrid. Entrò a far parte dell'Accademia Reale di Belle Arti di San Fernando, dove fu nominato accademico benemerito nel 1755. Si pensa che abbia trascorso un periodo di lavoro anche in Portogallo. Insegnò disegno all'Accademia fino alla sua morte e lavorò anche per le Scuderie Reali del Palazzo Reale. Sebbene si conoscano poche opere firmate dalla sua mano, Ismael Gutiérrez Pastor ha compilato un piccolo catalogo di ventotto opere che permettono di conoscere la personalità di questo pittore, ricostruendo anche la sua vita sulla base di documenti noti e inediti. Opere di Isidoro de Tapia sono attualmente conservate presso l'Accademia di San Fernando e altre collezioni.