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Descrizione

Continental Congress' 1775 Address 'To the People of Ireland,' Published in the Connecticut Journal

Numero di The Connecticut Journal and the New-Haven Post-Boy di mercoledì 16 agosto 1775, [Intero] n. 409, quattro pagine, 8,5 x 13,5, indirizzato all'abbonato Elias Baldwin. Il giornale contiene il testo integrale di una lettera del Congresso "To the People of Ireland", originariamente scritta da John Jay, firmata a macchina in calce da "John Hancock, Presidente" del Congresso, il 28 luglio 1775. In parte: "Poiché l'importante contesa, in cui siamo stati spinti, è ora diventata interessante per ogni Stato europeo, e riguarda in particolare i membri dell'Impero britannico, riteniamo nostro dovere rivolgerci a voi su questo argomento. Siamo desiderosi, come è naturale per un'innocenza ferita, di possedere la buona opinione delle persone virtuose e umane. Desideriamo in particolare fornirvi un quadro veritiero delle nostre motivazioni e dei nostri obiettivi, per consentirvi di giudicare con precisione la nostra condotta e di determinare con imparzialità e precisione i meriti della controversia". In condizioni da ottime a buone, con pagine originali non rifilate, mai rilegate; moderata macchia di umidità in verticale attraverso la piega centrale, con una piega orizzontale principale usurata; e due piccoli fori attraverso il foglio piegato all'estremità inferiore della piega principale. Con le pagine aperte, la testata e l'intera lettera sono visibili su un lato del giornale, adatto per essere incorniciato. Prima ancora che il Congresso Continentale riconoscesse il fallimento delle sue petizioni di soccorso al Re del luglio 1775, si rese conto della necessità di spiegare pubblicamente a un pubblico specifico le cause e la natura del conflitto appena inasprito. Seguendo le istruzioni del Congresso del 3 giugno, i comitati prepararono delle lettere "per riferire un indirizzo agli abitanti di vari Paesi dell'Impero britannico". Queste lettere sarebbero state inviate alla Gran Bretagna, all'Irlanda e alla Giamaica; il comitato per l'Irlanda era composto da John Adams, Samuel Adams, James Duane, John Jay (che scrisse la bozza da inviare) e William Livingston. Il 21 luglio, la bozza della lettera fu presentata al Congresso per essere finalizzata e il 28 luglio la versione finale fu approvata e rilasciata per la pubblicazione su giornali e pamphlet. Queste lettere facevano seguito a due strumenti di negoziazione inviati alla Gran Bretagna all'inizio dello stesso mese, sia la lettera conciliante nota come Petizione del Ramo d'Ulivo del 5 luglio, sia una più dura "Dichiarazione delle cause e della necessità di prendere le armi" del 6 luglio. Entrambi furono alla fine ignorati dal Re e dai suoi ministri come vie illegittime di risoluzione, rendendo la lettera all'Irlanda ancora più rilevante. Da un esame di questi documenti pubblici, è chiaro che essi anticipano la Dichiarazione di indipendenza del Congresso di un anno dopo e, in alcuni casi, l'eventuale Bill of Rights: Il Congresso identificò gli abusi che avevano spinto i coloni a ribellarsi al governo britannico e che dovevano essere corretti. Tra questi, c'erano le tasse imposte senza consultazione, vari tipi di abusi giudiziari, l'acquartieramento delle truppe, le restrizioni alle libertà corporali e le ormai famose lamentele sugli attacchi dei nativi americani che combattevano per il governo britannico. Dopo averli enumerati in questo discorso, essi caratterizzarono anni di risposte coloniali come misurate e appropriate, ma ora provocate al di là della tolleranza, sfociando nelle reazioni a Lexington e Concord e nelle sue conseguenze che hanno innescato l'attuale stato di guerra. Il Congresso sottolineò poi che, nonostante lo stato di guerra, già all'inizio di luglio aveva fatto delle proposte rispettose al Re e aveva consigliato agli americani di continuare ad essere pazienti. Rivolgendosi ancora una volta al pubblico irlandese, assicurò ripetutamente la cordialità dell'America, riconobbe le sofferenze dell'Irlanda sotto il dominio britannico e si scusò per il fatto che gli irlandesi dovessero essere coinvolti (attraverso un boicottaggio commerciale) nella resistenza dell'America, offrendo al contempo che chiunque fosse benvenuto a immigrare in America.

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