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Descrizione

Theodore Roosevelt Typed Letter Signed as President on "the Brownsville matter," Cautioning the Importance of Providing “justice to the decent colored man”

Lettera al presidente, una pagina, 7 x 8,75, carta intestata della Casa Bianca, 18 aprile 1908. Lettera alla nota commerciante e uomo d'affari di New Orleans Pearl Wight, per esteso: "Ho ricevuto la sua lettera del 16 aprile. Naturalmente non spetta a me imporre alcunché, ma mi dispiace molto che non sia possibile per voi inviare alcun uomo di colore dalla Louisiana. Ho fatto del mio meglio per convincere lo Stato di New York a inviare un uomo di colore come delegato generale, e sono riuscito a farlo inviare come delegato supplente generale. Le stesse considerazioni che mi spingono a oppormi ai demagoghi bianchi e neri che mi attaccano per la mia azione nella questione di Brownsville, mi fanno pensare che dovremmo essere scrupolosamente attenti a rendere giustizia all'uomo di colore onesto. Ho chiesto al Procuratore Generale di riferirmi in merito allo sceriffo". Roosevelt aggiunge di suo pugno la parola "very". In buone condizioni, con lievi macchie e sporcizia. Wight era un membro di lunga data del Comitato nazionale repubblicano, da cui dipendevano sia il presidente Roosevelt che il presidente Taft per la scelta delle nomine presidenziali dalla Louisiana. Nel 1907, il presidente Roosevelt gli offrì la nomina a commissario del fisco, incarico che Wight fu costretto a rifiutare in seguito al Panico del 1907. Un'affascinante lettera del Presidente Roosevelt che lo vede cercare il sostegno degli afroamericani per la speranza presidenziale William H. Taft prima della Convention nazionale repubblicana, che si tenne a Chicago dal 16 al 19 giugno 1908. Roosevelt sfruttò i suoi legami con i leader afroamericani, tra cui Booker T. Washington, impegnandosi a garantire loro che Taft avrebbe continuato a promuovere i loro interessi e a sostenere i progressi compiuti sotto la sua amministrazione. Questo particolare sforzo di Roosevelt lo costrinse a citare la "questione di Brownsville", un episodio di discriminazione razziale che si tradusse in uno dei più clamorosi errori di Roosevelt come presidente. Il 13 agosto 1906, a Brownsville, una città del Texas meridionale, si verificò una rissa a sfondo razziale che causò il ferimento di un agente di polizia bianco e la morte di un barista bianco. Quando i cittadini della città incolparono i soldati afroamericani del 25° Fanteria di stanza nel vicino Fort Brown, il Presidente Roosevelt congedò senza onore l'intero reggimento di 167 uomini, sebbene tutti i soldati affermassero la loro innocenza. Non fu mai celebrato alcun processo militare e Roosevelt non espulse mai gli ufficiali bianchi, che attestarono che i soldati si trovavano nella loro caserma al momento della rissa. Il licenziamento dei soldati innocenti da parte di Roosevelt fu devastante per gli uomini, che persero carriera, stipendio, pensione e onori militari. Roosevelt affrontò critiche da molti settori, ma non fece mai marcia indietro, non cambiò idea e non si scusò. Nel 1972 il Congresso, grazie alle ricerche del giornalista John Weaver, annullò l'ordine di licenziamento di Roosevelt e risarcì i soldati.

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